Fine mandato, parola ai Sindaci: Parora (Piateda) - 9

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Fine mandato per 60 Sindaci in provincia (veramente 58 perchè ci sono due commissari), per alcuni secondo e quindi ultimo (possibile però presentarsi per il Consiglio Comunale), per altri primo e quindi candidabile per un secondo mandato da primo cittadino. In realtà le cose stanno per cambiare con il terzo mandato ammesso nei Comuni con meno di 3000 abitanti che in provincia sono 59. La domanda era questa. E' arrivata la nuova legge.  Si al terzo in gran parte dei Comuni valtellinesi citati.
1) Sindaco da 5 anni, un periodo che rappresenta una parte importante della vita ed anche un arco di tempo significativo per l'attività comunale. La prima domanda: guardando indietro quali sono i sentimenti prevalenti, dal giuramento davanti al Consiglio Comunale alla conclusione ormai prossima?

I sentimenti sono molteplici e spaziano dalla soddisfazione, alla delusione, all’orgoglio  di avere contribuito ( si pensa) alla crescita del proprio comune, e purtroppo anche di frustrazione di fronte a situazioni che richiedono soluzioni pronte e concrete per le quali lo Stato non ci fornisce i mezzi. Alla fine prevale però la convinzione di avere operato assieme agli amministratori con onestà, con il senso del bene comune perché fare il Sindaco nei piccoli Comuni non è un mestiere ma è un servizio.

2) Quali i segni della Sua presenza in Comune. Quali cioè le cose significative che reggeranno nel tempo. Quali anche però quegli interventi, quelle cose che non si traducono in solido ma che pure possono avere grande importanza. Qualche esempio

I segni della presenza del Sindaco li divido in due settori: quelli visibili a tutti e quelli meno visibili. Il primi settore è costituito dalle opere pubbliche  percepibili direttamente dal cittadino e quindi ne cito solo quattro : l’ostello, il nido d’infanzia con annessi ambulatori medici, l’incrocio della Via Stelvio con la S.S. 38 e la copertura della palestra con pannelli per la produzione di energia elettrica. Il secondo settore comprende tutta l’attività svolta per garantire il buon funzionamento della macchina amministrativa, l’ascolto dei problemi del singolo cittadino, l’attenzione a tutte le componenti della vita sociale. Credo quindi di avere lasciato un buon segno in tutte due le componenti con concretezza e semplicità.

3) Via via il Sindaco è andato assumendo ruoli ben oltre i confini comunali. Oggi è Autorità sanitaria, è Autorità di Protezione Civile, magari anche ufficiale di Stato civile, Autorità di sicurezza, e poi ci sono Assemblea dei Sindaci per la sanità, Ato, Comunità Montana, BIM, società pubbliche e, speriamo di no, si ipotizza che diventi anche consigliere della nuova Provincia e uno di Voi Presidente. Sulla base dell'esperienza non è un po' troppo? O ritiene invece che le cose possano andar bene così?

Quello che più spaventa  e disorienta il sindaco, non sono le responsabilità e gli impegni istituzionali ,perché in tal caso rimarrebbe tranquillamente a casa sua bensì il fatto di non avere i mezzi adeguati per farvi fronte. La sensazione poco piacevole percepita è quella dell’enfatizzazione della carica  alla quale per contro non corrispondono i poteri effettivi. Infatti il sindaco nelle nostre realtà rappresenta il “front-office” dei suoi amministrati assumendosi anche compiti spettanti allo stato ( non ultimo quello dell’esattore fiscale) rimanendo però in fine come si suole dire “ con il cerino in mano”. Se il Sindaco rappresenta l’istituzione più vicina al cittadino e ne comprende i bisogni e le necessità quotidiane  deve essere messo nelle condizioni da parte degli enti superiori di potere operare in tal senso. Se ciò non avverrà sarà sempre più difficoltoso trovare le persone disponibili a coprire la carica.    

4) Lei non chiude il suo periodo di Sindaco in quanto la legge limita l'attività a due mandati (con la possibilità di proseguire dopo un mandato, diciamo di 'riposo'). Soprattutto nei piccoli paesi, come tanti sostengono, è una limitazione non felice. Ma c'è e in molti Comuni l'esigenza di non perdere l'esperienza acquisita ha fatto e fa sì che il Sindaco non lasci del tutto ma entri in Consiglio Comunale. Non si chiede di entrare nel merito perchè quello che può andare bene da una parte magari non va bene dall'altra. Le chiediamo comunque un giudizio in merito.

5) Scontata infine l'ultima delle domande: Lei pensa di continuare o di chiudere del tutto la Sua esperienza girando alla larga dalla porta del Municipio?

La limitazione ai due mandati nei piccoli Comuni è stata recentemente superata portandola a tre, può anche andare bene, dipende dalle varie realtà. Credo comunque che due mandati siano sufficienti a fare crescere all’interno della coalizione delle nuove figure in grado di continuare l’azione amministrativa con rinnovate motivazioni e entusiasmo. In tal senso non credo opportuno che chi ha ricoperto il ruolo di sindaco nella mandata elettorale precedente entri a fare parte della maggioranza del nuovo Consiglio Comunale in quanto potrebbe essere una presenza “ ingombrante” per il nuovo eletto.
In accordo con chi mi ha affiancato in questo quinquennio, ho dato la disponibilità per il secondo mandato motivato dal fatto di concludere le opere in itinere, proporne delle nuove e di sottoporre il nostro comportamento alla valutazione dei cittadini.

Scheda
Aldo Parora, gometra libero professionista, ho partecipato fino dagli anni 80 alla vita associativa del Comune, Vicesindaco dal 1995 al 2004, consigliere comunale di minoranza dal 2004 al 2009 e sindaco dal 2009 ad oggi.

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