La campagna di Russia vista attraverso gli occhi di Don Gnocchi

Sabato 15 a Chiavenna, al Victoria, "Ritorneranno", rievocazione storica

AL VICTORIA IL RICORDO DEGLI ALPINI CADUTI IN RUSSIA

La campagna di Russia vista attraverso gli occhi di don Carlo Gnocchi, testimone e confidente, nelle vesti di tenente e di cappellano militare, dei timori, dello sconforto ma

anche della speranza dei giovani soldati italiani. Un racconto struggente, come solo la realtà sa esserlo, drammatico e coinvolgente, ritrovato nei diari di colui che sarebbe
diventato beato.

Sabato 15 febbraio, alle ore 21, al Cineteatro Victoria di Chiavenna, promosso da Comune, Comunità Montana, Consorzio Turistico e sezione valtellinese
dell'Associazione nazionale alpini, andrà in scena "Ritorneranno", rievocazione storica della campagna di Russia degli Alpini durante la Seconda guerra mondiale.
Un progetto di Andrea Carabelli, nella triplice veste di autore, regista e attore, affiancato sul palco da Matteo Tegaste.

L'andamento del racconto è ritmato dalle note di alcuni canti alpini, non sottofondo ma parte integrante dello spettacolo, eseguiti dal Coro "Amici della montagna"
di Origgio, diretto dal maestro Raffaele Ceriani. L'ingresso è libero. Dentro una delle più grandi sciagure della storia, don Gnocchi, attraverso la fede,
riesce a trovare senso in ciò che appare ai più solo folle e malvagio. "Ritorneranno" segue le vicende di quel drammatico inverno tra il 1942 e il 1943, tragicamente culminato con la
battaglia di Nikolajewka, in cui morirono i valorosi alpini del Battaglione Morbegno. Una storia che è di tutti e che tutti dovrebbero conoscere: un passato tragico da ricordare in
memoria delle vittime. Essere Alpini oggi significa impegnarsi per ≪ mantenere in vita il ricordo di valorosi soldati che hanno perso la vita per la patria - sottolinea il Presidente
della Comunità Montana della Valchiavenna Davide Trussoni -: un sacrificio che merita il nostro rispetto e il nostro tributo. Questo lavoro teatrale supera la dimensione del ricordo
per accompagnarci alla riflessione lungo la strada tracciata da don Gnocchi, rendendo il racconto ancora più commovente≫.

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