REPORTAGE DALL'EGITTO, 2011 11 12 10 38
In Egitto il giorno di elezioni. Non per seguire la dichiarata evoluzione democratica ma una fortuita, e favorevole, combinazione. Lo scorso anno non si poteva non cogliere una straordinaria offerta prenotando allora ma scegliendo poi durante il 2011 destinazione e date. Obiettivo il Nilo, o meglio le navi che lo solcano, non più le tre o quattro di non molto tempo fa ma ormai intorno alle 280 che devono ormeggiarsi una accanto all'altra, tante, appunto, sono.
La diga
Da Luxor La crociera lungo la storia risalendo il grande fiume sino ad Assuan dove tutto é grandioso. Quando si é sulla sommità, larga quanto la Piazza Garibaldi di Sondrio, non si vede ai due lati la fine. La diga é infatti lunga quasi quattro km con una base impressionante di circa un km e un'altezza di più di 100 metri mentre il suo volume é circa 120 volte quello della nostra diga di Frera in Val Belviso. Il lago che si é formato ha una superficie di quasi il doppio della provincia di Sondrio ed ha una lunghezza superiore alla distanza tra Sondrio e Firenze. Enorme la quantità d'acqua. Per usare del paragone di prima nel raffronto con la nostra diga di Frera, che invasa sino a 50 milioni di mc d'acqua, diremo che la capienza del lago egiziano é almeno tremila volte quella di Frera. Notizia positiva: al di qua, verso il nord (il Nilo, 6000 km, é l'unico fiume che scorre dal sud al nord) non ci sono i coccodrilli, confinati oltre la diga, a sud. Se si aprissero le paratoie - cosa folle perché si perderebbero acqua ed energia - potrebbe venire giù un vero e proprio fiume d'acqua, sei volte la portata record dell'Adda registrata all'ingresso nel lago di Como durante la calamità del 1987.
La crociera lungo la storia
La crociera lungo la storia é un'esperienza affascinante, da fare, e rifare, e rifare, ogni volta trovando cose nuove. Si pregustava pertanto il ritorno da quelle parti fino ad Assuan e da lì, in aereo o in bus, il viaggio sino ad Abu Simbel, grande opera di Ramses secondo. Un Patrimonio dell'umanità spostato dall'UNESCO con la collaborazione di 113 Paesi, Italia compresa, per evitare che venisse sommerso dalle acque del nuovo lago. Meglio il bus, anche perché può capitare di imbattersi in un incredibile miraggio, incredibilmente documentato dalla telecamera come fosse cosa reale..
Vale la pena di dilungarsi perché la crociera é rimasta una nostalgica chimera. Non per le elezioni, non per altri motivi. Rimanda che ti rimanda il tempo scorre. Alla fine si decide, ma é tardi. Ci sarebbe il posto in ottobre ma gli impegni sabotano questa possibilità, l'ultima perché sulla successiva il posto non c'è più. La storia deve attendere.
La Phone & Go. (spa con capitale di 6 milioni di €uro e sedi dappertutto), Tour operator da anni operatore di nostra assoluta fiducia conquistata sul campo fin dal primo incontro, telematico, ci fa una serie di proposte. Stavolta i conciliaboli durano poco. Si torna a Sharm. Nuotare in un acquario non é come solcare il Nilo ma é sempre affascinante.
Amore a prima vista
La Phone & Go decide di stupirci e ci manda all'Hilton Waterfall. Amore a prima vista. Non capita tutti i giorni di avere un cinque stelle con tanto di funicolare, doppio binario, che dall'interno della sontuosa sala da pranzo conduce fin quasi alla zona mare, fra una piscina e l'altra. Parecchie. La regina quella riscaldata che consente il bagno alla luce della luna e l'idromassaggio nell'altra, un poco sopra, per consentire la cascatella.
Si sa che l'appetito vien mangiando. E allora, a parte il bar, l'ampia zona bambini, la zona sportiva e il resto di quella zona del Villaggio, ecco che ti tentano con il Fitness Club, ovviamente gratuito come le altre strutture, ma pure conforto per nottambuli visto che non chiude mai. E così se due coniugi litigano uno dei due può andare a sfogarsi con quella specie di ordigni da fantascienza che oggi si trovano in questi ambienti. Altro che quadro svedese, pertiche, funi, spalliere, appoggi di un tempo che fu! Era modestamente 'la ginnastica'. Oggi con i 4/4 di nobiltà ecco Sua Maestà il Fitness.
Tornando alla funicolare rileviamo che là non sono superstiziosi visto che la capienza delle cabine, tutto vetro, é di 13 persone per le quali vi sono quattro stazioni. Partenza, arrivo, due intermedie, una rossa e una verde, per dare accesso oltre alle palazzine anche ad auditorium, alle altre piscine, a verdi prati nei quali passeggiano imperturbabili candidi aironi.
Verso il cielo
Uno sguardo intorno. Svettano verso il cielo, altissimi e abbinati, minareti quasi esili, sottilissimi. Il pensiero va ai muezzin che, cinque volte al giorno, dovevano salire i gradini,in un anno tra i 30 e 40.000, per avvicinarsi e far avvicinare la gente ad Allah, ma forse con quel su e giù avvicinando non solo Allah ma anche la data dell'incontro con lui. Adesso é venuta in aiuto la tecnologia. Non è più lui da lassù a chiamare alla preghiera. Ci pensa l'altoparlante, anche con esito sonoro migliore.
Non ci sono però solo minareti. Ci sono anche i campanili delle Chiese cristiane. Già, perché in Egitto c'è una particolare Chiesa cristiana, quella copta, che ha il suo Papa nel Patriarca di Alessandria e i cui seguaci si ritengono i veri discendenti degli Egizi.
In questo panorama d'alta quota, accanto a minareti e campanili c'è anche l'obelisco, imponente. E che ci fa lì? E' stato un regalo di Vodaphone, ci dicono. Sta il fatto che così il nostro superalbergo oltre alla funicolare ha anche l'obelisco.
L'acquario
Beh, ma tutto questo va bene, dice qualcuno, ma il mare? Sguardo fulminante in risposta. Domanda di estrema banalità. Si sa benissimo che là non si nuota in mare. Là si nuota in un acquario con un catalogo fornitissimo, in carne e ossa (si fa per dire). Cominciamo, per ragioni di interesse privato in atti d'ufficio - leggasi segno zodiacale - dal pesce scorpione. Poi c'è quel bizzarro pesce a strisce circolari rosse e verdi, che si fa accarezzare sul dorso della schiena. Il Valtellina sub, un tempo spesso nel Mar Rosso, lo conosce e quindi conferma questo singolare comportamento. E poi l'insofferente, quello tondo tondo e policromo che non gradisce l'introduzione di estranei, con muta e senza muta, nel suo territorio. Non mancano i curiosi. Mi sento un morsettino sulla spalla. Lui mi assaggia e mal gliene incoglie. Se ne va. Probabilmente corre ad informare i colleghi di stare alla larga da quella schiena perché non c'è proprio niente di buono. Nella tana la murena osserva con quei denti tutto ghigno che non piacciono per niente. Ovunque i colori della tavolozza, le forme più strane, le appendici che sporgono da questo o quell'abitatore del mare. Sembrano le tessere di un mosaico e invece sono la garanzia di vita. L'ultimo pesce che ci viene incontro mentre ci accingiamo a malincuore a tornare sulla terraferma, volto bianco a puntini neri, simula la vegetazione che fornisce occasione di mimetismo, appunto garanzia di vita.
Spiaggia
Certo, non si pensi di trovare una spiaggia come quella di Sottomarina di Chioggia, chilometri di lunghezza ma centinaia e centinaia di metri di spiaggia dalla battigia al Lungomare, o quella di Grado dove si cammina e cammina e cammina per arrivare dove l'acqua arriva al ginocchio, o quella di Rimini con una densità di bagnanti da formicaio. Qui c'è una serie di anfratti, o di terrazze con la barriera corallina che si stende, secondo i posti, per 30, 50, anche 100 metri. Sostanzialmente piana con mezzo metro di base di acqua - che però non é praticabile; é proibito camminarci sopra, e giustamente - sino al termine e qui quasi di colpo il mare profondo ma con un fondale o una parete arabescati dalla vegetazione la più incredibile che si possa pensare. Per arrivarci c'è un pontile galleggiante sul quale si raggiunge una piattaforma, pure galleggiante, base per le immersioni.
Troppo bello per perderlo e allora chi non sa nuotare con la indispensabile maschera, é bene vada a fare un giro con la barca che ha il vetro sul fondo per ammirare quel che c'è sotto. Siamo in un mare nel quale quelli del Valtellina sub si immergevano anche fino a 100 metri scoprendo, clamoroso, che a quella profondità c'è ancora luce!
Di sorpresa in sorpresa.
Può anche andarsene là dove, unico posto al mondo, le mangrovie si sono adattate all'ambiente vivendo nell'acqua salata. La natura straordinario ha compiuto qui l'ennesimo prodigio. Le radici fungono da filtro, il sale viene espulso tramite le foglie sulle quali si vedono i piccoli granelli. In definitiva dissalatore naturale. Stiamo parlando di Ras Mohammed, in fondo al Sinai, nome che significa il capo (testa) di Allah. Qui spiaggia diversa ove il deserto va a finire diventando mare., Spiaggia dunque formidabilmente deserta, acqua tipo cristallo di Boemia, fondo pulitissimo, niente barche, scooters del mare, venditori ambulanti. Sarebbe la fonte della felicità per abusivi e palazzinari di casa nostra e non solo, ma l' "off limits" é totale visto che la zona l'hanno fatta, giustamente, Parco marino. E un poliziotto vigila, anche a tutela dei turisti, 'merce preziosa' per l'Egitto, tutela evidente un po' dappertutto che dà una una sensazione, peraltro fondata, di sicurezza. Spiega tutto Milad, compreso cosa sia quella strana e gigantesca porta attraverso la quale si entra nel Parco. Non é una bizzarra costruzione di qualche bizzarro architetto ma una scritta, una scritta che conta. Quelle strutture in cemento armato, erette dopo l'intesa, 17 settembre 1978, di Camp David tra i leaders egiziano Sadat e israeliano Begin, intesa favorita dal Presidente USA Carter traducono la stessa parola, Allah, a sinistra in arabo, a destra in israeliano .
Si entra. Quasi 500 i km quadrati del Parco, le due isole di Tiran e Sanafir comprese, 85 le specie vegetali, animali e uccelli diversi come non si direbbe. Ma è il mare a fare la parte del leone (leone: !): 200 specie di coralli (125 delle quali 'coralli molli'), 1000 specie di pesci, 40 specie di stelle di mare, 25 specie di ricci, 100 specie di molluschi, 150 specie di crostacei e 2 specie di tartarughe: la verde e quella a becco di falco. I tempi previsti saltano. Anche se la temperatura del mare non é più quella estiva si fa fatica a far capire a qualcuno che, visto che ormai il bagno ha superato e non di poco l'ora, bisogna pur uscire per proseguire il giro. La delegazione valtellinese viene da più lontano di tutti e quindi ritiene di meritarsi un supplemento di acquario, tanto più che la guida, Milad, fra tutti, ha scelto di essere con loro. Simpatie istintive e reciproche che ritroveremo sempre durante il soggiorno, forse un'antitesi con la freddezza dei russi, presenza prevalente in questo periodo.
I Beduini
Un saluto al poliziotto e si va. Ci attendono i Beduini che offrono il tè e un pane preparato e cotto sul momento, una specie di piadina. Milad, preparatissimo, ci ha indottrinato a dovere spiegandoci la loro vita, da sempre nel deserto, diremmo addirittura in simbiosi col deserto. Suggestiva la descrizione del rito di preparazione al matrimonio, interessante quella della lotta quotidiana per la vita a cominciare dalla ricerca dell'acqua, scavando e scavando fino a trovarla. Hanno un serie di prodotti da vendere, erbe, spezie, oli particolari, altro ancora. A lato il frutto del certosino lavoro delle donne durante giorni e giorni sempre uguali tranne quella volta, forse una ogni due anni, quando si aprono le cateratte del cielo: collane, bracciali e altro ancora. Non un sollecito a comprare. Attendono che si chieda. Rispondono alle domande sulle erbe del deserto, sugli oli medicinali, sulle rose del deserto, quelle vegetali non quelle rocciose.
Sul pulmino il racconto di Milad, ora che i beduini li abbiamo incontrati, diventa affascinante, compresa la curiosa storia dei cammelli (in realtà dromedari con una sola gobba e pelo corto per reggere al caldo africano; i cammelli resistono al freddo asiatico con pelo lungo e una gobba, di grasso, in più). Perché i cammelli? Sono, di fatto, inusuale moneta. All'uomo, conclusa la fase della scelta della sposa con una complessa procedura e con uso di diversi abiti ciascuno col suo significato, resta un adempimento: pagare un tot alla famiglia di lei. Non soldi, cammelli, anzi dromedari.
Rientri. Noi da una natura incontaminata
Rientri. Alcuni da un'altra natura incontaminata, la prospiciente isola di Tiran (senza accento, l'avesse sarebbe il nome leghista della città di Tirano). E' quella in mezzo fra Egitto e Arabia Saudita, pochi km da una parte, pochi dall'altra. Stretti dunque di importanza fondamentale perché danno l'accesso al golfo di Aqaba con, lassà, oltre la giordana Aqaba, l'israeliana Eilat e l'egiziana Taba, una a fianco dell'altra nel giro di pochi km.
Rientrano anche gli altri.
Chi dal Monte Sinai ove si sale faticosamente per osservare da lassù l'alba.
Chi dai suoi piedi, dal Monastero di Santa Caterina ove c'è la serie di codici e manoscritti seconda solo a quella che è conservata a Roma, in Vaticano. Patrimonio UNESCO dell'umanità, la leggenda vuole che ivi vi fosse il famoso roveto ardente, espressione di Dio apparso a Mosè per indurlo a liberare il popolo di Israele, episodio di cui parla la Bibbia.
Chi dalla 'cammellata', passeggiata nel deserto in sella a dromedari, animali docili e dolcissimi, robusti mica da ridere. 300 kg il loro peso, 600 kg il carico. Per 15 giorni possono restare senza bere. Eran detti "le navi del deserto".
Noi Italia in trasferta
Arrivando in funicolare nella grande sala da pranzo, con il monumentale scalone per la hall e per le gallerie con i negozi e i servizi, il primo sguardo era stato per capire chi erano i nostri compagni di avventura. Russi, tanti, arabi e poi qualcuno di altra nazionalità. Italiani no. Pesa quindi sulle nostre spalle la rappresentanza del nostro Paese. Noi quattro e Francesca che non é lì a fare vacanza. Lei giovane laureata di Nuoro é qui nello staff dell'animazione, di fatto in SPE, come si diceva un tempo (Servizio permanente effettivo) ma in particolare di scena la sera sotto la luna all'Auditorium che pure, al contrario della piscina alta e della gemella con l'idromassaggio, non é ovviamente riscaldato.
Fa freschino. La gente però non si muove seduta sulle gradinate su cui qualcuno ha provveduto a porre comodi cuscini. Si diverte. Applaude. E divertita segue la gara cui partecipano alcune belle figliole. Vincerà una inglese mentre la russa se la prenderà vistosamente con i suoi rei di non averla votato compatti per onor di bandiera (forse l'estetica ha prevalso...). La vittoria è toccata a quella delle tre ragazze che ha impiegato meno tempo a baciare un certo numero dii spettatori maschi. Baci casti, sulle guance. I due della delegazione valtellinese beccano 5 baci ma l'en plein, tre su tre, é di chi scrive. S'intende, moglie presente e condiscendente.
Il Fitness per le curve
Coda per accapparrarsi le bocce o i bigliardi su uno dei quali gioca persino, non splendidamente, una giovane signora con impenetrabile burka con minifessure in corrispondenza degli occhi. Come faccia a vedere é un rebus. Non va però dove vanno i giovani, la sera, nella discoteca con la consueta sovrabbondanza di decibel Al Fitness arrivano gentili signore dalle curve sinuose ma anche altre che la sinuosità l'hanno ceduta da tempo a Lady cellulite. I maligni dicono che l'apertura 24 ore su 24 del centro é fatta per consentire a qualcuna di queste di sgusciare nel buio notturno per affidare ai marchingegni tecnologici l'improbo compito di ridurre l'espansione corporea.
Fuori
Rientra da fuori all'Hilton chi ha voluto passare fuori la serata. D'obbligo la visita guidata a Sharm el Sheik 'vecchio', si fa per dire. Un tempo c'era lì solo un piccolo villaggio di pescatori e un piccolo riferimento commerciale per i beduini del deserto. Quando arrivarono gli israeliani occupando il Sinai si sistemarono dal punto di vista militare ma intuirono anche le potenzialità turistiche di quello che per tutti era nient'altro che arido deserto. Oggi verde, giardini, palme a vista d'occhio. Capirono anche gli italiani, sia quelli che investirono laggiù che quelli che cominciarono a frequentare la barriera corallina. Oggi c'è un numero impressionante di villaggi, di alberghi, di residenze. C'è anche chi di Sondrio passa là l'intero inverno. L'aeroporto dà un'idea di cosa si muova visto il numero di voli con aerei in coda ad aspettare il decollo. Molti gli alberghi o i villaggi 4 e 5 stelle. Spesso strutture sontuose. Non tutte le ciambelle riescono però con il buco. Va riconosciuto invece che 'il nostro', l'Hilton Waterfalls, riesce a coniugare la magnificenza con il buon gusto, quasi con discrezione e dando grande attenzione al particolare. Le strutture ovviamente non bastano. La coniugazione va estesa anche ai servizi, di qualità, facilitati indubbiamente dal basso costo del personale, pur qualificato e all'altezza.
Stiamo divagando, torniamo all'itinerario dopo Sharm e il suo mercato con gli acquisti, compresi quelli della frutta, caruccia anzichenò. Tappe d'obbligo della prima visita, la grande moschea, la grande chiesa copta, il casinò. La moschea dal di fuori. La chiesa copta dentro, altra magnificenza. Chi vuole Las Vegas va a Naama Bay. Commercio d'alto bordo, basta vedere le oreficerie. Lungo la via principale un caffé dopo l'altro, ove si fuma col narghilè.
Resta da dire del Casinò. La delegazione valtellinese impegna considerevoli sostanze: 20 €uro. Sceglie le slot-machine. Scelta azzeccata: ne esce con i suoi 20 €uro ai quali se ne sono aggiunti altri 7 €uro e 75 csm. E il barman ci ha anche offerto un drink. Quesito: inserire la vincita nella prossima dichiarazione dei redditi? Chi lo sa ci renda edotti.
Persone
Ricapitoliamo. Sedi sontuose. Servizi interni all'altezza, Cibo di qualità e con grande assortimento. Il mare fuori quota. Eppure tutto questo non basta. Conta anche il fattore 'U', il fattore umano. Contano le persone. E il buongiorno lo si vede al mattino. Chi ci ha ricevuti é Amir, egiziano, sposato con un figlio, che parla benissimo l'italiano. Si sa, é il suo compito quello di ricevere gli ospiti, di essere gentile, disponibile e quant'altro. E tante volte é capitato di essere soddisfatti del servizio. In questo caso é diverso. Quando é arrivato all'aeroporto a salutarci alla partenza - avrebbe potuto non venire - ce lo siamo anche detti. La simpatia é una sensazione che, chissà come mai, la si sente e basta. Una simpatia tra persone. Anche, e non é la prima volta, una sorta di consonanza tra loro, eredi di un glorioso passato e noi, pure eredi di un altrettanto glorioso passato. La cultura nei cromosomi di lontana, millenaria, provenienza. Quanto conti il ricordo delle persone lo dimostra del resto, per stare all'Egitto, il ricordo della figura di Nady, la guida che ci ha accompagnato tempo fa lungo il Nilo in una crociera da sogno non solo per un'esperienza culturale unica ma anche per come si é sviluppata. Con Amir anche il già ricordato Milad, tra poco in Italia come vincitore di una borsa di studio per l'italiano, e che ricorderà la battuta sul 'cammello mattonato'. Pure di Francesca e del suo staff di animazione si é detto ma c'é da ricordare anche il nostro amico della reception, e quello chef che, saputo che l'indomani si partiva, a sorpresa ci ha preparato le penne con le cappesante. Anzi, sarebbe da dire in ragione della quantità, le cappesante con un po' di penne.
Archivio
Sharm 2011 va in archivio ad aggiungersi alle puntate precedenti. Un'esperienza positiva sotto ogni profilo. Non sempre, in fin dei conti, il commento finale può essere questo.
Alberto Frizziero
PS Ci sono vari programmi italiani in TV ma fa piacere nella sala ristorante trovare un raccoglitore dove si trova il "Giornale italiano" a fianco di simili in inglese, francese, russo. Quattro pagine di sintesi, di comunicati di agenzia, il nostro redatto in collaborazione con ANSA e La Stampa e destinato a tutta la catena degli Hilton. Iniziativa intelligente.