La “speciale lezione” di Lech Wałęsa a Morbegno, resterà impressa nella memoria dei presenti

Accoglienza caldissima da parte di un uditorio in piedi a rendere omaggio all'ospite

(Francesca Nera)  Auditorium Sant’Antonio di Morbegno gremito questa mattina, 9 maggio 2019, per ascoltare la “speciale lezione” di Lech Wałęsa, Premio Nobel per la Pace e primo Presidente della Repubblica di Polonia dell’era post comunista, giunto in Italia per incontrare gli studenti della provincia di Sondrio e affrontare il tema “La solidarietà nel XXI secolo”. L'evento, promosso dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio in collaborazione con Fondazione “ProValtellina”, Fondazione “Ing. Enea Mattei” di Morbegno e con il contributo del Comune di Morbegno, s’inserisce nell'ambito delle iniziative dedicate al Trentennale dalla caduta del Muro di Berlino. Centinaia gli studenti provenienti da Valtellina e Valchiavenna, oltre a numerosi cittadini, rappresentanti delle istituzioni e autorità locali, giunti per questo esclusivo appuntamento. A fare gli onori di casa il Dirigente Tecnico dell'Ufficio Scolastico Regionale (USR), Fabio Molinari, che ha portato i saluti del Direttore Generale dell’USR, affiancato dal giornalista Luca Begalli, responsabile della testata “La Provincia di Sondrio” che ha moderato i lavori. «Ospitare Lech Wałęsa è un onore e un piacere per la nostra scuola: la Storia oggi ha trovato un posto in provincia di Sondrio – ha esordito il Dirigente Tecnico dell'Ufficio Scolastico Regionale (USR), Fabio Molinari –. Con il suo impegno, la sua tenacia e la sua fede, il Presidente è stato, insieme al Santo Papa Giovanni Paolo II, uno dei protagonisti della caduta dei sistemi di governo comunisti in Europa e, conseguentemente, del Muro di Berlino. Un incontro unico e irripetibile di cui sarete testimoni».
Il celebre sindacalista e attivista polacco si impegnò fin da giovane nel sindacato e combatté per la difesa dei diritti dell'uomo; fondò Solidarność, la prima organizzazione sindacale indipendente del blocco sovietico. Attraverso il movimento operaio cattolico, dopo una stagione di confronto col regime comunista, giunse alla guida della Polonia, portando a termine una rivoluzione pacifica che diede al Paese un nuovo assetto costituzionale. «Invidio la bellezza di questi paesaggi incantevoli che spero di frequentare più spesso – ha esordito Lech Wałęsa salutando il pubblico dell’Auditorium Sant’Antonio –. La mia generazione ha eliminato ogni sorta di barriera ma nel frattempo sono sorti nuovi fenomeni. Incontri come questo sono occasioni importanti per dibattere sul ruolo che dovrà avere il nostro futuro basandoci sul rispetto dei valori comuni. Oggi è importante riflettere anche sul sistema economico più adeguato: non quello comunista perché di certo non si è dimostrato valido ma nemmeno l’attuale capitalismo che fa sì che il 10% dell’umanità detenga l’intera ricchezza senza favorire il restante 90%. Un sistema di questo tipo non potrà durare a lungo: se non si lavorerà ad una soluzione attraverso il dialogo, non può che scoppiare una rivoluzione. Solo attraverso un dibattito comune molto allargato potremmo trovare delle soluzioni. Oggi urge una
riorganizzazione dell’Unione Europea poiché fu costituita in un’epoca in cui le condizioni erano ben diverse – ha proseguito –. In questo l’Italia gioca un ruolo determinante; insieme a Francia e Germania può trovare una soluzione adeguata attraverso l’ascolto della saggezza collettiva. Spesso sento dire che non riusciremo a costruire l’Europa unita ma si tratta di parole che ho già udito quando combattevo le divisioni: nessuno credeva nella caduta del comunismo sostenendo che solo la guerra avrebbe cambiato le cose ma la Storia è andata diversamente. Nessun’altra generazione ha avuto la fortuna che abbiamo avuto noi, dalla nostra saggezza e dal nostro operato consapevole dipendeva il cambiamento e allora vi invito a promuovere l’Europa. È vero che molte delle sue strutture non sono perfette, ma sarebbe decisamente peggio se dovessero crollare quindi occorre utilizzarle al meglio per costruire la pace e la serenità. La partecipazione dei patrioti intelligenti è essenziale e non sottovalutate l’importanza della democrazia e del voto. Dobbiamo trovare delle soluzioni ai problemi globali, lavorare per tenere unita l’Europa e abolire le frontiere: incontratevi per meditare su come fare perché altrimenti vi troverete a vivere in un mondo in frantumi».
 

Francesca Nera
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