dicembre, ore 23 PROVINCE: NULLA DI FATTO, SE NE PARLERA' NEL 2013. UN PROVVEDIMENTO NATO MALE, SENZA UNA CONOSCENZA DELLE REALTA' E DELLE DIVERSE SITUAZIONI, PER GIUNTA CON LA SCELTA DI RISCHIOSE SCORCIATOIE AFFONDA NEL MODO PEGGIORE. QUALCHE PROBLEMA R

Fine ingloriosa di un problema portato avanti con lo spannometro. Non lo diciamo solo adesso, lo abbiamo scritto fin dall'inizio. Le spinte demagogiche erano per la soppressione tout court delle Province ritenute inutili, ovviamente da dilettanti senza preparazione ma anche senza la volontà di imparare. Se anziché andare avanti con gli slogans ci si fosse fermati un momento con rapide indagini a campione ci si sarebbe accorti della complessità dei problemi e anche della indispensabilità di un Ente intermedio tra Comuni e Regione soprattutto considerando il territorio. Stasera ci si é accorti che non si poteva andare avanti in questo modo. Certo, per gli oltre 700 emendamenti presentati, Certo per l'aria elettorale che si respira. Non bastano queste motivazioni. Correndo a tutta velocità, se non ci sono polemiche e ricorsi, per fare l'operazione tentata - male - va messo in preventivo almeno un anno. Si é voluta prendere la scorciatoia e si é sbagliato, tenuto poi conto che incombeva la spada di Damocle della Corte Costituzionale sul provvedimento del Governo constituzionalmente abbastanza disinvolto.

Non é ancora finita per via del raccordo con il Decreto Sviluppo Italia. Per intanto registriamo.

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