106ma Mostra del Bitto a Morbegno sino ad oggi 20.X. I formaggi premiati
(Concorso: VINCE IL FORMAGGIO PRODOTTO IN VALDIDENTRO)
Si scriveva: È ormai tutto pronto a Morbegno per la 106esima edizione della Mostra del Bitto che si apre domani nel centro cittadino: in queste ore si stanno completando gli allestimenti in piazza Sant’Antonio, nel chiostro e nell’auditorium, il cuore pulsante della manifestazione, ma anche lungo le vie e negli altri siti che ospiteranno le oltre 170 iniziative in programma. Un’offerta senza precedenti, sulla linea di un format ormai collaudato che da anni incontra il favore del pubblico, soprattutto di quello proveniente da fuori provincia: degustazioni, lavorazioni in diretta, laboratori, intrattenimento, spettacoli, cultura e il cooking show del famoso chef Simone Rugiati. Tutto ruota attorno ai formaggi, a sua maestà il Bitto in particolare che è il protagonista incontrastato insieme ai pastori e ai casari che hanno trascorso una lunga estate in alpeggio per regalarci i profumi e gli aromi di un prodotto che il mondo ci invidia. Il concorso dei formaggi, suddiviso in sette categorie, è uno degli appuntamenti più attesi: domani mattina si conosceranno i nomi dei vincitori e già a partire dal pomeriggio, subito dopo l’inaugurazione, le forme potranno essere ammirate nella casera allestita al centro del chiostro di Sant’Antonio. Per la premiazione bisognerà attendere invece la serata di sabato con la consegna dei riconoscimenti che si trasformerà in un divertente happening con tante sorprese: l’appuntamento è per le ore 21 nell’auditorium.
Sottolineato l’interesse che riveste per la Regione la centenaria mostra che celebra le eccellenze enogastronomiche della provincia di Sondrio, il territorio con la più alta concentrazione di prodotti a marchio europeo, ma anche i prodotti della montagna lombarda. All’assessore Fava toccherà l’onore del taglio del nastro insieme agli altri componenti del Comitato organizzatore della Mostra del Bitto guidato dal Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto.
Il programma della prima giornata di una manifestazione con trenta ore complessive di apertura distribuite sul weekend è intenso e si aprirà nel pomeriggio, alle 14.30, nell’auditorium di Sant’Antonio, con una tavola rotonda incentrata sul progetto per la valorizzazione dei prodotti d’alpeggio lanciato dalla Camera di Commercio in collaborazione con la Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina. Subito dopo l’inaugurazione partiranno tutte le iniziative: degustazioni, lavorazioni in diretta, laboratori didattici, spettacoli per i bambini ma anche Fornelli in Piazza con le prime due specialità, orzo mantecato al Valtellina Casera e chisciöi, servite rispettivamente alle 18.30 e alle 20.30.
Si scriveva e riportiamo nuovamente l'articolo pubblicato in sede di presentazione della rassegna:
Dal prossimo 18 ottobre e sino a domenica di Morbegno si potrà dire, al minimo, che la fibrillazione dominerà sovrana. Una fibrillazione positiva, naturalmente. Rivivrà una tradizione antica che nel suo DNA reca traccia significativa di impegno di generazioni e generazioni. Il fulcro di una indiscussa identità, al di là persino di qualche discussione dato che il discutere è sale della vita.
Si apre il sipario, su un palcoscenico che si estende là sulle Orobie da cui sboccano quei due corsi d'acqua che portano a valle il profumo degli alpeggi. Ecco a Voi la Mostra del Bitto, anni 106, spirito sempre uguale nel pieno della sua maturità. L'han chiamata UN TRIONFO DI SAPORI, UNA MIRIADE DI PROPOSTE. E di proposte ce ne sono a iosa come indicano, nella loro fredda eloquenza, i numeri:
3 i giorni di apertura
6 i bar con Cheese Hour
14 i ristoranti con Menù al Dop
20 i laboratori didattici
Partita l'edizione 106 della Mostra del Bitto, in pieno centro di Morbegno – ostracismo alle auto per la prestigiosa tradizione, simbolo di identità. 30 le ore di apertura, 30 gli spettacoli, 75 le degustazioni, 170 gli eventi
La più amata e apprezzata, oltre che la più antica, fra le manifestazioni che promuovono l’enogastronomia della provincia di Sondrio, si ripresenta nel centro cittadino di Morbegno dopo il ritorno in grande stile di un anno fa salutato da unanimi apprezzamenti.
La Mostra del Bitto, in programma sino a domenica 20 ottobre ripropone il sapiente mix di enogastronomia, cultura e intrattenimento che tanto piace al pubblico con oltre 170 iniziative distribuite lungo le trenta ore di apertura nelle tre giornate. In quello che rappresenta il cuore pulsante della manifestazione, la piazza Sant’Antonio con gli attigui chiostro e auditorium, e nelle altre location cittadine, gli eventi si susseguiranno senza soluzione di continuità con proposte per tutte le età e per tutti i gusti.
La Mostra del Bitto si rinnova ogni anno rimanendo uguale a se stessa nell’intimo: i cooking show, i testimonial d’eccezione, gli spettacoli, le degustazioni fuori dell’ordinario si vanno a inserire all’interno di un impianto già sperimentato che i visitatori, decine di migliaia in questi anni, per l’ottanta per cento provenienti da fuori provincia, hanno premiato. Questo è il segreto di una manifestazione con la quale il comitato organizzatore guidato dal Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto, che riunisce enti pubblici e associazioni, intende promuovere l’intero territorio provinciale, le sue eccellenze enogastronomiche, le sue risorse culturali, le sue bellezze paesaggistiche e la sua offerta turistica.
“Siamo orgogliosi che la nostra manifestazione, quella che da sempre ci rappresenta – spiega il presidente del Consorzio formaggi Vincenzo Cornaggia – sia diventata di tutti e di tutto il territorio. La nostra piccola provincia può affermare le sue peculiarità e conquistare consumatori e turisti soltanto presentandosi unita e coesa e mettendo in mostra tutto ciò che ha da offrire. Con questo spirito anche quest’anno ci siamo assunti la responsabilità di organizzarla in prima persona, sapendo di poter contare sulla collaborazione degli altri consorzi di tutela e delle associazioni di produttori e sul sostegno economico degli enti pubblici e degli sponsor che, come noi, ci credono e ogni anno ci sono vicini. Senza l’aiuto di tutti gli attori tutto questo non sarebbe possibile: consegniamo idealmente questa edizione della Mostra del Bitto a tutti coloro i quali ci hanno sostenuto nella sua organizzazione, nell’auspicio che il binomio tradizione-innovazione sul quale puntiamo riesca a conquistare il pubblico e a confermare i successi degli anni precedenti”.
Tre giorni di eventi dopo l’inaugurazione di venerdì 18, nel chiostro di Sant’Antonio, con autorità e pubblico riuniti attorno alla casera che custodisce le forme di formaggio in lizza per il concorso che vivrà il suo momento clou con la premiazione di stasera, sabato 19, alle ore 21. Il filo conduttore sono i formaggi, il Bitto e l’altra Dop locale, il Valtellina Casera, insieme a tutte le produzioni lattiero-casearie e agli altri prodotti della filiera agroalimentare provinciale proposti dai produttori nella loro versione più tipica e genuina, dagli esperti assaggiatori nelle degustazioni guidate e dagli chef quali ingredienti dei piatti della tradizione e delle nuove interpretazioni. Lavorazioni in diretta, dimostrazioni degli antichi mestieri e folklore nella tensostruttura principale di piazza Sant’Antonio, che ospiterà anche le degustazioni e Fornelli in Piazza con lo chef Leonardo Bassola che proporrà un viaggio tra i sapori di Valtellina in ottanta ricette. Eventi e iniziative in tutto il centro cittadino.
L’ospite più atteso della Mostra del Bitto è Simone Rugiati, chef toscano che si è fatto un nome in televisione grazie al programma ‘Cuochi e Fiamme’ su La 7, che sarà presente nel pomeriggio di domenica: un testimonial d’eccezione, apprezzato e stimato prima come esperto e poi come conduttore di programmi di cucina, per i formaggi vincitori del tradizionale concorso. Rugiati sarà protagonista di un coking show particolarmente atteso dal pubblico, ma non sarà l’unico ad esibirsi ai fornelli poiché ci saranno momenti di gloria anche per gli aspiranti chef o per i semplici appassionati che potranno iscriversi al talent show che rivelerà le migliori interpretazioni delle ricette a base dei nostri formaggi. Una sfida-spettacolo che si ripeterà per cinque volte durante la tre giorni espositiva.
Oltre alle tensostrutture di piazza Sant’Antonio, al chiostro e all’auditorium, la Mostra del Bitto si materializzerà nelle vie, nelle piazze, negli antichi palazzi di Morbegno, ma anche nei ristoranti e nei bar per un coinvolgimento totale che consentirà ai visitatori di scoprire la città in tutti i suoi angoli. I mercatini dell’agroalimentare e dell’artigianato, dei prodotti lombardi con Ersaf, e a km zero per scoprire produzioni di eccellenza, i ristoranti e i bar per godersi Menù al Dop e Cheese Hour, assaggi on the road con Street Food al Dop per passeggiare e degustare insieme, i laboratori del Museo Civico, la ludoteca e gli animali rapaci di piazza San Giovanni per i bambini, Taste and Sound a Palazzo Malacrida per vivere emozioni intense, le visite guidate alle chiese per immergersi nella storia e nell’arte. Un percorso del gusto e del divertimento che, per tre giorni, coinvolgerà grandi e piccini.
A completare un programma ricchissimo, unico per varietà e particolarità delle proposte, ci sono gli spettacoli, in piazza Sant’Antonio e nel resto del centro cittadino: dalle bolle di sapone allo Science Show, dalle acrobazie aeree ai volteggi nel cerchio, dal teatro alla sand art, dalle ombre cinesi alla danza e ai filmati fino alla comicità. Tutto, per tutti alla 106esima edizione della Mostra del Bitto, costruita per promuovere un territorio in tutte le sue peculiarità e per piacere al pubblico.
Che c'è da gustare
… I FORMAGGI
Sono i grandi protagonisti della manifestazione, guidati da sua maestà il Bitto che le dà il nome, vivono il loro momento clou nel concorso che premierà i migliori casari e i migliori produttori dell’anno in sette diverse categorie: Bitto dell’anno e Bitto 2012, Valtellina Casera di tre stagionature, Latteria e Scimudin. Oltre che da una giuria di esperti assaggiatori, le forme di Bitto saranno valutate dai visitatori che potranno diventare assaggiatori per un giorno e votare le loro preferite. I formaggi che partecipano al concorso si potranno ammirare all’interno della caratteristica casera allestita nel chiostro di Sant’Antonio e assaggiare con lo chef Simone Rugiati. Per chi vuole approfondire ci sono i seminari guidati da esperti degustatori a cura del Consorzio Tutela Valtellina Casera e Bitto e del Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina e in collaborazione con ERSAF Lombardia, mentre per chi vuole vivere intense emozioni ci sono le degustazioni fuori dell’ordinario rese uniche da danza, suoni e immagini. Due i calecc in funzione, nelle piazze Sant’Antonio e Caduti per la libertà per vedere la lavorazione del formaggio in diretta e scoprire i segreti dei maestri casari. I più piccoli potranno conoscere da vicino il formaggio e imparare a produrlo nei laboratori didattici. Infine, Valtellina Casera e Bitto saranno gli ingredienti principali dei piatti che verranno cucinati dallo chef Leonardo Bassola e offerti in degustazione al pubblico ad ogni ora.
… LE DEGUSTAZIONI
Oltre settantacinque momenti di degustazione, guidata e non, e centinaia di assaggi fra gli stand degli espositori per gli appassionati del buon mangiare che visitano la Mostra del Bitto alla ricerca di sapori tipici e genuini. I prodotti tipici di Valtellina e Valchiavenna sono ottimi mangiati da soli e diventano ingredienti insostituibili per i piatti della tradizione e per le nuove interpretazioni. Conoscerli meglio per apprezzarli di più sarà un tutt’uno con le degustazioni guidate a cura del Distretto Agroalimentare di Qualità e Degustibus. Con Fornelli in Piazza ci saranno ben ottanta ricette da scoprire: orzo mantecato al Valtellina Casera, tortelli di mele, risotto di grano saraceno al Bitto, zabaione al Valtellina Superiore, polenta, taroz e pizzoccheri. Emozioni intense per chi assaggerà i nostri prodotti con Taste and Sound a Palazzo Malacrida e nella sala capitolare del chiostro di Sant’Antonio dove ci saranno anche immagini ed effetti speciali.
… GLI SPETTACOLI
L’intrattenimento caratterizza l’intero svolgimento della manifestazione: iniziata con l’inaugurazione di venerdì 18 ottobre e termina poco prima della chiusura di domenica 20. Gli spettacoli sono oltre trenta, per tutte le età e per tutti i gusti e si svolgeranno nella tensostruttura principale, in quella dedicata e nell’auditorium di Sant’Antonio. Dalle bolle di sapone allo Science Show, dalle acrobazie aeree ai volteggi nel cerchio, dal teatro alla sand art, dalle ombre cinesi alla danza e ai filmati fino alla comicità, alla Mostra del Bitto gli spettacoli si susseguiranno senza soluzione di continuità. E poiché anche la cucina è diventata spettacolo, ecco uno degli chef più ‘televisivi’, il bravo Simone Rugiati, direttamente da Cuochi e Fiamme, per un coking show da applausi. Non da meno sarà il talent show con gli aspiranti cuochi e gli appassionati di cucina che si metteranno alla prova con ricette a base di formaggi valtellinesi: abilità, fantasia e tradizione gli ingredienti per conquistare giuria e spettatori.
… LA CITTÀ
Il ritorno nel centro di Morbegno è stato battezzato dal grande successo dello scorso anno: per i visitatori della Mostra del Bitto è stato piacevole scoprire le bellezze architettoniche della città, le strette vie e le piazze della parte più antica, i palazzi e le chiese. Con questa edizione il rapporto tra Morbegno e la manifestazione si è rinsaldato, tanto che sono aumentate le già numerose iniziative che si svolgono all’esterno della tensostruttura principale di piazza Sant’Antonio e negli attigui chiostro e auditorium. Lungo le vie s’incontrano le bancarelle dei mercatini dei prodotti tipici e dell’artigianato locale, a km zero e dei produttori lombardi coordinati da Ersaf, ci saranno assaggi on the road con Street Food al Dop che proporrà sciatt da passeggio, crèpes al Valtellina Casera e al Bitto, straccetti di Bresaola e mascherpa d’alpeggio alla piastra. In città ci sono anche i Percorsi del Gusto con pranzi e cene nelle cantine gestite dalle latterie di Chiuro e di Delebio e dal Consorzio tutela formaggi, Menù al Dop in quattordici ristoranti e Cheese Hour in sei bar e vinerie. Palazzo Malacrida fa da suggestivo scenario a Taste and Sound, mentre il Museo Civico ospita interessanti iniziative a misura di bambino con laboratori che hanno quali protagonisti gli animali. Eventi per i più piccoli anche in piazza San Giovanni con i Falconieri delle Orobie, la palestra di arrampicata e il laboratorio sulla vendemmia, e per chi volesse saperne di più sulle chiese più belle e antiche della città ci sono le visite guidate.
… LA CULTURA
La cultura è innanzitutto quella del prodotto tipico che la manifestazione promuove, ma sono anche la storia e le tradizioni di un territorio che ha molto da offrire. Far conoscere le eccellenze agroalimentari di Valtellina e Valchiavenna, a cominciare dai formaggi Valtellina Casera e Bitto, divulgare tradizioni, tecniche di produzione, caratteristiche organolettiche e abbinamenti è uno degli obiettivi della manifestazione, poiché consente di arrivare ai consumatori e di instaurare con loro un rapporto privilegiato. Cultura è anche riscoprire le vecchie tradizioni e conoscere l’identità di una valle dal cuore antico attraverso i mestieri, i luoghi, il folklore e i monumenti. Ecco, per i visitatori, le lavorazioni in diretta, le dimostrazioni, le esibizioni e le visite guidate. Infine due convegni: uno sull’incontro tra ristorazione e produzioni d’alpeggio, l’altro sulla sostenibilità energetica e il patto dei sindaci che guardano all’Europa.
… I BAMBINI
La Mostra del Bitto è una manifestazione costruita per le famiglie ed è attenta alle esigenze e ai desideri dei bambini che trovano molte iniziative a loro dedicate, nella tensostruttura di piazza Sant’Antonio e in altri punti della città quali la piazza San Giovanni e il Museo Civico. Partecipando ai diversi laboratori, i più piccoli potranno imparare a fare il formaggio, a vendemmiare, ad assaggiare i prodotti, a cucinare, a costruire con il legno, a conoscere gli animali e addirittura ad arrampicare una parete di roccia. Potranno trascorrere momenti piacevoli ammirando gli spettacoli su misura per loro, come le bolle di sapone e le ombre cinesi, guardando da vicino uccelli rapaci e giocando nella ludoteca.
I PREMI, I PREMI, I PREMI, I PREMI, I PREMI, I PREMI,
Mostra del Bitto numero 106, le giurie del Concorso dei formaggi, dopo avere assaggiato le 83 forme presentate, organizzazione del Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto. La buona qualità media del Bitto di quest’anno, migliore rispetto agli anni passati, ha confermato le prime stime sull’annata 2013 che è stata senza dubbio positiva: manca l’eccellenza ma i punteggi sono complessivamente buoni e la suddivisione dei primi cinque premi sull’intero territorio provinciale conferma la bravura dei casari dei diversi alpeggi, così qualificatisi:
Valdidentro precede Campagneda, Madesimo, Valfurva, Rogneda
Vittoria per il casaro Francesco Gurini, dell’azienda Baita Noa, che carica l’alpeggio Prei, in Valdidentro, secondo posto per Fabio Nani dell’alpe Campagneda, in Valmalenco, terzo per Camillo Guglielmana di Madesimo, quarto per i casari Aurora Saccardi e Giuseppe Rinaldi dei Forni, in Valfurva, quinto per Silvia De Giovanetti di Rogneda, nel comune di Tresivio.
Gli altri premi
Per il Bitto 2012 si è imposto Felice Codega della Latteria Carden di Teggiate, in Valle Spluga, secondo posto per Mirco Bertolini dell’alpe Gavedo, in Valtartano, terzo per Franco Milesi dell’alpe Olano, in Valgerola. La giuria che ha valutato le forme di Bitto era presieduta da Renato Ciaponi e composta anche da Luciana Libera, Emanuela Nussio, Marco Imperiali, Beppe Casolo, Luigi Scaramuzzi, Stefano Morandi, Tiziana Silvetti e Marco Chiapparini. Un’altra giuria, anch’essa presieduta da Ciaponi, che ha valutato le forme di Valtellina Casera, Scimudin e Latteria, risultava composta da: Flavia Paroli, Gianni Ravelli, Giacomo Codazzi, Ottavio Mazzoni, Aminta Bonomi, Giovanni Balzarri, Fides Marzi Hatungimana, Giancarlo Speziale. Tutti i giurati sono esperti assaggiatori, alcuni dei quali provenienti da fuori provincia.
A Chiuro (Baruta-Franzini, e tre!) il Premio speciale Lodi
Ottime impressioni ha fatto il Bitto 2013 ma il premio speciale Roberta Lodi, che viene assegnato al formaggio che, fra tutte le categorie, ha ottenuto il punteggio più alto, dunque quello ritenuto migliore in assoluto dalle giurie, è andato a un Valtellina Casera stagionato prodotto dalla Latteria Sociale di Chiuro con i casari Pierantonio Baruta e Stefano Franzini. Per loro si tratta della terza affermazione consecutiva alla Mostra del Bitto: dal 2011 il formaggio migliore è il loro.
E poi ancora...
Complessivamente, nelle tre categorie del Valtellina Casera, da 70 a 179 giorni, da 180 a 299 e 300 giorni e oltre, i tre primi premi sono andati alle Latterie Valtellinesi di Postalesio con il casaro Paolo Pini, le prime due, e, appunto alla Latteria Sociale di Chiuro per il formaggio con 300 giorni e oltre di stagionatura. Piazzamenti per la Latteria Sociale Valtellina di Delebio con Francesco Miotti, la Fiorida con Bruno Maffezzini e la Nuova Latteria Vallone di Traona con Flavio Mazzoni.
Per lo Scimudin primo posto per la Latteria di Chiuro, secondo per Cascina Margherita di Bormio e terzo per Del Curto Farm di Piuro; per il Latteria vittoria del casaro Claudio Grassi dell’azienda La Vigna di Piuro su Enrico Martinelli della Rini di Bormio e Bruno Maffezzini della Fiorida di Mantello. In generale, la giuria che ha esaminato le forme di Valtellina Casera, Scimudin e Latteria, ha evidenziato una maggiore cura nella presentazione dei formaggi e l’alto livello qualitativo raggiunto da Valtellina Casera e Scimudin.
Il futuro. Una 'casara' di 17 anni il più giovane casaro
Anche per questa edizione del concorso il casaro più giovane è una ragazzina di 17 anni appena, Bianca Iemoli, già premiata lo scorso anno, che trascorre l’estate in alpeggio tra Granda e Scermendone, sopra Ardenno e Buglio in Monte, per lavorare nell’azienda agricola del padre Alessandro. Una bella storia, che qualifica il settore lattiero-caseario provinciale, e che conforta: il futuro è in buone mani, poiché Bianca è soltanto uno dei numerosissimi esempi di ragazzi che, per passione, scelgono questa attività.
Per le forme di formaggio che hanno partecipato al concorso, dopo l’assaggio di giudici esperti, è venuto il momento di mettersi in mostra e di presentarsi al pubblico: com’è tradizione, si possono ammirare nella casera allestita nel chiostro di Sant’Antonio, dove batte forte il cuore della storica fiera. Bitto e Valtellina Casera sono giudicati dai bambini delle scuole, e i visitatori possono votare il loro formaggio preferito.