Perché qualche fusione dei Comuni in provincia si farà nonostante grossi dubbi Quanto a Sondrio perché non...
Fusioni, fusioni ma di passi avanti non se ne sono fatti molti in una regione, oggi con 1544 Comuni e una popolazione una volta e mezza quella della Svizzera, che ha visto nel terzo millennio ben poche modifiche.
Per l'esattezza il Comune di San Siro è stato istituito con legge della Regione Lombardia 29 novembre 2002 , n. 29., come fusione dei Comuni di Sant'Abbondio e Santa Maria Rezzonico. Più recente (11.2.2011) il nuovo nato, Gravedona e Uniti, dalla fusione dei tre Comuni di Consiglio di Rumo, Germasino e Gravedona in provincia di Como, ed istituito con la Legge Regionale n. 1 del 10/02/2011
In provincia di Sondrio l'ultima modifica é del 1938 quando Campovico venne aggregato a Morbegno. Le precedenti 146 anni fa quando Acqua confluì in Tresivio ma restando in vita come "Frazione" con sue prerogative e sue proprietà Municipio compreso, e Boffetto aggregato a Piateda.
In nota oggi una sessantina di Comuni fra cui i nostri, tutti valchiavennaschi: Chiavenna, Gordona, Menarola, Mese, Prata Camportaccio e, territorialmente non connesso, Verceia che potrebbe invocare il parallelismo con la situazione di Campione d'Italia non connesso territorialmente con il nostro Paese.
La temperatura da quelle parti appare, fra gli ddetti ai lavori, abbastanza calda e propizia a passare dall'attuale fase di fidanzamento ad un matrimonio che però non prevede il divorzio. Aiuta anche il precedente di Gravedona e Uniti con il matrimonio a tre che il Don Rodrigo di turno non é riuscito ad impedire. E, si noti, il Don Rodrigo era nientepopodimeno che la volontà popolare espressasi nei due comuni maggiori contro la fusione. Per la verità una via, quella percorsa, da far venire i brividi. Non solo ma pure dubbi sulla concezione di democrazia di chi, eletto dal popolo, su una decisione per la vita, anzi per le vite anche dei cittadini che stanno nascendo ora, e che nasceranno, ritiene di essere al di sopra e quindi in grado di fregarsene di quel che la gente pensa.
Per la verità la strada intrapresa dalla Regione appare giusta per cercare di superare anche in questo settore l'ennesimo parto dell'UCAS (x), con le difficoltà erette a sistema e le interpretazioni possibili a raggiera. Una strada d'aiuto a chi vuol procedere, in particolare con i referendum in quei Comuni che vedono molti favorevoli agli sponsali.
Abbiamo ripetutamente espresso, documentando, le riserve sulla corsa alle nozze. Non per conservatorismo, semmai guardando avanti. Prima ci sarebbero ben altre cose da fare per spianare la strada. In primis una gitarella oltre confine occidentale non guasterebbe. Nel Paese la cui Pubblica Amministrazione é riconosciuta come modello di riferimento, nessuno si é scaldato per ridurre il numero dei Comuni, e in Francia ne hanno quattro volte e mezzo che in Italia (circa 36.700 contro i nostri 8092). Che l'aspirazione sia sacrosanta non c'é dubbio. Che si debba giungere ad una razionalizzazione pure. Che si debba procedere nell'attuale scenario normativo é, eufemismo, assai dubbio. I favorevoli parlano di risorse aggiuntive, di non prendere in considerazione per la gestione le Unioni dei Comuni e via dicendo ma non abbiamo sentito nessuno prendere in considerazione altri aspetti importanti quali, per fare due soli esempi, il problema dello Stato Civile e il problema segretari.
Ci paiono più problematici gli amministratori della Bassa Valle riunitisi a Talamona e quelli dell Valmalenco che pure nella provincia ha le migliori caratteristiche potenziali.
I precedenti
Non saranno i problemi citati, e altri consimili, a frenare la corsa per i fiori d'arancio al nuovo Comune, Valdelamera o Lavaldelamera, e i crisantemi per quelli che andranno a far compagnia a Campovico, Acqua e Boffetto. Si sa, psicologia di massa docet, come vanno queste cose. Ne abbiamo alle spalle illustri esempi di un controproducentismo che solo con questa orribile parola può essere catalogato. Avevamo l'oggi invocato Mortirolo a due passi dall'avvio con bando già pubblicato. Avevamo la possibilità di arrivare a Sondrio e oltre con la nuova 38. Avevamo un Ente che stava facendo grosse cose sfruttando una breve frase dell'art. 5 della legge 1102/1971 (Al piano di sviluppo economico-sociale della zona - della C.M. - , così formulato, DEBBONO adeguarsi i piani degli altri enti operanti nel territorio della Comunità...
- In pochi eravamo per una SS38 ad una sola carreggiata, com'é ora la tangenziale di Sondrio o la Strada della Rinascita da Sernio in su. Travolti da una maggioranza strepitosa che voleva le due carreggiate. Certo meglio ma, scrivevamo allora, scegliendo le due carreggiate il completamento lo vedranno, forse, i figli dei nostri figli, o forse addirittura i loro abbiatici.
- Mortirolo: era stato pubblicato il bando per "il preforo", con il che era fatta. A favore, con pochissimi di noi, un po' il Tiranese e basta. Qualcuno assurdamente diceva di usare quei soldi per altro ma quei soldi li aveva decisi il Ministro Prandini extra Piano ANAS. Non li abbiamo voluti, contenti chissà dove. Lo si vorrebbe oggi ma i buoi (soldi) non sono più nella stalla. Dulcis in fundo: il traforo prevedeva il mix strada-ferrovia con il che il legame Retica-Edolo sarebbe stato alla portata con quel che si capisce avrebbe voluto dire.
- Comunità della Valtellina. La si é divisa. Sono bastati sei mesi per fare dire a chi si era battuto per dividerla che si era fatta una fesseria enorme anche perchè non solo le mini-Comunità non erano in grado di avere lo stesso impatto di quella grande ma i poteri citati erano stati eliminati.
Nei tre casi segnati non si é riusciti a portare il problema in sedi che consentissero gli approfondimenti del caso avendo per le cose di carattere strategico una visuale spostata nel tempo di almeno 15 o 20 anni. Abbiamo avuto la magrissima consolazione di sentirci dire, dopo, che avevamo ragione, prima. Avremmo preferito sentirci additati come quelli che invece avevano sbagliato. Avremmo fatto una magra figura ma ne avrebbe guadagnato la Valle che invece ora paga per quelle scelte, anzi non scelte.
Il livello del dibattito, il suo ambito, le spinte di indubbio carattere psicologico portano a concludere che almeno in Valchiavenna le cose si faranno e ovviamente auguriamo che le cose funzionino.
Gli altri che sono ad un livello meno avanzato vedano un po', almeno loro,, e sempre per fare un solo esempio, quel ragionamento di Stato Civile e Segretari. Con il resto.
E per finire: non si può aprire, almeno a livello culturale, un approfondimento sulla ipotesi di "Sondrio metropolitana" partendo dalle due variabili: Sondrio con Montagna Piano e Castione, Sondrio con Montagna e Poggi Piano, con Castione e Caiolo? (Con Spriana che lo ha chiesto).
Alberto Frizziero
(x) UCAS = Ufficio Complicazione Affari Semplici