60 anni fa si spegneva in Senato Ezio Vanoni, Medaglia d'oro al Valor Civile
60 anni fa, 16 febbraio 1956, a neanche 53 anni moriva a Palazzo Madama Ezio Vanoni. Ricordiamo il tristissimo funerale, in una giornata rigida, un cielo grigio, una marea impressionante di gente, un ancor più impressionante silenzio. Una Valtellina in lutto profondo, un Paese attonito.
A 60 anni dalla prematura scomparsa il Convegno a Roma che abbiamo presentato.
A cura della Città di Morbegno dopo la deposizione della corona in cimitero nel giorno del sessantesimo, sabato 20 alle 9.30 S. Messa nella Collegiata di San Giovanni Battista e poi alle 1030 deposizione di una targa commemorativa presso la casa natale in Via Ninguarda 5.
Vanóni, pubblichiamo quanto si legge sulla Treccani”
“Economista e uomo politico (Morbegno 1903 - Roma 1956). Allievo di B. Griziotti, prof. di scienza delle finanze all'Istituto di economia e commercio di Venezia (dal 1939) e all'Università statale di Milano (dal 1957). Tra i fondatori della Democrazia cristiana, partecipò alla Resistenza e diede un notevole apporto alla redazione del cosiddetto Codice di Camaldoli (1944), fondamento della dottrina sociale del partito. Membro della Consulta nazionale e della Costituente, senatore dal 1948, fu ministro del Commercio estero (1947), delle Finanze (1948-54), del Tesoro ad interim (1951-52; 1956) e del Bilancio (dal 1954). Si devono a lui la riorganizzazione degli uffici finanziarî del dopoguerra e il ripristino della dichiarazione annuale dei redditi. Piano V. è detto lo schema di sviluppo dell'occupazione e del reddito (1955-64), elaborato da un gruppo di esperti su ispirazione di V., e da lui stesso presentato al parlamento nel 1955: primo sistematico tentativo per superare la disoccupazione strutturale attraverso un razionale impiego del prevedibile aumento del reddito nazionale, tuttavia mai tradotto in misure concrete di programmazione economica. Tra le opere, oltre ai corsi universitarî (importanti gli Elementi di diritto tributario) e a numerosissimi saggi, si citano: Natura e interpretazione delle leggi tributarie (1932); Problemi dell'imposizione sugli scambî (1939); Discorsi sul programma di sviluppo dell'occupazione e del reddito in Italia (1956)”.
Medaglia d'oro al valor civile. La motivazione
«Iniziata ancor giovanissimo la carriera universitaria, portò nella propria attività, interamente dedicata al progresso della scienza e del miglioramento sociale del popolo, tutto l'impegno ed il fervore del suo animo nobile. Entrato nella vita politica attiva, ricoprì per tredici anni delicati incarichi di governo, tenendo alto il prestigio dell'Italia anche in numerosi consessi internazionali, con una intensità ed una tenacia che dovevano portarlo, nel fiore della maturità, a chiudere, al posto di lavoro, la propria esistenza terrena. Da tempo sofferente di un grave male, rifiutò ogni consiglio di riposo, facendo così olocausto della sua ancora giovane vita, per compiere fino in fondo il suo arduo dovere al servizio della Patria. Esempio fulgidissimo di altissima dedizione alla società ed al Paese. Roma, 23 marzo 1956.»
Il Presidente della Provincia Luca Della Bitta
Di fronte ad una figura come Ezio Vanoni ci si sente così piccoli e incapaci. Lui che seppe ricoprire con luminosa intelligenza ruoli di primaria importanza a livello nazionale senza mai dimenticare la propria terra, la Valtellina. Ezio Vanoni é il simbolo del valtellinese grande lavoratore con intelligenza pratica e lungimiranza. Mai come oggi abbiamo bisogno di persone come Vanoni. Come lui resta un'utopia forse...mi piacerebbe che oggi, ricordandolo, i valtellinesi riscoprano l'orgoglio di appartenere a questa terra e la voglia di servirla, come cittadini, amministratori, imprenditori, uomini e donne. Solo così, l'eredità di Vanoni non solo non andrà persa ma rappresenterà la base sulla quale costruire il nostro futuro. Grazie Senatore, la tua Valtellina