09 11 10 IL BIM SPARISCE SECONDO LA RIFORMA CALDEROLI? 1) NO, E PER DIVERSE RAGIONI, POSIZIONI POLITICHE COMPRESE

Ragioni di carattere costituzionale - Norma vecchia e sbagliata - Assicurazioni politiche - Novità

Ragioni di carattere costituzionale

In questi giorni è tornato di attualità il tema della ventilata soppressione del BIM in relazione alla Riforma Calderoni in essere. Qualcuno si é affrettato a cantare il De Profundis. Non è così e ne spieghiamo le ragioni.

La prima è che ostano addirittura motivazioni di carattere costituzionale. Il dossier (x) da me redatto mesi fa analizzando a 360 gradi la situazione né dà esauriente motivazione come riconosciuto anche a livello nazionale. Questo non vuol dire però che il BIM resti così com'é. In ogni caso ci saranno profonde modificazioni, forse anche alla voce sovracanoni, alias risarcimento per i territorio interessati dalle derivazioni ad uso della produzione idroelettrica.

Norma vecchia e sbagliata

La seconda ragione è che i BIM erano finiti nel calderone (..il calderone di Calderoni, assonanza) dei 1700 Enti cosiddetti 'inutili'ancora al tempo del Governo Prodi ed ereditati dal Ministro delle Riforme senza tener conto allora che i BIM non gravano sulla finanza pubblica, anzi addirittura ai tempi dell'introduzione della tesoreria unica venne fuori che alla finanza pubblica erano i BIM che contribuivano. Il testo della bozza di riforma prevedeva che entro un anno dall'approvazione del nuovo testo unico, i Consorzi Bim dovessero essere soppressi esclusi 'quelli che gestiscono servizi' affidando le relative funzioni con personale e il resto a Comuni, Province o Regioni. Queste avrebbero dovuto legiferare sul come operare i passaggi.

Così come era stato configurato il testo, da qualche funzionario abbastanza sprovveduto in materia ancora ai tempi del Governo Prodi, avrebbe determinato la rivoluzione. Esso prevedeva infatti che fossero le Regioni a introitare i sovracanoni per poi passarli ai Comuni. Ingiustizia totale visto che le Regioni non c'entrano un fico secco, e idiozia pura sul piano operativo. Si pensi che non erano bastati due anni per stabilire criteri di riparto in fatto di attinenza dei sovracanoni alle quattro zone (Alya Valle, Tiranese, Sondriese e Morbegnese) per cui ne occorrerebbero, se va bene, dieci per fare un riparto fra i 79 Comuni del BIM Adda (78 nostri + Sorico), con rischio altissimo di contenzioso vista la fluidità della materia in fatto di criteri oggettivi. Oltre a tutto poi in corso di preparazione della legge trovato il busillis. L'esempio ci viene da Belluno dove il locale Consorzio BIM ha approvato lo scorso settembre una delibera di indirizzo che destina tutto il proprio patrimonio a "Bim Belluno Infrastrutture", società di proprietà dei 67 Comuni, non soggetta a gara e quindi cassaforte sicura. Si tratta di beni (sede, hardware, banche dati, quote societarie...) per un valore oltre i 2,5 milioni di euro che, se la soppressione non avverrà, rimarranno al Consorzio sottoforma di quote di quella società.

Assicurazioni politiche

La terza ragione ha natura politica. Ci sono due dichiarazioni di qualificati parlamentari rappresentanti della Lega, evidentemente rilasciate con l'accordo di Calderoni:

- on. Maurizio Fugatti, segretario della Lega Nord Trentino. "ci sono fondati motivi di ritenere che alla fine tutto si risolverà in un niente di fatto, anche perché i BIM sono enti consolidati da tempo sui territori di competenza".

- Sergio Divina, senatore della Lega Nord Trentino: "i BIM non saranno affatto cancellati. Ho ricevuto in tal senso assicurazioni dai ministri Calderoli e Brunetta. Tutta la vicenda, sarebbe nata da una errata interpretazione scaturita a seguito di una ricognizione fatta da Calderoli e Brunetta sui cosiddetti Enti inutili, ma a livello ministeriale mai nessuno ha pensato di abrogare questa indispensabile realtà".

Novità

Potrebbe non essere escluso, ferma restando la tutela dei territori interessati dalla produzione idroelettrica e magari anzi accentuata, che si proceda ad una revisione delle modalità di tutela degli interessi locali. Questa potrebbe essere una via, se approfondita ed opportunamente tradotta sul piano operativo, per efficaci prospettive di sviluppo con utilizzazione strategica delle risorse, monetarie ma non solo.

a. frizziero

(x) Pubblicato anche da "La Gazzetta di Sondrio" in oltre una dozzina di puntate

a. frizziero
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