XII PROVINCIA. E ADESSO? ULTIMA CHANCHE PER EVITARE LE SABBIE MOBILI

Ieri sera all'improvviso la notizia che pochi minuti dopo commentavamo in rete con un articolo dal titolo eloquente: "11 dicembre, ore 23 Province: nulla di fatto, se ne parlerà nel 2013. un provvedimento nato male, senza una conoscenza delle realtà e delle diverse situazioni, per giunta con la scelta di rischiose scorciatoie, affonda nel modo peggiore. Qualche problema resta" Articolo che seguiva di poche ore l'altro, " D.L. sulle Province a rischio. a Roma si teme il caos istituzionale. hanno scoperto quello che abbiamo sempre scritto! Le conseguenze per noi "

Il rinvio di tutto di un anno, come avevamo scritto, sarebbe stata la soluzione migliore, più semplice e del tutto fattibile Ma sarebbe stato un provvediemnto "politico", non da "tecnici" che ne hanno già fatte abbastanza di topiche in questa materia. Nel primo articolo (x), ennesino sul tema, scrivevamo fra l'altro "Nel leggere il rapporto-denuncia ci viene da chiedersi se per caso al Ministero della Funzione Pubblica si siano scoperti in ritardo i vari articoli pubblicati in argomento da "La Gazzetta di Sondrio".

Le obiezioni, i dubbi, i problemi che nascono oggi li avevamo infatti messi sul tavolo.

Concludevamo così, ieri sera: "non é ancora finita per via del raccordo con il Decreto Salva Italia"

Conferma delle Province come Enti di secondo livello, con organi nominati dagli amministratori comunali.

Le funzioni devono passare ai Comuni (quali? Forse solo Sondrio é in grado di svolgerne alcuni. Dal 1 gennaio vi immaginate che al Pirellone bisogna pensare a tutto queello, tanto, che attualmente viene amministrato dalle Province!!!! .

Si dovrebbero occupare le Province del coordinamento, ma di che, in che modo, con quali poteri?

Infine che succede per territorio, ambiente, strade, trasporti, scuole e quant'altro?. Resta solo il coordinamento»..

Dall'articolo precedente:

Fine ingloriosa di un problema portato avanti con lo spannometro. Non lo diciamo solo adesso, lo abbiamo scritto fin dall'inizio. Le spinte demagogiche erano per la soppressione tout court delle Province ritenute inutili, ovviamente da dilettanti senza preparazione ma anche senza la volontà di imparare. Se anziché andare avanti con gli slogans ci si fosse fermati un momento con rapide indagini a campione ci si sarebbe accorti della complessità dei problemi e anche della indispensabilità di un Ente intermedio tra Comuni e Regione soprattutto considerando il territorio. Stasera ci si é accorti che non si poteva andare avanti in questo modo. Certo, per gli oltre 700 emendamenti presentati, Certo per l'aria elettorale che si respira. Non bastano queste motivazioni. Correndo a tutta velocità, se non ci sono polemiche e ricorsi, per fare l'operazione tentata - male - va messo in preventivo almeno un anno. Si é voluta prendere la scorciatoia e si é sbagliato, tenuto poi conto che incombeva la spada di Damocle della Corte Costituzionale sul provvedimento del Governo constituzionalmente abbastanza disinvolto.

Non é ancora finita per via del raccordo con il Decreto Sviluppo Italia. Per intanto registriamo.

Margini non ce ne sono o quasi. L'unica possibilità é quella di inserire un maxi-comma per il quale ideale sarebbe la nostra proposta di dinvio di tutte innovazioni di un anno. La cosa migliore e quindi non la si prenderà in considerazione...

f.

f.
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