SOSTENIBILITA’ DEI GIOCHI OLIMPICI INVERNALI 2026
NON CI SONO GLI ELEMENTI SUFFICIENTI PER CONFERMARLA - lo dicono 8 associazioni e ci arriva dal CAI il comunicato che segue:
«Non abbiamo ad oggi elementi, a poco più di tre anni dai Giochi olimpici 2026 e dopo un confronto avviato
e voluto da Fondazione Milano Cortina 2026 sin dal 2021, per potere attestare la sostenibilità ambientale
delle opere e dei giochi olimpici invernali, dichiarata nel dossier di candidatura». Questa la chiara posizione
espressa dalle associazioni di protezione ambientale CAI, Federazione Pro Natura, Italia Nostra,
Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, TCI e WWF che hanno partecipato ieri, 13 settembre, a un
confronto con la Fondazione Milano Cortina 2026 e con la Società Infrastrutture Milano Cortina (S.I.Mi.Co.)
sullo stato di avanzamento degli interventi in vista dei giochi olimpici invernali del 2026. L’organizzazione
delle olimpiadi è stata affidata alla Fondazione per tutto quello che riguarda lo svolgimento dei giochi e alla
società S.I.Mi.Co. per le infrastrutture (villaggi olimpici, impianti sportivi tra cui pista da bob di Cortina,
varianti e bretelle stradali, ecc.).
Al momento, osservano le associazioni, mentre è in corso una procedura di Valutazione Ambientale
Strategica preliminare, voluta dalla Fondazione e focalizzata solo ed esclusivamente sul programma delle tre
settimane dei Giochi, S.I.Mi.Co. sinora non ha fornito il quadro dettagliato – completo dei vari stadi di
progettazione/valutazione/autorizzazione - degli interventi (infrastrutture lineari), connessi e di contesto,
inseriti nel piano, che pure è stato trasmesso al Ministero dell’Ambiente sin dall’aprile 2022. In particolare,
per quanto riguarda la pista da bob di Cortina, malgrado il lievitare incontrollato dei costi (che dai 50 milioni
di euro si stima siano già arrivati a 120) e l’alternativa di possibile utilizzo della pista Innsbruck (12 milioni
di euro), a impatto zero per il nostro Paese, né la Fondazione, né S.I.Mi.Co. si dichiarano disponibili a
considerare l’alternativa ambientalmente ed economicamente più sostenibile.
Di fatto, osservano le associazioni, non rendendo disponibili tutte le informazioni (anche sulle opere
connesse e di contesto) si è persa un’occasione storica di confronto durante la fase partecipativa, prevista
nelle procedure di valutazione ambientale, che avrebbe potuto portare al miglioramento dei progetti e del
loro inserimento ambientale, naturalistico e paesaggistico. Le associazioni infine riscontrano che le proposte
di collaborazione nei loro confronti inizialmente formulate nel gennaio 2021 dalla Fondazione Milano
Cortina, come ad esempio la raccolta di suggerimenti e spunti, la condivisione della progettualità, anche su
recupero/compensazione e gli incontri di aggiornamento periodici, sono state improduttive.
Per questi motivi le associazioni ritengono, che, con queste modalità di coinvolgimento, non sia più proficua
la loro partecipazione al tavolo di confronto voluto dalla Fondazione Milano-Cortina 2026 alla luce di quanto
sinora è avvenuto. Le associazioni continueranno comunque a svolgere il proprio ruolo per monitorare,
contrastare i progetti sbagliati e impattanti e a proporre alternative laddove possibile instaurando un
confronto produttivo con gli interlocutori istituzionali".
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Non entriamo nel merito. Diciamo semplicemente che per i valtellinesi quello che conta é il risultato senza se e senza ma (Red)