SPECIALE AUTO BLU (E CHI CI AVREBBE CREDUTO?): FIRMATO DECRETO CHE RIDUCE DEL 70% GLI ATTUALI BENEFICIARI 11 8 10 27

E' stato firmato dal Presidente del Consiglio un decreto che dispone "modalità e limiti di utilizzo delle autovetture di servizio al fine di ridurne numero e costo".

Da sempre le auto blu sono percepite come un privilegio o, peggio, uno spreco. Il DPCM, firmato il 3 agosto dal Presidente del Consiglio, ha l'obiettivo di regolamentare finalmente l'assegnazione di queste autovetture, restringendone l'uso e colpendo gli abusi.

Con il DPCM si punta alla razionalizzazione e alla trasparenza nell'utilizzo delle vetture di Stato. Da questo provvedimento ci si attende oltre al contenimento dei costi anche un miglioramento complessivo del servizio, attraverso l'adozione di modalità innovative di gestione.

Si tratta di una norma - ha spiegato il ministro della pubblica amministrazione e dell'innovazione Brunetta - che riduce del 70% gli attuali beneficiari delle auto blu, conseguendo in tal modo un cospicuo contenimento dei costi e, attraverso l'adozione di modalità innovative di gestione che il decreto promuove, si tende anche al miglioramento complessivo del servizio.

Il decreto segue una approfondita indagine - effettuata attraverso due diversi monitoraggi (il primo effettuato nel 2010, il secondo a marzo di quest'anno)- che ha permesso di quantificare con precisione il parco auto in dotazione delle pubbliche amministrazioni: circa 72.000 auto così suddivise:

2.000 auto destinate agli eletti (di rappresentanza politico-istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amministrazioni locali);

10.000 auto di servizio con autista a disposizione di dirigenti apicali;

60.000 auto senza autista, a disposizione degli uffici per attività strettamente operative.

Sono escluse da questa rilevazione sia le circa 50.000 autovetture usate per scopi di sicurezza e difesa personale e nazionale, sia le 16.000 autovetture usate per la polizia municipale e provinciale.

Cosa dispone il decreto firmato il 3 agosto 2011

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per le auto "blu blu" limita a poche autorità l'uso di auto di rappresentanza, eliminando deroghe e fissando sanzioni per le amministrazioni centrali che non le rispettino;

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per le auto "blu" riduce da subito di oltre il 50% il numero di assegnatari che hanno diritto a un'auto di servizio nelle pubbliche amministrazioni centrali;

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per tutte le auto indica modalità di utilizzo che permettono una consistente riduzione dei costi e crea le condizioni affinché anche le pubbliche amministrazioni locali, nell'ambito della loro autonomia, riducano il parco auto e in generale i costi.

D'ora in poi, nei Ministeri avranno diritto alle auto "blu blu" solamente i ministri, i viceministri e i sottosegretari. Le auto "blu" saranno invece assegnate solo ai i titolari di uffici di gabinetto, di dipartimento e del segretariato generale. Non ne avranno quindi più diritto i direttori generali, i capi degli uffici legislativi e i capi delle segreterie e degli uffici stampa. Inoltre, nel caso di Enti pubblici non economici avranno diritto all'auto solo i presidenti, mentre saranno esclusi da questo benefit i direttori generali, i componenti dei Consigli di amministrazione e i revisori. Viene inoltre resa obbligatoria per legge la comunicazione da parte delle amministrazioni centrali e locali su proprietà, noleggio o uso a qualunque titolo delle vetture.

Si stima che nel triennio 2012/2014 si potrà ottenere un risparmio complessivo di circa 900 milioni di euro (240 nella PA centrale e 660 nelle PA locali).

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