GUERRA: LA PRIMA "CADUTA" E...
MEDAGLIA D'ORO
La prima "Caduta di guerra".
I termini "Caduto", "Caduti" erano solo maschili perché l'esercito non prevedeva la presenza femminile, che ora c'é.
Maria Grazia Cutuli non aveva le stellette, la la sua é stata una parte importante in questa guerra che Bin Laden ha scatenato l'11 settembre.
Lei e il suo collega spagnolo, non CIA o KGB o qualche altro servizio segreto, ha dato al mondo la prova provata che Bin Laden non era in bluff quando ha annunciato di possedere armi chimiche e nucleari (per queste seconde resta il dubbio), con tutte le conseguenze del caso anche in un eventuale processo ove venisse catturato.
Prova provata e quindi andava punita, per giunta eloquente messaggio a tutti gli inviati in Afghanistan. Altro che vittima, come aveva ipotizzato qualche commentatore, "di talebani dispersi" o "di banditi"!
Alla sua memoria non solo il cordoglio ma il massimo riconoscimento: la medaglia d'oro.
Al Presidente Ciampi il compito di additarla, in questo modo, ad esempio.
I GAS NERVINI (scheda in appendice)
Pochi grammi di queste sostanze - e poi, con effetti simili, ci sono le armi batteriologiche - diffusi e sarebbe grande tragedia. Potrebbe succedere ovunque, anche nel nostro Paese vista la presenza di cellule terroriste e sentite le minacce di Bin Laden pure all'Italia.
Non possono non venire alla mente le farneticanti espressioni dell'iman di Torino - Presidente di una delle quindicina di associazioni musulmane in Italia - in merito alle responsabilità di Bin Laden,
Non possono non venire alla mente quanti, fra gli oppositori dell'intervento in Afghamnistan, hanno messo sullo stesso piano Bin-ladenisti e amricani.
Non può però non venire alla mente la ulteriormente dimostrata fragilità dell'organizzazione della società del 2001, problema mondiale, facilmente esposta ai rischi mortali di folli o di fanatici che si mettono in pista.
La conclusione non può che essere una sola: vanno spenti tutti i focolai, attivi o potenziali.
Con la forza per quelli attivi, con la politica per gli altri, facendo terra bruciata intorno a tutti i terroristi, ovunque siano, quali le ragioni che li spingono, dato che non ci sono terroristi buoni e terroristi cattivi, terroristi legittimati e terroristi fuori legge..
Attenzione anche a quello che si dice e si scrive. La libertà di opinione deve essere garantita a tutti ma con un limite. Ogni libertà finisce dove si lede quella altrui. Libertà non vuol dire licenza assoluta. Esiste come reato l'apologia di reato. L'incitazione alla violenza non é più libertà. Sostenere Bin Laden significa approvare l'11 settembre, sostenere i tanti Bin Laden sparsi nel mondo é fiancheggiamento e complicità, quindi correità.
BIN LADEN MARTIRE!!!
Uno stretto collaboratore dello sceicco dell'orrore ha dichiarato che Bin Laden, se fosse in procinto di essere catturato dagli americani, si farebbe ammazzare dal figlio per evitare appunto la cattura e diventare un martire.
Martire, lui, quello delle Torri Gemelle?!?!?
Non offendiamo la schiera dei martiri, tutti quelli della storia dell'umanità.
I CONTI SBAGLIATI DELL'11 SETTEMBRE
Torniamo a quanto abbiamo cominciato a scrivere il 15 settembre, commenti tuttora leggibili su questo giornale, quando abbiamo espresso l'opinione che l'11 settembre l'esito sia andato oltre il preventivato.
Il crollo delle Torri non era nelle previsioni. Il crollo, con il suo orrore, ha determinato una tale rivolta ovunque da provocare una reazione generale anche in e di quegli Stati che altrimenti sarebbero stati più tiepidi, anche in quei settori dell'Islam, pure estremizzanti ma non sino al punto di arrivare al crimine contro l'umanità:
Bin Laden pensava al suo avvenire a Riad (nostro articolo dell'8 ottobre - siamo stati i primi a fare questa analisi oggi condivisa da tutti), e da Riad nel mondo. A distanza di 75 giorni pensa al martirio.
Ha sbagliato i conti.
Li hanno sbagliati, certo in misura del tutto diversa, anche coloro che non hanno capito a settembre, e forse non ancora adesso, che per portarlo a questa conclusione c'era un modo solo: quello che é stato seguito.
I CAPI RELIGIOSI DELL'AFGHANISTAN
I capi religiosi dell'Afghanistan avevano visto giusto quando, riunitisi, avevano concluso i loro lavori con l'invito a Bin Laden ad andarsene dal Paese. Lui, e gli studenti Coranici che governavano dittatorialmente il Paese, se ne sono fregati di quest'invito.
Altri conti sbagliati. Le tante vittime della guerra si aggiungono alle altre che questa genete ha sulla coscienza.
Alberto Frizziero