Da Sondrio a Ischia e poi...

“Ischitani”
Siamo appena scesi dall'aliscafo, saliti sulla navetta che ci porterà all'hotel, poco sopra e 'Gabriele', conduttore sempre disponibile, così risponde alla domanda come si chiamano i 65mila isolani. Non è solo un dato lessicale. Nella risposta di Gabriele, come pure quella di altri ai quali abbiamo fatto la stessa domanda, si coglie un'affermazione di identità. Non nuova. L'abbiamo registrata a Lampedusa, l'abbiamo colta alle Tremiti. Tre isole con alle spalle e nei cromosomi la Storia con l'esse maiuscola e di essa molti  tratti con simili caratteristiche. La prima, quella dei Lampedusani, la più meridionale d'Europa, più a sud di Tunisi e Algeri, quella ventina di kmq nei quali dopo averli acquistati sostituendosi agli inglesi Ferdinando secondo dette vita ad una operazione, di fatto e incredibilmente, urbanistica. La seconda alle piccole Tremiti, 3 kmq, in parte forse discendenti da quei prigionieri che dopo l'appoggio militare anti-inglesi ottengono libertà e doni da Murat. Soltanto lì ci sono le Diomedee ma i tremitesi chiamano questi uccelli Arenne. Sempre una affermazione di identità.

Maria
Ci ha 'spedito' giù “con MARIA nel Mondo” in formula personalizzata. Solo per noi, non in gruppo. Non abbiamo fatto nient'altro che salutare chi è venuto a prenderci. All'arrivo del Freccia Rossa 1000 (neanche 4 ore e mezzo, il tempo di mangiare, una lettura e si è a destinazione. Meglio che l'aereo), alla stazione di Napoli, al molo di partenza dell'aliscafo, al molo di arrivo con la navetta conclusiva. Una bella 'spedizione', nata sentendo l'esperienza di parecchi valtellinesi, parenti compresi, conquistati, come la Merkel, dalla bellezza di quest'isola, qualcuno anche dai benefici, un po' come per Bormio, quelli particolari che vengono da sottoterra. Terme peraltro già funzionanti al tempo della Roma imperiale.

Hotel promosso
Siamo rimasti nella navetta che sta salendo. Poco, se si preferisce l'andare piedi, neanche 10 minuti. Curiosi del nuovo che ci attende. Ci va. Un maxi-terrazzo ci regala il panorama “ischitano”, quello per il quale siamo venuti, non per le terme che sono dentro l'albergo, con tutto quel che occorre e tre piscine. Non male come servizi, al punto che essendo una trentina le voci non le riportiamo dando invece l'indirizzo per chi li vuol conoscere: http://www.dimhotelischia.it/hotel-terme-president/servizi precisando che non stiamo facendo pubblicità ma cronaca, anzi meglio, cronaca commentata, e non dimentichiamo un saluto ai suoi operatori alla rception, al bar, per i servizi.
Bene. Via via spuntiamo queste voci, in primis quelle enogastronomiche. Il giudizio è positivo, hotel Terme President promosso; troviamo una sola cosa che ci vorrebbe: un punto Internet. Nel 2018 è il caso di pensarci.

Il terremoto
Siamo a tavola e chiediamo al cameriere che con professionalità ci serve notizie sul terremoto. Un mix nella risposta.

-   La notizia buona è che larga parte dell'isola è risultata immune. Leggiamo anzi che gli albergatori in consorzio vorrebbero chiedere “un danno di immagine” per la generalizzazione che è stata fatta, contro verità dato che il terremoto ha danneggiato una sola parte ristretta dell'isola, Casamicciola alta. (Di generalizzazioni ne sappiamo qualcosa noi dopo la calamità del 1987).

-   La notizia che viene come una mazzata è quella che ci dà l'interpellato: “La nostra casa distrutta, viviamo in una stanza”. Gli diciamo che noi nel 1987 la casa a chi l'ha persa per la calamità l'abbiamo data costruendo in tre mesi case, di qualità come si vede oggi, e a basso costo. Non casette provvisorie, con pensili a rischio!
Tratteremo in particolare questo argomento anche con qualche indicazione positiva.

Girando l'isola
Torniamo ad Ischia, a quello che ci offre. A noi e anche, fra i tanti, a Frau Merkel abituale frequentatrice di S. Angelo. Tantissime le cose che verrebbe voglia di illustrare per cui baypassiamo la questione soffermando l'attenzione su un particolare, curiosità comunque significativa. Dalle parti di Cava Petrelle con le sue fumarole, basta poggiare un uovo sulla sabbia ed ecco che in una cinquantina di secondi l'uovo è sodo.
Quanto alla vista. se si sale si arriva al culmine, a quasi 800 metri, del Monte Epomeo, con tanto di chiesetta e di un esercizio scavati entrambi nel tufo: da ogni parte che panorami! E poi il Castello aragonese, un unicum tanto che nel periodo di massimo splendore della struttura alla fine del XVI secolo:  quel castello ospitava 1892 famiglie, il convento delle clarisse, l'abbazia dei monaci basiliani di Grecia, il vescovo con il capitolo ed il seminario, il principe con la guarnigione. Vi erano 13 chiese tra cui la cattedrale,
La  poetessa Vittoria Colonna nel castello, dal 1501 al 1536, coincise con un momento culturalmente assai felice per l'intera isola: la poetessa fu infatti circondata dai migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Michelangelo Buonarroti, Ludovico Ariosto, Jacopo Sannazaro, Giovanni Pontano, Bernardo Tasso, Annibale Caro l'Aretino e molti altri.  Quello che avvenne nel dopoguerra quando Angelo Rizzoli, cui è intestata una via e dedicato un busto in bronzo, riuscì a catalizzare l'interesse del ben mondo internazionale e attirandolo al punto di  rivaleggiare con Capri.
Allora non c'era l'ascensore che c'è adesso, comodo in particolare per i clienti dell'albergo ricavato lassù, consigliabile però la discesa a piedi per quello che c'è da vedere, dentro e fuori.

Sei Comuni ma innanzitutto la gente
Sotto la cima, in in 20 kmq vivono in 65.000, Un confronto coi nostri Comuni, della provincia di Sondrio che per metà è oltre i 2000 metri, ci dice che solo 21 su 77 hanno minore superficie rispetto a Forio-17.815  e poi 17/77 Barano d'Ischia - 9.988 -  14/77 20.100 Ischia 6/77 8250 Casamicciola -  10/77 Serrara Fontana - 3.124 - zero su 77 Lacco Ameno. Comuni quindi molto piccoli. Come in altra parte d'Italia c'è chi dice 'fondiamoli'. Quasi ovunque il NO della gente, spesso per ragioni di identità. Occorre semmai unificare le funzioni come dimostra la Francia che di Comuni ne ha ben oltre il quadruplo di quelli italiani. L'identità è un patrimonio che mal si concilia con deliberazioni ed altri marchingegni del genere. Una volta preservata allora la soluzione può venire razionalizzando, mettendo insieme le cose da fare. Ne diamo, un solo esempio pur marginale, avere un servizio taxi unico per l'isola e non quelli dipendenti ciascuno da ogni Comune. Non a caso l'esempio.

Un incontro da ricordare
Bus per la spiaggia dei Maronti. Ci sono lavori o frana per cui il bus - a proposito: eccellente organizzazione con tante linee e buona frequenza - si ferma ad un capolinea provvisorio da cui su una scaletta si scende fino alla spiaggia. L'invito a percorrerla accolto tanto che il rientro è tardivo, il bus è appena partito. Aspettiamo con altri arrivati il prossimo. Ci si avvia, sbagliando, per la strada. E' buio. Dopo un po' compare un solitario segno di vita, “Onda verde”, bar pizzeria ristorante. Si chiede se è possibile chiamare un taxi dando un nostro documento a garanzia che dopo  aver fatto parecchi km il taxi non trovi nessuno. Non ce n'è bisogno. Il giovane proprietario comincia a chiamare i tassisti, che fanno riferimento a questo o quel Comune. E' ora di punta e la pioggerellina aumenta la domanda. Le telefonate si susseguono del pari con il segnale di occupato. Si ferma: “State tranquilli, casomai un passaggio ve lo darà mia sorella”, intanto arrivata con suo padre. Un altro po' e poi finalmente qualcuno. Con correttezza però prima ci viene chiesto se siamo d'accordo con la spesa, 15 €uro (il percorso è abbastanza lungo). Rispondiamo affermativamente ma poi non manteniamo i patti. Al posto dei 15 chiesti gliene diamo 20. Meritati come meritata è la citazione dei riferimenti: Onda Verde, bar, ristorante, pizzeria Comune di Barano (onda-verde@hotmail.it.   Annotato.

Turismo, l'ingrediente
Abbiamo dato spazio a questo episodio, apparentemente abbastanza marginale ma in realtà importante per zone turistiche come la loro o come la nostra.  Sempre più il turismo ha ampliato la sfera dei fattori che ne assicurano il consenso della clientela. Infrastrutture, strutture, accessibilità, animazione. C'è un ingrediente specifico che ha sempre maggiore importanza ed è quello che chiameremo habitat. Fare sentire a casa sua chi viene. Quella sera, in quei pochi minuti, ci siamo sentiti in sintonia, nostra, personale ma anche con un pensiero lassù, ovvero qui dove stiamo scrivendo. La Valtellina ha fatto tanti passi in avanti non solo nelle principali, illustri, stazioni sia invernali che estive. Ne dovremo fare ancora ma sappiamo che per quello che conta, il volto umano del turismo. Ci siamo. Lungo l'Adda e la Mera e lo Spol e, abbiamo visto, anche in riva del Tirreno
Alberto Frizziero
 

Speciali