09 11 20 GUARDARE INDIETRO SERVE MA LA MEMORIA DEI TEMPI ANDATI E' SEMPRE PIU' LABILE

Prezzi 1959. Il caso del latte - Più longevi rispetto al 1971 - In 28 anni quasi quintuplicate le auto - L'informatica, dopo il 1980 - Teleriscaldamento. I previdenti sono partiti nel 1972 - Teleriscaldamento dai rifiuti. E Sondrio - Le risorse idriche.

Prezzi 1959. Il caso del latte

Abbiamo sottomano i prezzi 1959.

Per fare un esempio il latte industriale, franco stalla in quel di Melzo, costava tra 41,23 e 53,15 £ al litro, secondo i mesi. Il dollaro si aggirava sulle 620 £. E il franco svizzero sulle 140.

Il valore monetario dal 1959 a fine 2008 è aumentato 24,0964 volte per cui se oggi il latte franco stalla venisse venduto allo stesso prezzo, in valore, del 1959, mediamente dovrebbe fruttare ai produttori oltre 1200 lire al litro, circa il doppio di quello che invece oggi passa il convento agli insoddisfatti, giustamente, allevatori.

Il dollaro si aggirava sulle 620 £ (ora intorno, parificando, alle 1300 lire). E il franco svizzero sulle 140 (oggi intorno alle 1280!).

Più longevi rispetto al 1971

Nel 1971 si dissertava sull'evoluzione della popolazione.

Visto che gli ultrassessatenni si aggiravano sugli 8 milioni e mezzo, pari al 16% della popolazione italiana (erano 3,1 milioni e il 9,6% nel 1901, circa 4 milioni nel 1921, 7 milioni nel 1961 pari al 14,2%), si stimava che nel 2000 raggiungessero gli 11 milioni, pari al 20%.

Altrochè: nel 2006 14.776.367 su 58.751.711 pari al 25,15% ma poi al 1.1.09 15654856 Su 60.045.068 pari al 26,07%. A Sondrio 46.823 su 182084 pari al 25,71%)

13.733 ultracentenari con 2527 uomini e 11206 donne pari al 0,023%. A Sondrio 9 maschi + 31 donne, in totale 40pari al 0,022%

Vedovi in provincia 2026 e vedove 12889. In Italia 712.332 e 3839815 rispettivamente.

La ragione in una battuta. Le donne, si dice, sono più longeve per una ragione semplice: non hanno moglie.

Un'aggiunta per i single: in provincia celibi 42.013 e nubili 34.057 In Italia rispettivamente 13.128.357 11.390.995

In 28 anni quasi quintuplicate le auto

C'erano 9.028.400 auto (25.265 a SO), 29.135 bus (130 a SO), 741.125 (2235 a SO), autocarri oltre a 44.095 (175 a SO), speciali. Il totale dei mezzi circolanti, vari motoveicoli compresi era di 13.654.265 (44080 a SO). Le auto oggi in Italia 35,3 milioni, quasi il quadruplo di 28 anni fa.

ACI: 44.000.000 di veicoli ; il rapporto popolazione/autovetture circolanti, oggi, è pari a 1,7 (cioè una vettura ogni 1,7 abitanti), contro la media di 2,1 dei 15 Paesi UE. Al 31.12.2008 Auto 36.105.183 (SO 104.293). Bus 97.597 (SO 287). Autocarri 3.914.998 (SO 14.998). Speciali 619.706 (SO 2069). . Totale 47.936.938 (SO 148.989).

L'informatica, dopo il 1980

Nel 1982, vale a dire non secoli fa ma appena poco più di un quarto di secolo usciva il Sinclair Spectrum, un minicomputer sul quale hanno operato legioni di ragazzi, e non solo ragazzi, in perenne conflitto con i fans dell'altro mini ovvero il Commodore in varie versioni.

Lo Spectrum, perfenziomento del Sinclair Z X80, e poi 81 (memoria RAM di 1 kB, dicesi un K,eppure riusciva a fare tante cosine non male) non aveva monitor ma usava il televisore di casa. Non aveva memoria interna ma usava le normali cassette in normali registratori. E' servito, come il Commodore, a fare imparare un po' a tutti il Basic anche se c'era chi, il compianto Renato Bartesaghi, ammoniva dicendo "guardate che l'informatica non è il Basic!".

Usciva ed aveva subito successo il primo personal dell'Olivetti, l'M20 con un suo sistema operativo. Aveva una RAM di 128 kB espandibile a 512 ed usava i floppy in formato 5"1/4, quasi una spanna per lato, con una memoria di 720 kB.

Ne relegassimo uno a qualche bambino di 6 o 7 anni, appena accennato a provarlo lo scaraventerebbe fuori dalla finestra.

L'IBM aveva deciso che il mercato dei personal non aveva prospettive. Accortisi dell'errore amministratori e staff tecnico furono spediti a casa e iniziò il tritasassi, anche se poi comparvero vari computer definiti compatibili IBM.

Nel 1984 era intanto uscito, rivoluzionando il settore, Il Mac primo computer con interfaccia grafica e mouse di serie che non richieda più quelle complicate procedure a tastiera anche solo per le varie esigenze di composizione, verifica, modifica, di un testo. Rivoluzione poi con Windows.

Teleriscaldamento. I previdenti sono partiti nel 1972

Il teleriscaldamento è stato oggetto di furibonde polemiche nella precedente Amministrazione sondriese. E' passato del tempo e se ne può discutere serenamente. Intanto per ricordare che l'ASM aveva fatto nei primi anni '80 uno studio in proposito, costato una cifra non indifferente, vale a dire 30 milioni. Non sappiamo perché negli anni successivi non vi sia stato sviluppo dal momento che le conclusioni erano interessanti.

Forse sarebbe utile che i vari interessati, ASM compresa, andassero a rileggersi il libro "Il teleriscaldamento - Da Brescia una proposta su scala nazionale", Franco Angeli editore (prima del 1980!), autore l'ing. Luciano Silveri, allora Presidente dell'ASM di Brescia e del Cripel Lombardia. L'esempio è quello di Brescia, città nella quale il riscaldamento a distanza è cominciato nel 1972, vale a dire 37 anni fa. All'avanguardia a Brescia gli amministratori avevano capito che bisognava dare fiducia ai tecnici proponenti. Non avevano avuto, come spesso accade, paura dell'innovazione. Il risultato, già allora, era sotto gli occhi di tutti. Il rendimento del combustibile l'avevano triplicato, non usando la pietra filosofale per aumentarne il contenuto termico ma semplicemente evitando che tanto calore se ne andasse in atmosfera. Come? Semplicemente da un lato usando il calore sia per far girare le turbine e produrre energia elettrica che per portarlo a casa della gente che così non ha più bisogno di fornirsene o con impianto centralizzato condominiale o in modo singolo. I bresciani hanno risparmiato una barca di soldi. I petrolieri ne hanno persi in corrispondenza con felicità dell'atmosfera che ha ricevuto una quantità enorme di porcherie chimiche in meno. Sondrio ha optato per il no.

Teleriscaldamento dai rifiuti. E Sondrio

A Brescia hanno indicato come si fanno le cose nel momento che hanno deciso di bruciare i rifiuti producendo però energia e distribuendo nelle case calore. Quando chi scrive presiedeva la SECAM aveva preso opportuni e discreti contatti per portare a Brescia gran parte dei rifiuti della provincia. Ci fu in Valle un po', per così dire, di bagarre e non se ne fece niente. Si è dovuto attendere un po' di anni per fare la stessa cosa allora ipotizzata e cioè il portarli fuori provincia. I valtellinesi nel frattempo hanno speso una barca di soldi in più e anche adesso il costo è superiore a quello che sarebbe stato allora senza quella specie di golpe carbonaro (da precisare che di questa maggior cifra non sono certo responsabili gli attuali amministratori perché in realtà sono cambiate le condizioni, cosa che invece non sarebbe successa se non ci fosse stata un'opposizione preconcetta e quindi fosse stato possibile perfezionare le intese di massima raggiunte a Brescia).

Le risorse idriche. Dati di 40 anni fa

Ci siamo dilettati di riprendere in mano una pubblicazione di 40 anni fa esatti autore Ugo Raffa ed edita dal Centro Lombardo di Studi ed Iniziative per lo Sviluppo Economico. Ne useremo in futuro. Per adesso un solo dato: la potenza installata complessivamente nelle allora 39 centrali in provincia di Sondrio era di 1.661.000 kW (oggi si usa il Mega e quindi 1661 MW). Siccome da allora la potenza non è diminuita ma cresciuta, e pur tenendo conto che Monastero non paga, ne viene che siamo a valori bel superiori al doppio della cosiddetta potenza nominale concessa che è quella in base alla quale i produttori pagano canoni, sovracanoni BIM, sovracanoni rivieraschi. Ci sarà da tornare

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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