SONDAGGIO DE “IL SOLE 24 ORE” PROVERA AL TOP (PRESIDENTI DI PROVINCIA), BIANCHINI IN FONDO (SINDACI) MENTRE FRA I PRESIDENTI DI REGIONE VINCE IL LOMBARDO FORMIGONI – LA NOSTRA ANALISI

Il fatto – Il dato – Formigoni – Provera – Bianchini – Il raffronto sbagliato - PROVINCIA. Le ragioni del risultato del Presidente Provera - COMUNE. Le ragioni del risultato del Sindaco Bianchini - 1) Il punto politico - 2) I nodi strutturali -

Il fatto

Il quotidiano “Il Sole 24 Ore” di lunedì 13 novembre, ha pubblicato l’esito del consueto sondaggio, realizzato per il giornale da IPR Marketing con 84.800 interviste negli scorsi mesi di settembre e ottobre, sul gradimento da parte dei cittadini dei Presidenti delle regioni e delle Province nonché dei Sindaci delle città capoluogo.

Il fatto che persista un vistoso errore metodologico, da noi inutilmente fatto presente in precedenza alla direzione del quotidiano, non toglie validità al sondaggio, anzi particolarmente attendibile per città e provincia di Sondrio data l’elevata percentuale del campione considerato rispetto alla popolazione (800 per Sondrio città) o la parte di raffronto tra il dato del sondaggio attuale e quello del risultato elettorale per una disomogeneità evidente del cosiddetto “universo” del sondaggio rispetto a quello del voto, in genere del ballottaggio.

Il dato

Il dato numerico, nudo e crudo, che indica i posti occupati dai nostri amministratori è soddisfacente per Presidenti di Regione e Provincia, assolutamente insoddisfacente per Sindaco di Sondrio.

Primo posto fra i Presidenti delle Regioni per Formigoni.

Quinto posto fra i Presidenti delle Provincie per Provera.

Centotreesimo, penultimo, posto fra i Sindaci per Bianca Bianchini.

Formigoni

Il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni si impone con il 60% dei consensi precedendo Maria Rita Lorenzetti (Umbria – 59,3%) e Vasco Errani (Emilia Romagna - 57,5%). Chiude la classifica Agazio Loiero (Calabria – 48%).

Provera

Il Presidente della Provincia di Sondrio Fiorello Provera si piazza al quinto posto con il 64,5%, preceduto dai Presidenti di Catania (68,5%), Benevento (68%), Messina (67%), Ravenna (66,9%). e ovviamente davanti a tutte le altre provincia lombarde. Per la cronaca chiude la classifica il Presidente di Salerno, preceduto da quelli di Trieste, Verona, Venezia, Pavia ecc.

Bianchini

Il Sindaco di Sondrio, Bianca Bianchini con il 45,5% precede soltanto il Sindaco di Verbania (44,6%). Per la cronaca in testa il Sindaco di Torino (73%), seguito da quelli di Lecce (70%) e Roma (67%). Il primo dei lombardi è il Sindaco di Varese che con il 58,3% si piazza al 28° posto.

Il raffronto sbagliato

Dove il giornale sbaglia –succede anche ai migliori! -, anzi persiste a sbagliare, è nel fare il raffronto fra la percentuale del sondaggio attuale con la percentuale della elezione. Nel sondaggio si è esplorato lo stato d’animo di tutto l’elettorato. Il voto che ha determinato l’elezione invece nella maggior parte dei casi ha interessato una parte soltanto dell’elettorato. Salvo alcune situazioni di testa-a-testa fra due candidati di segno politico opposto, sovente capita che molti sostenitori di candidati esclusi dal ballottaggio non si rechino alle urne. La situazione che consegue risulta in ogni caso molto diversificata e non ha senso in merito il valore medio mentre non facile è trovare una regola generale per rendere omogeneamente attendibile il raffronto. E’ lo stesso giornale del resto a darci, implicitamente, ragione quando in un certo senso si meraviglia che solo 15 Presidenti di Provincia abbiano un livello di consenso superiore a quello dell’elezione. Non è così per le ragioni addotte.

PROVINCIA. Le ragioni del risultato del Presidente Provera

Le ragioni del risultato del Presidente Provera le ha spiegate lui stesso alla stampa. In sostanza il lavoro compiuto, il metodo di lavoro molto aperto, il dialogo con la società, un rapporto iterativo continuo, la comunicazione di quello che si fa (o che non si fa per questa o quella ragione). Con il riconoscimento alla qualità dei collaboratori. Riferiamo pari pari. Non che ci sia da aggiungere altro: meglio di così!

COMUNE. Le ragioni del risultato del Sindaco Bianchini

Le ragioni del risultato del Sindaco Bianchini le ha spiegate lei stessa alla stampa. In particolare “le turbolenze in Consiglio Comunale”. Obiettivamente spiegazione riduttiva in quanto è vero che quanto accade in aula o in commissione rimbalza sulla stampa, spesso con enfasi, e fa opinione, ma non basta. E’ giusto analizzare con serenità e per obiettività altri due punti:

1) Il punto politico

Il primo, sfiorato dal Sindaco, è quello politico che è, per sua natura nella situazione sondriese, bicefalo. Da una parte i gruppi consiliari di maggioranza in prima battuta e le corrispondenti segreterie in seconda battuta. Dall’altro lo stesso Sindaco fra le cui funzioni, nella situazione sondriese caratterizzata dall’assenza di un suo gruppo consiliare, risalta il coordinamento politico, e non solo quello politico-amministrativo, principalmente riferibile alla maggioranza. Di una maggioranza fin dall’inizio del mandato apparsa, diciamo così, dialetticamente dinamica al suo interno.

2) I nodi strutturali

Il secondo punto è costituito da tre nodi strutturali di questo mandato rimasti tali nuocendo a maggioranza, minoranza, Consiglio, Giunta, Sindaco. Tre nodi che, se sciolti, agevolerebbero moltissimo tutti i soggetti citati con evidenti vantaggi soprattutto per la cittadinanza

L’iniziativa dei “saggi”

Al rientro dalle vacanze mediterranee chi scrive, aggiornandosi sugli eventi del periodo balneare come riportati dalla stampa, primo fra essi il ritiro delle dimissioni del Sindaco, lesse della proposta Provera dei “tre saggi” ritenendola di duplice natura. Da un lato escamotage, una sorta di chiave di volta, per il superamento della crisi consentendo così il citato ritiro. Dall’altro, come avevo scritto per un articolo stranamente allora non pubblicato, iniziativa assai utile se attuata in modo istituzionalmente corretto. Dai resoconti di stampa di allora e anche dei mesi successivi, per loro natura tesi a schematizzare, era impropriamente emersa la figura di una sorta di tre – poi uno – “commissari ad acta”. Una figura così come presentata e non certo come ideata, inaccettabile sia per il Sindaco, altrimenti catalogabile come “minus quam”, sia per i/il designati/o. Ebbene, nell’articolo citato con una analisi serena e del tutto distaccata, scevra di interessi politici e di qualsiasi altra natura, davo risposta al relativo quesito sottolineando come a mio avviso l’iniziativa di fatto si auto-definiva avendo in se stessa i limiti del suo ambito non dettati ma derivanti dalla correttezza istituzionale. Non doveva essere per nulla “invasiva”, non di tipo, in ogni aspetto, “gerarchico”, non “subordinante” ma collaborativa”, indipendente dalla politica, per nulla interferente con i diversi soggetti: Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale, struttura, e inoltre muta nei confronti degli organi di informazione unico interlocutore dovendo essere l’Amministrazione. Non so se la proposta originaria di Provera avesse questi connotati ma questi erano comunque in re ipsa per cui in ogni caso il binario avrebbe dovuto essere lo stesso, o quasi, indipendentemente da chi dovesse percorrerlo.

Un 103° posto che dà fastidio

Accennavo però in quell’occasione al punto centrale, quei tre nodi strutturali utilmente da porre sul tavolo, e, per una parte, non solo di maggioranza..

Recupero quelle idee e quei concetti. Non si trattava del quinto Vangelo. Non intendevano essere un’espressione ex-cathedra. Erano un contributo, del tutto disinteressato (anzi: queste cose determinano abitualmente più critiche che consensi; se poi vanno in porto i padri, esperienza personale vissuta tante volte, spuntano come funghi…) certamente opinabile ma quantomeno originale. Mettere a disposizione l’esperienza fatta dovrebbe essere abituale per chiunque abbia amministrato la cosa pubblica, lasciando ovviamente ai successori la piena libertà di accettare o meno le indicazioni offerte.

Vedere quel 103° posto (con l’errore del giornale – anche i migliori sbagliano! – dell’ex-aequo con Oristano e Rieti entrambi al 46,5% mentre Sondrio è al 45,5%) ha dato un grande fastidio a me e tanti altri perché è la nostra città che ne scapita in fatto di immagine, in particolare poi proprio alla vigilia dell’anno in cui saremo città delle Alpi. Sondrio, in tutti i campi, vuol dire qualità.

Il risultato della Provincia ci favorisce, quello del Comune ci penalizza.

Tutti, indipendentemente dal colore politico di ciascuno.

Alberto Frizziero

www.gazzettadisondrio - 10/14 XI 06

Alberto Frizziero
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