18 luglio 1987 dalla tragedia di Tartano in poi
28 anni fa a quest'ora la telefonata spaventatissima della signora Bonfadini dalla Fiorenza, vedendo cosa stata combinando sul versante orobico il Paiosa, di solito ruscelletto da scavalcare con un passo. Di corsa lì, bloccata dall'acqua la provinciale all'altezza della centrale Venina passando dalla interpoderale che parte dalla stazione andando al ponte della Streppona giusto in tempo per caricare i due primi evacuati da Valbona inzuppati d'acqua portandoli presso parenti. Il resto una specie di incubo, e che incubo a partire dalle frammentarie tragiche notizie che venivcano da Tartano.
Ricordiamo ancora una volta chi ha perso la vita con un ricordo struggente per i bambini. Non bisogna dimenticare per una serie di motivi. Uno fra questi deve però essere ricordato. Quella notte fra il 18 e il 19 luglio avrebbero potuto esserci 1000 morti. Ce ne sono stati, anche troppi (è troppo anche quando se ne perde una sola), ma la reazione è stata grandiosa. Le Istituzioni, i Vigili del Fuoco, le Forze dell'Ordine, il Soccorso Alpino, la gente, le imprese in moto subito in quelle prime ore in cui bisognava per forza di cose contare solo sulle nostre forze. E poi lo Stato. Alle 3, solo una decina di ore (!) dopo l'inizio della tregenda, il Ministro della Protezione Civile entrava in Prefettura dopo avere “guadato” la provinciale Ardenno-Berbenno invasa dall'acqua, la SS38 essendo sott'acqua per un paio di metri.
Ricordiamo anche per far sapere alle generazioni successive.
Diamo gli indirizzi dei capitoli decimoterzo e decimoquarto del nostro libro per chi avrà la pazienza di scorrere gli avvenimenti drammatici, in parte tragici di 28 anni fa:
XIII
http://www.gazzettadisondrio.it/speciali/21072007/eventi-fine-millennio-...
XIV
http://www.gazzettadisondrio.it/speciali/31072007/eventi-fine-millennio-...
Poi verrà il 28, giorno della grande frana.
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