RAGIONATA ANALISI PERCHE' LA PROVINCIA DEVE RESTARE (e i link di altri articoli in argomento) 12.2.20.8

Identità - 81.000 firme? - Tre considerazioni - La qualità dell'iniziativa - La questione dei Comuni - Questi i valtellinesi - Unico caso in Italia - Firme di popolo - Non contano i numeri (che pure ci vogliono) - Riflettano

Identità

Valtellinesi e Valchiavennaschi stanno firmando. Non dappertutto in quanto da qualche parte non si è ancora proceduto (fa specie Valdidentro, il Comune che più di ogni altro risulterebbe danneggiato dalla soppressione della Provincia). Non è neanche così facile che la gente, negli orari di ufficio, vada in Comune a firmare. Quello però che si nota, che si tocca quasi con mano, che si avverte per ogni dove, è il fortissimo spirito di identità che porta persone di ogni strato sociale, di ogni posizione politica, di ogni età sulla medesima lunghezza d'onda ad abbracciare la causa del mantenimento della Provincia. Per fortuna c'è anche qualcuno che la pensa diversamente. Preferiamo di gran lunga il 99,9% che non il 100%. Questo potrebbe essere in un certo senso interpretato come un portare il cervello all'ammasso. Non è così. C'è spazio anche per chi dissente, sia pure poche unità e per giunta nell'anonimato del web con motivazioni da sprovveduti, probabilmente vittime di quel qualunquismo e di quella demagogia che ha accompagnato il problema a livello nazionale.

A latere abbiamo dato il resoconto della riunione in Provincia di venerdì scorso. In calce l'indirizzo degli articoli relativi. Qui vogliamo riprendere e sottolineare alcuni contenuti

81.000 firme?

La proposta dell'on. Tarabini di attivare a 81.000 firme in modo da rappresentare la maggioranza assoluta degli elettori formalmente avrebbe una sua logica.

Tre considerazioni

Ostano tre considerazioni.

- La prima è quella dei piccoli-grandi numeri. Per noi sono tanti ma è da tener presente che ci sono in Italia 69 città con popolazione di oltre 81.000 abitanti che poi rappresentano poco più dell'uno per mille della popolazione italiana.

La seconda è quella organizzativa. Occorrerebbe cioè mettere in piedi un'organizzazione intensiva.

La terza riguarda la qualità dell'iniziativa ovvero una raccolta qualificata delle firme solo attraverso amministratori eletti nei Comuni e in Provincia. Il concetto: una base popolare e non solo il Palazzo con tutta la classe dirigente schierata e supportata dalla gente.

La qualità dell'iniziativa

Nessuna difesa corporativa. Nessuna difesa 'delle poltrone. Nessuna difesa di un comodo status quo. Si tratta di una esigenza dii vita di una intera comunità che vive in un arco di Alpi di 200 km, dalle Lepontine all'oltre Stelvio, secondo il prof. Quadrio Curzio, fotografando la realtà, vera e propria regione alpina, metà del territorio sopra i 2000 metri e fino ai quattromila del Gruppo del Bernina. Nel tempo che una persona da Milano raggiunge l'Alta Valle l'altro, partito sempre da Milano, è arrivato a Roma. Un vero e proprio cordone ombelicale collega la Valtellina a Milano, all'Italia, per molti tratti ancora quello dei tempi dell'ing. Donegani, formidabile progettista stradale (Stelvio, Spluga, Lecco-Colico) per l'Imperial Governo austriaco in tempi in cui, arrivata la diligenza a Morbegno, il signor Vitali salutava dicendo "mi gù pressa, vò a pè" risparmiando evidentemente tempo nel fare i 25 km...

La questione dei Comuni

78 Comuni. 29 inferiori a 1000 abitanti. 30 tra i 1000 e i 3000. 13 tra 3000 e 5000. Sei sopra i 5000, di cui uno sopra i 20.000, il capoluogo, e uno sopra i 10.000. Che realtà è, dicono in tanti. Sopprimere, fondersi, la parola d'ordine e, more solito, sbagliando perchè il problema non è la fusione dei Comuni imposta alla gente ma le funzioni da concentrare. La Francia, nota per la qualità della pubblica amministrazione, ha 36780 Comuni né si sogna di sopprimerne o accorparli. I Comuni infatti non vanno giudicati solo per il numero dei residenti ma per altri due fattori, da un lato oltre alla popolazione il territorio, dall'altro per la dicotomia tra dati formali e dati reali. Tanta gente infatti é scesa dai Comuni di montagna sul fondovalle. Ha però conservato le abitazioni, molte ristrutturate tanto é vero che andando in questi centri, comuni o frazioni, per l'anagrafe e l'Istat spopolati, li si vede ancora vivi e vitali. Sicuramente d'estate ma non solo. E a fianco si vedono i prati 'segati' col recupero che vi è stato dei maggenghi, in qualche caso del bosco.

Montanelli

Può essere utile per qualche scettico blu trarre un passo illuminante dall'articolo di fondo de "Il Giornale" di venerdì 24 luglio 1987. Titolo "FOSSE TUTTA VALTELLINA", autore Indro Montanelli:

"I danni che la Valtellina ha Subito ammontano, pare, sui mille miliardi. Stanziamone subito una prima fetta. Ma, saltando le carte da bollo e anche a costo di qualche sfregio alle procedure ordinarie, diamoli ai valtellinesi. Sono gli unici che sanno come spenderli per le loro valli e che forniscono garanzia di non rubarli. E gente che merita, come a suo tempo la meritarono i friulani,la nostra fiducia.

Il coraggio, la compostezza, la misura, la dignità con cui hanno saputo reagire alla catastrofe, sono, o dovrebbero essere, un esempio per tutti. Ieri, davanti allo spettacolo che la televisione ancora una volta ci proponeva di quei costoni mangiati dalla frana, di quegli squarci aperti dai torrenti impazziti nella carne viva della terra, di quei desolati sudari di fango, mi è venuto fatto di pensare quanto ci piacerebbe sentirci italiani se l'Italia fosse, anche sommersa, tutta Valtellina.

Indro Montanelli".

I valtellinesi sono sempre stati questi. Da quando, nel '500 e a seguire, esercitavano il loro impegno nella Serenissima i 'mureri' di Grosio, in quel di Roma i 'Cek' nel commercio, in varie arti e professioni a Napoli e Palermo - ove un Piazzi dirigendo la Specola scoperso Cerere, primo dei pianetini -, poi, in tempi più recenti, andando a farsi onore e a fare onore alla Valle, in Argentina, negli USA, in Australia, oltre alla solita Svizzera. Poi ancora girando il mondo a costruire dighe od altre importanti infrastrutture. I valtellinesi, nonostante una popolazione pari a quella di un quartiere di Milano, hanno dato e continuano a dare al Paese grandi contributi di intelligenza e di operosità per il contributo di tanti personaggi la cui concentrazione non ha che una risposta sola, in un quid che nei cromosomi si è sviluppato nel tempo.

Questi i valtellinesi

Sono questi i valtellinesi che chiedono che sul portone di Palazzo Muzio non si debba mettere il cartello "VENDESI". Di quel Palazzo Muzio che in tante vicende è stato il riferimento, in particolare il 1987. Chiamiamo a testimoni i colleghi della stampa, allora numerosissimi, per dire agli scettici quale ruolo, fondamentale, abbia svolto la Provincia. Lo chiedono non supplicando. Lo chiedono rispettando le gerarchie con spirito e lettera democratici nella fiducia che non è mai venuta meno verso le Istituzioni, da sempre punto di riferimento della gente di Valtellina.

Unico caso in Italia

Unico caso in Italia a reagire avverso un improvvido, e superficiale, provvedimento non è stata solo la sede su cui a Roma si vorrebbe porre il cartello di cui sopra, o in alternativa "AFFITTASI". Con Il Presidente, la Giunta, i capigruppo, il Consiglio della Provincia si sono schierati i Sindaci, cinta significativamente la fascia tricolore, i Consigli Comunali ma anche l'intera società civile in tutte le sue componenti rappresentative, le forze politiche, economiche, sociali, la cultura. Unico caso, dopo la chiamata a raccolta - come facevano un tempo le campane a martello dei nostri paesi quando c'era un incendio -, ad avere una risposta corale senza distinzione alcuna.

Firme di popolo

Le firme sono indicative che il processo in corso non è un'azione di vertice. Il vertice, i vertici di tutti i settori, sono interpreti di un sentire univoco, tutori di una identità che viene considerata lesa, negativamente colpiti per le prospettive qualora l'infausto disegno della soppressione, o comunque emarginazione.

Non contano i numeri (che pure ci vogliono)

Siamo arrivati in pochi giorni a 15.000 firme. Ribadiamo che non è il numero che conta nello scenario nazionale. Sono 737 le città in Italia che hanno 15.000 o più abitanti. Sino 308 sopra i 30.000. Nella presentazione dell'iniziativa nello scenario nazionale, supponiamo in particolare anche con audizioni nelle Commissioni parlamentari competenti, non escludendo Viminale e Quirinale e forse anche i Gruppi parlamentari in Via del Vicario, queste firme non debbono avere un valore assoluto (15.000 sarebbero 2,5 decimillesimi della popolazione italiana, 30.000 sarebbero 5 decimillesimi !).

Queste firme debbono idealmente rappresentare l'ulteriore legittimazione per una Governance della Valle, (richiamando le 105 convalli dell'Adda oltre quelle della Valchiavenna) talmente unita, compatta, determinata.

Di gente che fa sul serio come dovere morale nei confronti della gente d'oggi ma più ancora per le future generazioni.

Riflettano

Appunto conclusivo. Da Colico in giù, soprattutto a Monte Citorio - come indica la lapide - e a Palazzo Madama, qualcuno può meravigliarsi, scettico, pensando a qualche suggestione di massa o qualche motivazione dietrologica, tanto più che questo sta succedendo solo in questa 'Regione alpina' e non nel resto del Paese dove pare non ci si scaldi molto, tranne gli addetti ai lavori.

Ebbene, rifletta. Quello che sta succedendo in Valtellina dovrebbe mettere sull'avviso le persone responsabili. Ci permettiamo di dire a Roma di non credere alle nostre parole. Venite a Sondrio. Fate le Vostre simulazioni, quali noi abbiamo fatto, per vedere quali sarebbero le conseguenze.

Siamo gente seria, non siamo quaquaraqua.

Alberto Frizziero

Indirizzi - Dal n. 4 del 10.2.2012:

Il Punto a palazzo Muzio 17.2.2'12

http://www.gazzettadisondrio.it/34959-_____gt___il_punto_a_palazzo_muzio...

Quante firme

http://www.gazzettadisondrio.it/34961-le_firme__quante_finora_e_dove_le_...

Follia abolire la Provinci

http://Firmare per la Provincia

http://www.gazzettadisondrio.it/34937-perche__la_provincia_resti__firmar...

Alberto Frizziero
Speciali