ISIS e le nostre dighe? Tranquilli, nessun rischio
Era ora che si capisse quello che in tanti dicevamo da anni e cioè che siamo nella terza guerra mondiale, la più insidiosa perchè atipica, la più feroce perchè in assenza totale di umanità. Adesso pare che lo abbiano scoperto tutti. Per giunta in tanti dicono di avere paura così facendo rendono un favore ai terroristi, ormai veri e propri orroristi, di fatto incentivandone l'infame attività.
Preoccupazioni per le dighe
Qualche preoccupazione abbiamo colto fra la gente comune, fra chi ha sentito che fra gli 'obiettivi sensibili' ci sono anche le dighe. Comprensibile visto e considerato che ne abbiamo un cinquantina sulla testa con una capienza massima, a pieno invaso, di circa 400 milioni di metri cubi con altri 110 milioni versante italiano ma territorio svizzero e 361 milioni versante svizzero territorio italiano. Le dighe dai circa 10 milioni in su sono una decina. Per avere un'idea più precisa si pensi che in un intero anno il fabbisogno della città di Milano è, in tutto, di circa 250 milioni di metri cubi, parecchio meno rispetto alla nostra capacità di invaso.
La preoccupazione va spazzata via e ne spieghiamo le ragioni dopo però avere riportato il comunicato della prefettura.
Il comunicato della Prefettura
“Riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, a seguito del Comitato Nazionale di sabato 14 novembre. Ovviamente tema dell'incontro l'analisi della situazione a seguito dei noti attentati terroristici verificatisi venerdì 13 a Parigi.
Durante la riunione, presieduta dal Prefetto di Sondrio e alla quale hanno preso parte i rappresentanti di tutte le forze di Polizia, sono state analizzate, sulla scorta delle indicazioni ministeriali, tutte le misure da predisporre a tutela del territorio provinciale e della sua popolazione. In particolare attenzione per gli obiettivi sensibili, come per esempio dighe, centrali idroelettriche e santuari, che saranno 'sorvegliati speciali grazie ad una coordinata intensificazione dei controlli”.
Dighe
Ovviamente attenzione particolare, come si diceva dianzi, sulle dighe. CI PARE OPPORTUNO SOTTOLINEARE CHE PER LE DIGHE NON HA DA ESSERCI NESSUNA PREOCCUPAZIONE e ne spieghiamo le ragioni.
- In primis il dato tecnico. Dopo il crollo - il primo dicembre del 1923 - della diga del Gleno, mal progettata, con avvicendamenti tra progettazioni e realizzazioni, l'Italia pose mano e sul piano tecnico e su quello del diritto ad una disciplina del settore che venne presa a riferimento in tutto il mondo. Che le dighe siano sicure lo dimostra la diga del Vaiont. L'immane frana del Monte Toc, precipitata nel lago causando quasi 2000 morti provocò sulla diga una sollecitazione dieci volte superiore a quella di calcolo senza alcun danno (salvo la passerella stradale 'appoggiata' sulla diga). 10 volte tanto!
- Il bombardamento di tre dighe tedesche da parte della RAF. Ci sarebbero altri casi ma viene proprio a fagiolo l'unico attacco a grandi dighe, quello del maggio del 1943 quando gli inglesi attaccarono tre dighe tedesche sull'Eder e su altri due fiumi. Dovettero varare un impegnativo per mezzi e uomini programma ad hoc. Dovettero preparare e attrezzare alla bisogna 19 bombardieri, inventare la 'bomba rimbalzante, da sganciare a 18 metri di quota, circa 400 metri prima della diga e volando a 354 km/h. Bomba detta rimbalzante nello stesso modo come quando in riva ad un corso d'acqua si tirano sassi piatti facendoli rimbalzare – i bravi – anche dieci volte. Cambiando i dati di cui sopra sarebbe stato un fiasco come fu per alcuni di quegli aerei. Due di loro però andarono a segno favoriti dal particolare tipo di diga. Risultato anche se non interamente però ottenuto,sia pure a caro prezzo per le perdite. Fu necessario oltre un largo impiego di mezzi studi accurati e poi la realizzazione ad hoc di una bomba cilindrica di oltre 4 tonnellate di peso.
Ebbene, le nostre grandi dighe avrebbero retto a quel bombardamento in ragione delle loro caratteristiche strutturali. Un esempio: fra quelle a gravità la diga di Alpe Gera in Valmalenco (al coronamento 530 metri, alta 174) ha un volume di 1.685.000 mc di calcestruzzo tale dunque da concludere che dentro ci starebbe tranquillamente il Duomo di Milano. Quasi sicuramente non ce la farebbero ad aver ragione neppure le bombe speciali inglesi usate in Germania.
Dighe, nessun problema dunque
Conclusione positiva dunque? Certo! Bando almeno a queste di preoccupazioni.
Ci va comunque di aggiungere che l'ultima cosa che si deve fare è quella di preoccuparsi, di avere paura che è quello che gli orroristi vorrebbero. Se poi qualcuno avesse da dire qualcosa scriva pure e pubblicheremo.
(Nella foto Edison la diga di Scais realizzata dalla Falck)