IN ABRUZZO CONSEGNATE LE PRIME CASE. BRAVI! (I VALTELLINESI NEL 1987 ERANO STATI BRAVISSIMI. IMITARLI)

La notizia di venerdì 21 agosto è la consegna delle prime case sia pure provvisorie in legno ma comunque complete di tutto, quelle realizzate dal Trentino - Alto Adige, ai terremotati d'Abruzzo. A quattro mesi e 15 giorni da quel tragico 6 aprile. Un record nelle calamità italiane - Valtellina a parte e diremo il perché - in occasione delle quali dopo 4/5 mesi al più c'erano le roulottes e dopo altro tempo i primi, disagiatissimi, containers.

Perché Valtellina a parte? Riportiamo un brano dell'articolo pubblicato dal nostro giornale il 30 settembre di cinque anni fa, e tuttora consultabile all'indirizzo riportato in calce (x):

Le case per alluvionati costruite in tre mesi. E che case!

Il 18 luglio 1987 in Valtellina iniziava la terribile calamità. Il 28 luglio la montagna seppelliva il paese di S.Antonio Morignone. Il 5 agosto il CER stanziava i fondi. Il 23 dicembre DELLO STESSO ANNO, consegnavamo le chiavi di case la cui notevole qualità potete ancor oggi verificare a 17 anni di distanza. Non solo i tempi. Il costo, compresi giardini e sistemazioni esterne, era stato di poco superiore a quello dei containers nei quali vivono tanti terremotati da anni.

Gad Lerdner iniziò la sua trasmissione "Milano Italia" in diretta da Sondrio leggendo il fondo che avevo scritto sul giornale che dirigevo. Scrivevo, e lo ripeto ora, che quello fu il vero scandalo Valtellina, quel silenzio totale cioè di tutti gli organi di informazione. Il parlarne non interessava noi. Che fossimo stati bravi lo sapevamo da soli. Contava invece, e conta tuttora, mostrare cosa si può fare per la povera gente vittima di calamità le più varie. Se noi abbiamo costruito le case in tre mesi, con quella qualità riscontrabile ancor oggi e con quei costi limitatissimi, lo si può fare anche altrove e non riusciamo a capire perché non lo si fa. Da notare che si possono avere anche diversi moduli urbanistici a disposizione. Per come fare ad ottenere un simile risultato basterebbe chiamare i valtellinesi a dirigere le operazioni.

GdS 30 IX 2004

In Valtellina le case erano state consegnate l'antivigilia di Natale del 1987 cinque mesi e cinque giorni dall'inizio della calamità, e quindi, apparentemente saremmo solo secondi dopo l'exploit dei cugini trentini.

No, continuiamo ad essere o primi assoluti perché le case allora consegnate a Fusine e Torre - a Sondalo qualche giorno dopo - erano non quelle provvisorie in legno ma edifici veri e propri il cui eccellente stato di conservazione e la cui perdurante qualità chiunque può andare a verificare a distanza di 21 anni e 8 mesi fra due giorni. A costo limitato.

Non è una rivendicazione di tipo agonistico. Nel mentre diciamo bravi per il risultato ottenuto, e così per le altre che lo Stato consegnerà nei prossimi giorni, indichiamo ancora una volta quello che hanno fatto i valtellinesi per cercare di indurre a copiarci anche con evoluzioni sofisticate come ad esempio la preparazione di schemi urbanistici completi di sottoservizi da valare là ove si presentasse il bisogno in modo da dare risposte definitive al problema abitativo in 5 - 6 mesi, anche meno se messo a coordinare qualche valtellinese che la sua esperienza l'ha già fatta qui in Valle.

f.

(x) http://www.gazzettadisondrio.it/cccva/b-24.html

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