Fine mandato, parola ai Sindaci: Ivo Del Maffeo (Spriana) - 12
Fine mandato per 60 Sindaci in provincia (veramente 58 perchè ci sono due commissari), per alcuni secondo e quindi ultimo (possibile però presentarsi per il Consiglio Comunale), per altri primo e quindi candidabile per un secondo mandato da primo cittadino. In realtà le cose stanno per cambiare con il terzo mandato ammesso nei Comuni con meno di 3000 abitanti che in provincia sono 59. La domanda era questa quando l'abbiamo posta ai Sindaci. E' arrivata la nuova legge. Si al terzo in gran parte dei Comuni valtellinesi citati.
1) Sindaco da 10 anni, un periodo che rappresenta una parte importante della vita ed anche un arco di tempo significativo per l'attività comunale. La prima domanda: guardando indietro quali sono i sentimenti prevalenti, dal giuramento davanti al Consiglio Comunale alla conclusione ormai prossima?
Quando, dieci anni fa, venni eletto sindaco ho avuto paura. Paura di non riuscire a rappresentare come io volevo il mio piccolo paese e le persone che mi avevano concesso la loro fiducia. Ricordo l’ansia del primo consiglio, il giuramento, il breve discorso ai consiglieri, la volontà espressa davanti a loro di un impegno a lavorare per la mia gente e l’orgoglio di rappresentarla. Poi, tutto se ne è andato via ed ho capito che l’aver scelto di fare il sindaco voleva dire rapportarsi con le persone, conoscere i loro problemi, essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene; voleva dire conoscere i problemi di un paese piccolo come il mio, farlo rivivere, crescere, coltivare i sentimenti di unità, amicizia, solidarietà: valori che radicano ancora fra la nostra gente. Ho avuto vicino persone oltre a quelle del mio gruppo che mi hanno sempre aiutato: a tutti loro va il mio grazie più sentito. Dopo un decennio ed alla mia età dovrei essere “rottamato” come tanti altri perchè è corretto lasciare a nuove persone ed io lo avrei fatto mettendo a disposizione la mia esperienza e prestando il mio aiuto a queste, ma la difficoltà nel trovare un sostituto e la possibilità del terzo mandato hanno spinto il mio gruppo a chiedermi di ripresentarmi: lo faccio con spirito di sacrificio per amore verso il mio paese e senza la paura di quel lontano 2004.
2) Quali i segni della Sua presenza in Comune. Quali cioè le cose significative che reggeranno nel tempo. Quali anche però quegli interventi, quelle cose che non si traducono in solido ma che pure possono avere grande importanza. Qualche esempio.
Se esiste una cosa di cui io ed il mio gruppo andiamo fieri è il fatto di essere riusciti, in un paese piccolo dove sembrerebbero impossibili rivalità, frizioni e contrasti, a ricreare un clima di unità, amicizia, sussidiarietà. Insomma abbiamo fatto squadra riuscendo insieme alle associazioni ed al volontariato a presentare un aspetto diverso e più bello del nostro paese. Ecco, di questo sono veramente felice perchè convinto che solo vivendo con serenità ed altruismo si possono raggiungere traguardi insperati. Delle opere realizzate lascierei volentieri che a giudicare fossero i cittadini (l’elenco è sul sito del comune nella relazione di fine mandato), ma con un pizzico di presunzione, insieme a tante altre opere, vorrei ricordare la ristrutturazione del palazzo comunale, una strada agro-silvo-pastorale per il nostro alpeggio e la metanizzazione del territorio. Vorrei aggiungere un grazie particolare ai dipendenti del comune che con passione e dedizione ha contribuito al raggiungimento di questi traguardi.
3) Via via il Sindaco è andato assumendo ruoli ben oltre i confini comunali. Oggi è Autorità sanitaria, è Autorità di Protezione Civile, magari anche ufficiale di Stato civile, Autorità di sicurezza, e poi ci sono Assemblea dei Sindaci per la sanità, Ato, Comunità Montana, BIM, società pubbliche e, speriamo di no, si ipotizza che diventi anche consigliere della nuova Provincia e uno di Voi Presidente. Sulla base dell'esperienza non è un po' troppo? O ritiene invece che le cose possano andar bene così?
Nei paesi piccoli il sindaco è un pò tutto, ma se il gruppo che è con lui condivide parte di queste incombenze, oltre a crescere facendo esperienza per il futuro, gli allevia una parte di lavoro ed allo stesso tempo gli lascia libertà e possibiltà di dedicarsi a quelle tante piccole cose che spesso il comune ha bisogno. Non sono d’accordo sugli organi non elettivi: chi ha responsabilità e gestione di denaro pubblico deve essere investito direttamente dai cittadini. Gli organi istituzionali devono essere snelli e di supporto alla gente: c’è qualcuno che pensa che la “nuova provincia” sia un risparmio perchè non si devolvono più alcuni miseri gettoni di presenza ai consiglieri? Vogliamo tornare agli anni settanta e riesumare la Comunità Montana Unica di Valtellina per chiamarla PROVINCIA? Vogliamo creare un altro BIM?
4) 5)Lei non chiude il suo periodo di Sindaco. Soprattutto nei piccoli paesi, come tanti sostengono, è una limitazione non felice. Ma c'è e in molti Comuni l'esigenza di non perdere l'esperienza acquisita ha fatto e fa sì che il Sindaco non lasci del tutto ma entri in Consiglio Comunale. Non si chiede di entrare nel merito perchè quello che può andare bene da una parte magari non va bene dall'altra. Le chiediamo comunque un giudizio in merito. Scontata infine l'ultima delle domande: Lei pensa di continuare o di chiudere del tutto la Sua esperienza girando alla larga dalla porta del Municipio?.
La grande difficoltà a trovare persone in grado e disposte a gestire la cosa pubblica è estremamente difficile ed il mio è proprio il caso eclatante di chi ha dovuto proseguire (se verrà rieletto) oltre il secondo mandato. Non avrei comunque lasciato completamente perchè il voler dedicare del proprio tempo agli altri ed il desiderio di sentirsi utile a qualcosa ed a qualcuno mi avrebbe suggerito di proseguire, anche da semplice consigliere, il lavoro iniziato insieme al gruppo di persone che per dieci anni mi hanno sempre seguito.
LA SCHEDA
Ivo Del Maffeo, nato a Spriana il 25.11.1946
Sposato, un figlio e nonno felice di una meravigliosa (lo diciamo tutti noi nonni) nipotina.
Diplomato perito elettrotecnico, dipendente Falck-Sondel-Edison fino al 2004, anno del pensionamento.
Consigliere comunale e poi assessore nel comune di Spriana dal 1990 al 2004.
Sindaco dello stesso comune dal 2004 ad oggi
Vicepresidente dell’Unione dei Comuni di Torre S. Maria e Spriana dal 2004 ad oggi
Consigliere della CM di Sondrio, dal 1990 ad oggi con una parentesi di presidente dell'Assemblea dal 2004 al 2009
Presidente del Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco dal 2010 al 2012
Presidente del Consorzio Depurazione Acque della Valmalenco dal 2009 fino allo scioglimento nel 2013