Una Sondrio, autentica, che scompare: Pietro Pizzini, 'Ligari d'argento'

I ricordi di Antonio Del Felice, del nostro giornale, delle ACLI

Ricordando  Pietro

Pietro, confessalo. Hai aspettato che Don Bosco venisse a Sondrio, per farti accompagnare da Lui all'incontro con l'Eterno Padre.
Avevo saputo da tua moglie Anna che da qualche tempo non stavi bene, ma poi, come sempre, si pensa al lieto fine delle storie e  ... La notizia della tua dipartita mi ha quindi colto di sorpresa, una dolorosa sorpresa, perchè  pensavo ti rimettessi e tornassi alla tua grande passione, quella che ci ha fatto incontrare,  alla poesia dialettale di cui sei stato un indiscusso maestro.
Sondrasco ( ti piaceva sottolineare di esserlo), anzi " sundras'ch del Crap ", ebbi il piacere di conoscerti , io "sundras'ch del Campèl " nel  1989,  dopo averti incrociato per anni alle ACLI, di cui sei stato  "colonna portante" quando, abbandonata la tua nota burbera scorza,  mi contattasti per illustrare una  raccolta di poesie in vernacolo. Proposta che accettai subito  molto volentieri e che fu l'inizio di una collaborazione  e di un'amicizia  che non è mai venuta meno.
Ho citato le ACLI dove hai lavorato dal  dopoguerra per oltre cinquanta anni,   svolgendo  una instancabile intensa attività a favore dei nostri lavoratori  convalligiani, in particolare di quelli all'estero,  le cui  testimonianze, da pensionato, hai raccolto in tre volumi  per raccontare di loro "tornati a baita" dopo anni vissuti lontano da casa.
Ad altri il compito di parlare di quanto hai fatto nella tua vita operosa, del tuo impegno nel  sociale , nella cultura, nell'associazionismo cattolico.
Meritato per tutto questo il "Ligari d'Argento", riconoscimento che dieci anni fa ti venne assegnato come cittadino benemerito. Come tale sarai ricordato mentre, da parte mia, ti assicuro che di te mi resterà sempre l'immagine del " Pizzini ch'el scrif 'na puesia suta la sua pergula ".
Antonio Del Felice

Un pensiero
Stiamo pensando alla festa che stanno preparando lassù per riceverlo, dopo il funerale quaggiù.
L'è scià, dicono quelli che sono andati avanti, i suoi coscritti, suoi amici, suoi assistiti. E ne sono contenti anche perchè, là dove 'vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole', detto con rispetto, 'i è miga bon de scrif'. In latino sì, in quel che i lo ciama 'linguaggio forbito' sì, ma manca la freschezza espressiva, l'immediatezza, l'incisività proprie del dialetto, quelle de “Suta la pergula”, sua raccolta di osservazioni, di colore, quasi affreschi di natura profondamente umana in una con le immancabili sue poesie, illustrata dalle vignette di Antonio Del Felice, edita il 15 dicembre del 1993 da 'L'Incontro' per i tipi della tipografia Bettini. Ne riportiamo la conclusione, salvo accenti, dieresi & c., rispondendo, NO,  proprio non ci aveva 'stufìt' :

...E de quel che de Sundri el ghe sarès po' de vedee
al di d'incoo l'è amò tut impee:basta indà insci a bèl-bèl
da giù a l'Ada a su in Campeèl...
Anca la pergula 'ndua soo badentat
a cuntà su 'sta storia tùta d'en fiàt...
E ades, per 'sta volta, ò propri finìt
e scuseèm po', se magari v'oo stufìt!

Ripubblichiamo l'articolo del nostro giornale in occasione del Ligari d'argento, 2004.

Dal nostro giornale (2004)
Una vita ben spesa a favore della collettività. E ancora sulla breccia Giovedì 23 dicembre 2004, alle ore 18 presso la sala consiliare di Palazzo Pretorio, nel corso di una cerimonia pubblica alla quale sono state invitate a partecipare - oltre a tutti i sondraschi - le massime autorità locali, sarà ufficialmente consegnato a Pietro Pizzini il "Ligari d'Argento 2004", il riconoscimento che da alcuni anni è assegnato ad un cittadino/a che, nel corso della sua vita, si sia particolarmente distinto/a per l'impegno disinteressato profuso per la crescita civile e sociale della Città. Nella Giuria i soli Sindaci di Sondrio (dal 1975 al 2003). Il Sindaco in carica funge da segretario della commissione.
PIETRO PIZZINI, classe 1929, sondrasco, sposato con Anna Gianola, sette figli, carattere apparentemente burbero, gran lavoratore. Persona molto conosciuta nella nostra città e in tutta la provincia oltre che nella confinante Engadina, il Pizzini ha svolto per tanti anni intensa attività a favore dei lavoratori convalligiani, in particolare dei nostri tanti emigranti dei cui problemi è diventato un riconosciuto esperto attraverso le A.C.L.I. di Sondrio delle quali è stato per lungo tempo (dal 1947 al 2001, sono 54 anni!) "colonna portante" (per dirla con le parole di don Abramo Levi), responsabile come direttore del Patronato a far tempo dal 1961. "Famiglia e lavoro, ma anche società civile, impegno personale per una società più giusta da perseguire attraverso le regole di una democrazia sempre più matura, con fede, religiosa e laica, perfettamente coincidenti. Questo è l'ambito morale entro cui Pizzini ha mantenuto il suo operato dalla giovinezza alla pensione" è stato scritto di lui. Oltre al lavoro, ha sempre coltivato una grande passione, quella per il dialetto della sua città (è nato, tiene a precisarlo, a Scarpatetti). Affascinante e colorito affabulatore e brillante poeta dialettale, è autore di poesie in vernacolo che ha pubblicato in due volumi: "En tuchèl de Sundri in sundras'ch" nel 1989, primo libro del genere della nostra città cui è seguita, quattro anni dopo, una seconda raccolta di liriche dal titolo "Suta la pergula" mentre altre continua a produrne e declamare nelle più svariate occasioni, in particolare agli ospiti della Casa di Riposo. Oltre a questi, ha dato alle stampe due volumi dedicati all'emigrazione verso la Svizzera: nel 2002 "Un frontaliero anomalo" e "Tornati a baita gli emigranti raccontano", apparso in questi giorni, entrambi a cura dell'A.E.V. - Associazione Emigranti Valtellinesi.CS - See more at: http://www.gazzettadisondrio.it/dalla-provincia/01032006/pietro-pizzini-...

Il ricordo delle ACLI
Venerdì 14 febbraio è deceduto Pietro Pizzini “......le ACLI provinciali, con gratitudine, lo ricordano
Pietro Pizzini resta, accanto ad altre emerite personalità, tra i “Padri fondatori” delle ACLI provinciali di Sondrio già a partire dalla prima ora. Siamo in tempi difficili, quando nell'immediato dopoguerra si deve porre mano alla ricostruzione dell'Italia che, da una parte è devastata e che dall'altra si avvia a diventare una Paese industrializzato. C'era bisogno di non poco impegno per il lavoro e per i lavoratori. Proprio in questo periodo Pietro Pizzini si è prodigato nell’attivare, secondo lo Statuto e lo spirito delle ACLI, i primi corsi di formazione professionale in molteplici settori,  per consentire a molti giovani di accedere al mondo del lavoro. Un particolare impegno gli è pure stato richiesto nell'organizzare e dirigere i vari servizi istituiti dalle Acli, servizi di dedizione alla persona, nel Patronato all'inizio e successivamente nel CAFACLI. Un particolare merito gli va attribuito per il solerte lavoro di sostegno verso i nostri emigranti in generale e nella  vicina Svizzera, in particolare da S. Moritz a Davos, Thusis e Coira, dove si è recato  per diversi anni con cadenza quindicinale per affrontare e aiutare nell'assolvimento delle complesse pratiche relative al lavoro e, particolarmente, alle pensioni. Non poco merito gli va riconosciuto nell'essersi adoperato ai fini di ottenere una legislazione previdenziale atta a tutelare i nostri emigranti. L'emigrazione è stato infatti un altro tema importante per il quale ha dato vita, con altre associazioni, alla fondazione dell' ”Associazione Emigranti Valtellinesi” (AEV) con sede a Chiuro. Non mancava mai all'annuale riunione, con gli emigranti, della “Consulta provinciale dell'emigrante”. Molto belli e interessanti i suoi libri pubblicati sul tema dell'emigrante nei vari Paesi anche oltreoceano (TORNATI A BAITA GLI EMIGRANTI RACCONTANO... e “ A BAITA COL CUORE”).  Non possiamo infine dimenticare la collaborazione al giornale delle ACLI “L'INCONTRO” dove, accanto ad articoli assai impegnati, proponeva le sue “Poesie” nel dialetto Sondriese, dalle quali, seppure a volte un po' difficili (e quindi accessibili  con un poco di “traduzione” dell'autore), emergeva la sottile arguzia che le caratterizzava. Ricordiamo infine che il Comune di Sondrio ha conferito a Pietro l'annuale onorificenza del “Ligari d’Argento 2004”,  premio istituito nel 1997 per onorare un cittadino sondriese che, con il suo operato, abbia contribuito alla crescita civile e sociale della città. Proprio mentre apprezzavamo questo evento, abbiamo definito Pietro, dalle colonne del nostro giornale L'INCONTRO” una “colonna” del movimento aclista di Sondrio e, oggi aggiungiamo, anche per molti anni la “memoria storica” delle ACLI provinciali. 

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