OH, BARAK, SEI IL BENEDETTO DAL SIGNORE?
La follia collettiva che sembra avere abbracciato il mondo per l'elezione di Barak Hussein Obama alla carica di 44. mo Presidente degli USA, i più potenti del nostro pianeta, non sembra essere scemata. Il mondo intero, o quasi, è in festa, perché Obama Hussein Barack farà rinascere quel Mondo distrutto e sotterrato da decenni di politiche estere guerrafondaie e di politiche economiche di stile mafioso (ma molti hanno dubbi atroci su ciò). Il sogno di milioni di americani (spezzato nel 1968 con l'assassinio di Martin Luther King) s'è finalmente realizzato: un uomo di colore dirigerà la Casa Bianca. Non solo di colore, ma anche figlio di un musulmano keniota: ed è tutto, ma proprio tutto nel nostro tempo frantumato da tante lotte fratricide sostenute da questa o quell'altra religione, da quello o talaltro potere economico, dimenticando che siamo tutti esseri umani con culture diverse. Vorrei anche ricordare la frase che molti altri politici neri come Charles Rangel, Percy Sutton e Basil Paterson hanno detto: "Voliamo tutti sulle spalle di altri"( Malcolm X, Martin Luther King Jr., Sojourner Truth, Harriet Tubman, Rosa Parks , Percy Sutton …), sperando che il giovane Barak , che ha sempre l'aspetto ieratico di un "messia" quando "predica" quello che farà per il suo Paese e per il mondo di farne tesoro affinché la sua frase introduttiva del discorso per il suo insediamento" Siamo qui riuniti perché abbiamo scelto la speranza e non la paura" , divenga davvero un segno di una nuova era, quella orientata alla convivenza solidale tra i popoli. Infatti, nel suo libro del 2006, L'audacia della speranza (The Audacity of Hope), ispiratogli dai sermoni del reverendo Wright capì "il potere della tradizione religiosa afro- americana nello spronare cambiamenti sociali"; e "« Fu a causa di queste nuove comprensioni, cioè che l'impegno religioso non richiedeva di sospendere il pensiero critico, di smettere di lottare per la giustizia economica o sociale, o di ritirarmi da quel mondo che conoscevo e amavo, che fui finalmente capace di camminare nella navata della Trinity United Church of Christ ed essere battezzato. Fu una scelta consapevole, non una rivelazione; le domande che mi ponevo non sparirono di colpo. Ma inginocchiandomi sotto la croce nel South Side di Chicago, sentii lo spirito di Dio che mi attraeva. Mi piegai alla Sua volontà, e mi dedicai a scoprire la Sua verità. ».
Noi, come tutti lo vogliamo sperare. Gli auguriamo che "Il principio speranza" che è stato da sempre guida sicura di molti uomini e donne nel passato per migliorare le condizioni dell'umanità intera, affinché possa aspirare alla felicità come pure lui ha detto nel suo Discorso, non l'abbandoni mai e non lo faccia diventare preda di quel potere orribile ed oscuro che oggi domina sulla terra e che tutti semplicemente chiamiamo " economia delle potenti multinazionali".
Barak, il tuo nome significa "benedetto": che tu lo sia per tutti, specie per i giovani che vorrebbero sorridere al futuro.
Maria de Falco Marotta