SABATO E DOMENICA L'AUTUNNO TIRANESE PRESENTA A PALAZZO MAZZA UNA SINGOLARE MOSTRA
La Pro Loco di Tirano presenta "AUTUNNO TIRANESE. In questo week-end del 18 e 19 ottobre in "Tirano, terra di storia" occhi (e palato) puntati su "Gusto, Cultura e Dimore" poi con degustazione vini e prodotti tipici locali.
In questo quadro si apre Palazzo Mazza, in Via Ligari. Si apre sabato 18 dalle 18 alle 24 e domenica dalle 10 alle 18. Occasione una singolare e interessante rassegna, la "Mostra degli Artisti" che sono, Floriana Palmieri con "L'anima della pietra", Pietro Pedeferri con "Titanocromie", Barbara Trimarchi con "C'era una volta il ricamo". Un cocktail, come si vede, di sicuro interesse e tale da stimolare la curiosità. Che ha una prima risposta dal curriculum dei tre artisti.
FLORIANA PALMIERI
Floriana Palmieri vive e lavora a Sondrio. Nota al pubblico valtellinese, scolpisce la pietra ollare, sola o combinata con vetro, titanio, argento. Gli studi artistici l'hanno portata dal mondo dell'arte all'arte "applicata" che le consente di coniugare i materiali e farli rivivere in altre forme.
La pietra ollare, per la sua duttilità, è l'ideale per i suoi lavori: blocchi di pietra diventano vasi-scultura, basi per lampade, complementi d'arredo ma anche vere e proprie sculture anche di dimensioni rilevanti. Alcuni diventano pezzi unici con mosaico, vetro, titanio, argento.
Il suo atelier- laboratorio fa parte di Artigianarte Lombardia che , nata all'interno di MIA nel 1978 per valorizzare l'artigianato d'eccellenza, vuole sottolineare la ristrettezza della linea di demarcazione fra arte e artigianato creando eventi espositivi in tutto il mondo nei quali la Lombardia - all'estero si legge Italia, - viene rappresentata dai 22 laboratori artigiani prescelti. Floriana Palmieri, già in precedenza presente in eventi in diversi Paesi, ha esposto i suoi lavori da Buenos Aires a New York, da Kyoto a Berlino (anche in esposizioni personali), a San Pietroburgo, Bucarest, Tokyo, Toronto, Lubjana, Città del Messico…..
Sue opere sono state selezionate e presentate alle EXPO, Esposizioni Universali, (da quella di Brisbane 1988 con 16,5 milioni di visitatori alla più recente, del 2005 ad Aichi in Giappone con 22 milioni di visitatori). E' stata invitata più volte a trasmissioni TV in diretta sia in RAI ( Uno mattina, Geo&Geo ) che in Mediaset e di lei e della sua attività si sono ripetutamente occupate diverse testate nazionali. Attualmente la sua opera, con l'esposizione itinerante promossa dalla Regione Lombardia, "Un posto a tavola" già inaugurata dall'Autorità diplomatica a Liegi, sta percorrendo il periplo della terra con tappe in Europa, - Bruxelles, Vilnius Riga…… per arrivare a Pechino e approdare poi negli Stati Uniti. Nella prima edizione, e quindi anche prima valtellinese, Confartigianato le ha assegnato il prestigioso riconoscimento di "Senatore dell'Artigianato". Presiede da molti anni il Circolo Musicale di Sondrio, ora alla 48a Stagione Concertistica. I visitatori dell'Autunno Tiranese potranno conoscere e gustare la maestria e la varietà delle sue realizzazioni artistiche.
PIETRO PEDEFERRI
E' uno dei tanti illustri valtellinesi a Milano.
Pietro Pedeferri, nato a Delebio è dal 1981 Professore Ordinario, prima di "Elettrochimica" e poi di "Corrosione e protezione dei materiali" presso il Politecnico di Milano nel quale è stato per 10 anni consigliere di amministrazione, per sei direttore di Dipartimento e per quattro membro del Senato Accademico. Il suo lavoro di ricerca ha riguardato in particolare la corrosione e la protezione dei materiali metallici e i loro trattamenti superficiali. Negli ultimi vent'anni si è occupato principalmente di problemi di degrado e di protezione di costruzioni metalliche e in calcestruzzo armato.
È autore o coautore di più di 400 lavori a stampa tra cui 25 libri. Nel 1989 a Parigi ha vinto il premio "Science pour l'Art" e, recentemente, gli è stato attribuito il Lions d'Oro. Membro effettivo dell'Istituto Lombardo: Accademia di Scienze e Lettere.
Nel 1967 ha iniziato l'avventura scientifico-artistica della titanocromia. Il titanio è stato uno degli ultimi metalli a trovare impiego nel mondo industriale, prima nel campo aerospaziale per scopi militari, poi nell'industria chimica, aeronautica, meccanica, infine nel settore energetico, biomedico, architettonico, del restauro, dello sport e del tempo libero. Finora sono state sfruttate soprattutto le sue caratteristiche di leggerezza, di resistenza meccanica, di resistenza alla corrosione e di biocompatibilità. Nei prossimi anni è prevedibile che si sviluppino ulteriori applicazioni legate alle proprietà del velo di ossido che si può ottenere sulla sua superficie e ai colori cui dà origine. Ed è proprio nel mondo del titanio ricoperto da questo velo e delle sue colorazioni che le opere di Pietro Pedeferri ci vogliono portare. La strada maestra perché il titanio riveli le sue tinte è il processo di ossidazione per via elettrochimica: "lo si ricopre di una pellicola di ossido e qui comincia la suspence, il segreto magnetismo che hanno le soglie, i passaggi, l'intravedere, il venire a contatto con il mistero".
I suoi testi sulla titanocromia (Disegni su titanio, Colori su titanio, Movimenti su titanio, Immaginazione su titanio, Titaniocromia (e altre cose), e le sue esposizioni in Italia e in Europa lo hanno fatto riconoscere come uno dei pochi accademici che hanno saputo coniugare la scienza con l'arte: nel 1989 a Parigi ha vinto il Premio "La SCience pour l'art", solennemente consegnatogli dal Ministro della Cultura francese. Pedeferri onorerà l'Autunno Tiranese esponendo alcuni suoi lavori dei quali dice "Mentre 30 anni fa il titanio ci portava sulla Luna, oggi ci sta spingendo nel mondo dei film sottili e quindi dei nanomateriali. La disponibilità di questo materiale straordinario, che permette di ot5tenere colori preziosi e forme non imitate ma fatte produrre dalla natura stessa in tutta la loro perentoria eleganza, non può che tradursi in una sfida al suo uso artistico".
BARBARA TRIMARCHI
Barbara Trestini Trimarchi vive a Tirano con la sua famiglia.
Dice di essere maestra di ricamo, in realtà è una vera artista perché stoffa, ago e fili colorati nelle sue mani diventano la carta, il pennello e i colori del pittore.
Barbara ci fa entrare nel suo mondo interiore che libera fantasia, creatività e buon gusto, ma che è insieme ricerca e rigore di pensiero.
"Il ricamo figurato è dominare il disegno, l'arte del ricamo è perseveranza nell'esecuzione. Stoffa e filo seguono il loro codice. Ciò che importa nel quadro ricamato non è il ricamo in sé ma il lavoro intellettuale che ci sta dietro"; in queste parole di Else Ruckli Stocklin si riflette il cammino sul quale la Trimarchi si è avviata quindici anni fa, quando è tornata al suo primo amore. Infatti aveva cominciato a seguire corsi di ricamo fin da bambina, salvo poi dirottare sul lavoro a maglia, del quale era in seguito diventata insegnante.
Ritrovare questa sua passione negli anni della maturità, partecipando ad una settimana di Rakam, le ha aperto nuovi entusiasmanti percorsi: corsi universitari a Casalguidi, corso di ricamo d'Assia, sfilato siciliano, hardanger, bandiera, aemilia ars, reticello, causino, tombolo, ricamo in oro, jacobean, ricamo su tulle, punto umbro, bizantino, punto antico toscano, punto pittura, macramé … ecc., per andare poi recentemente a Burano ad imparare l'omonimo pizzo.
A Giaveno (TO) nel maggio scorso dalla rivista "Ricamo italiano" è stata nominata "Maestra di ricamo".