12 20 5 MALINCONICA ADOZIONE DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DELLA CITTA' DI SONDRIO

Malinconica adozione da parte del Consiglio Comunale di Sondrio del Piano di Governo del Territorio. Non è un bel segnale che la delibera più strategica dell'intera attività comunale venga approvata nell'assenza delle opposizioni tranne il consigliere Forni, pure contrario ma restato in aula mentre gli altri ne uscivano prima della conclusione, dopo quattro sedute.

Sui limiti, culturali, di questo piano abbiamo abbondantemente scritto sul numero 44 del 30 novembre scorso. Sulle scelte di carattere operativo invece non siamo volutamente entrati salvo alcune riserve ma sempre di carattere generale per scelte non condivise. Non siamo entrati per il fatto che riteniamo tale materia di diretta competenza degli amministratori secondo le rispettive linee politiche. Abbiamo trattato temi generali partendo dalla constatazione della totale mancanza di occasioni di partecipazione. Carenza grave, che ha impedito quantomeno un riscontro che avrebbe invece potuto venire da un dibattito non di parte ma tendente ad una sintesi da offrire alla considerazione e alla valutazione di Sindaco, assessori, consiglieri.

Mi sarebbe piaciuto, ad esempio, sentire confutare le mie tesi ripetutamente esposte in questi anni e ulteriormente puntualizzate nelle scorse settimane, magari anche cambiandone i connotati ove altri mi avessero convinto.

Mi sarebbe piaciuto, ad esempio, che qualcuno dell'Amministrazione desse risposta all'irrisolto problema della mancata conferma della conservazione del baricentro delle funzioni con conseguente danno per un disattento Centro Storico. Di sviluppo neanche a parlarne ma in forse appare anche il mantenimento dello statu quo. Ci riferiamo non a quello formale, del restyling sia pur di livello, dell'abbellimento, magari con un po' di pietra di troppo. Ci riferiamo a quello sostanziale, alla dinamica dei flussi, all'effetto richiamo endogeno ed esogeno.

La rilevanza dell'occasione persa è clamorosa viste le due formidabili boe cui poteva ormeggiarsi un Piano significativo e per certi versi rivoluzionario sol che si fosse compreso quali straordinarie possibilità la LR 12 offriva ad una realtà unica quale quella di Sondrio avviluppato nel suo interland. Ci sarebbero state risorse intellettuali adeguate, anche quella diversità di scuole di pensiero che è lievito di crescita. Non si sarebbe corso il rischio di una soluzione di basso profilo. Le scelte possono essere condivise o criticate. Le non scelte in una con l'assenza di adeguati approfondimenti lasciano l'amaro in bocca. Poi, per carità, le cose vanno avanti lo stesso. Il PGT per sua natura non è tema da ampi dibattiti popolari anche se, contrariamente a quello che molti pensano non è materia solo da architetti e ingegneri. Linee e indirizzi richiedono quindi non una di queste due lauree ma consapevolezza delle tematiche, visione prospettica, capacità di sintesi a livello di mosaico con mille tessere. Fattori che ci possono essere, come abbiamo visto in qualche Comune valtellinese, e possono mancare se viene meno una sorte di combinato disposto tra esperienza e sensibilità per la disciplina 'dell'urbano'.

Mi sarebbe piaciuto dibattere il tema di fondo: amministrare il Comune o governare la città? Il PGT di fatto compie la prima scelta. Peccato. C'era a portata di mano la seconda. Bastava allungare la mano guardando un po' oltre…

La vicenda comunque non è chiusa. Ci sarà da parlarne ancora.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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