VITUS (11.4) Allarme dispositivi di protezione dall'ospedale di Sondrio
(gfranco cucchi) Il personale sanitario, a distanza i 50 giorni dall'inizio dell'epidemia , presso il nosocomio dell'ospedale è carente di dispositivi i protezione individuale quali le mascherine Fp 2 e Fp3 che ricordo sono le uniche che impediscono il passaggio del virus dal pz infetto all'operatore sanitario.
Purtroppo il contagio in provincia di Sondrio è elevato e continua ad aumentare. Dai tempi che i primi 3 contagiati erano i tre studenti provenienti da Codogno, poi zona rossa, che poi hanno avuto un'evoluzione favorevole, la nostra provincia, con la piu' bassa densità geografica di popolazione, poteva costituire un modelo di efficacia prevenzione del contagio partendo dal territorio. Si perchè quest'epidemia è un problema prima di sanità pubblica che va affrontata con la prevenzione dei contagiati effettuando le diagnosi con i tamponi e isolando gli infetti ed i contatti come dettato dall'OMS.
Era noto che i principali focolai epidemici sono gli ospedali, da quello di Codogno, dove è stata fatta prontamente zona rossa. ad Alzano Lombardo e altri ancora dove non sono stati presi provvedimenti incisivi.
Anche presso l'ospedale di Sondrio si sono veriìficati all'inizio dell'epidemia dei contagiati con complicazioni serie sia nel personale medico che negli altri operatori con diffusione del contagio sul territorio . Non per niente la zona del distretto di Sondrio è quella con il più elevato numero di infetti.
E nella provincia di Sondrio, con una mortalità ospedaliera del 18 %, sono stati stimati 10 mila contagiati, 1 ogni 18 abitanti, rispetto ai 690 diagnosticaìti con tampone.
"Non siamo stati dotati dei dispositivi di protezione adatti ad affrontare la malattia con sicurezza per cui molti di noi si sono infettati e ancora oggi a distanza di 50 giorni non abbiamo questi dispositivi. Alcuni di noi li portano da casa fatti artigianalmente. Non è giusto. Per fortuna i colleghi di Sondalo hanno avuto un'importante donazione da un'associazione di volontariato e sembrano messi meglio"
Questo è il grido di allarme che viene da un medico.
Possiamo aggiungere che il problema si è ripetuto ed è tutt'ora presente nelle Case di Riposo provinciali.
Si ricorda che il primo principio in caso di emergenza sanitaria è quello della protezione dei soccorritori. è un fatto elementare, che si insegna nei corsi di primo soccorso e l'autorità preposta dovrebbe fare di tutto per fornire queste protezioni "