Stoccolma? No. Fu Sondrio primo al mondo da COME ERANO

In zona cosiddetta 'Boschina', passando anche a notte fonda, si vedevano sciatori sulla pista – di giorno poi l'affollamento era altissimo – mentre a Carnale, al Gaggio e via dicendo non c'era la minima traccia di neve presente solo da qualche parte a circa 1500 metri di quota. L'ing. Mario Della Cagnoletta, valtellnese DOCG che si occupava della materia (Società Valteco), interpellato sulla fattibilità dell'innevamento , studiò dando poi l'OK. Rapido assenso da parte del Comune con tutti i consiglieri, salvo due astenuti favorevoli. Bruciati i tempi. Stabilito il sistema di innevamento aria/ acqua ad alta pressione i dati: produzione oltre 2200 metri cubi di neve, densità 400/500kg/mc. Area innevata oltre 11mila mq, tracciato lungo 2300 metri largo 4, ma in primi 200 larghi 10.
L'artiglieria prevedeva 4 cannoni Larchmont – Musket II completi di  tprretta e uno modello Z1. Poi Motoslitta Lynx 650 da 30 HP e tutta una serie di attrezzature e materiali vari.
Da parte sua il Comune doveva pensare a motopompa, motocompressore, tubazioni.
Costo, motoslitta compresa, 59 milioni e 657mila lire. Il costo di esercizio inferiore a quello di una normale palestra e il numero di sciatori – con tanti accompagnatori – molto, molto superiore agli utenti di una palestra.
Vi fu un'inaugurazione in grande stile perchè Vanoi, responsabile nazionale del fondo, ci portò le nazionali maschile e femminile che, alla vogilia dei mondiali di Zakopane, trionfali per noi, diedero un saggio della loro valentia impegnandosi come fosse una gara ufficiale.
A marzo la pista resisteva nonostante giorni e giorni di pioggia.
Fu un peccato non continuare negli anni successivi.

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