L'attività fisica utile anche contro mali da COVID19
Che l’attivita’ fisica sia protettiva per la salute e’ un fatto assodato da molte ricerche scientifiche.
La prevenzione delle malattie cardiovascolari, di quelle tumorali e del deterioramento cognitivo trova tra i suoi cardini anche l’esercizio fisico regolare.
Dai noti 2000 passi al giorno ai 30 minuti di camminata sostenuta per tre giorni alla settimana basta muoversi che fa bene alla salute.
L’emergenza pandemica con i lokdown ripetuti nel tempo in questi 14 mesi hanno confinato in casa la popolazione con la difficoltà ad eseguire attivita’ motoria.
Quest’”effetto collaterale” e’ gia’ stato valutato, insieme alla difficolta’ di eseguire le visite specialistiche di controllo e prevenzione , dalle societa’ medico scentifiche che hanno constatato un aumento della mortalita’ cardiovascolare ed oncologica.
A dire il vero si puo’ eseguire esercizio fisico anche nel proprio domicilio , ad esempio con la cyclette oppure , come un mio amico, con un percorso che ripetuto puo’ superare i 2000 passi al giorno.
Ma l’attivita’ fisica puo’ avere un impatto sulla malattia da Covid?
A dare risposta a questo quesito, recentemente e’ stato pubblicato uno studio da parte del British Journal of Sports Medicine che ha dimostrato che l’attivita’ fisica regolare contribuisce ad una forte protezione dal ricovero in ospedale , dalla necessita’ di terapia intensiva e dalla morte provocata da COVID 19.
La ricerca ha preso in considerazione 48.440 adulti con una diagnosi di COVID-19 ai quali e’ stato domandato il grado di attivita’ fisica: il 6,4% dichiarava di eseguire esercizio regolare mentre il 14,4% era sedentario.
L’analisi dei dati ha evidenziato che gli inattivi avevano una prognosi peggiore e che invece l’attivita’ fisica forniva una forte protezione dal ricovero, dalla terapia intensiva e dal decesso.
Gli inattivi avevano una probabilita’ maggiore di 1,73 volte di finire in terapia intensiva e del 2,4 % di un esito infausto con il decesso.
I ricercatori hanno dimostrato che anche i pazienti con attivita’ fisica irregolare avevano comunque una probabilita’ piu’ bassa di sviluppare una malattia piu’ grave rispetto agli inattivi evidenziando che qualsiasi quantita’ di attivita’ fisica esercitava una protezione.
Questa’ evidenza vale ancora di piu’ per la popolazIone anziana che è a maggiore rischio di malattia grave da COVID 19.
Gianfranco Cucchi