A U T O N O M I A ! Volevano centralizzare, assoluta idiozia, ma adesso è lo Stato che deve decentrare

Quasi unanimità in Consiglio Tegionale. E' un cominciar bene

Autonomia: Consiglio regionale approva Risoluzione con 67 voti a favore, 1 astenuto e 4 contrari. Sono 23 le materie suddivise in 6 aree su cui ora inizierà la trattativa con il Governo nazionale

Milano, 7 novembre 2017 – Via libera a larga maggioranza in Consiglio regionale con voti 67 voti a favore, 1 astenuto e 4 contrari alla Risoluzione sull’autonomia che da giovedì 9 consentirà a Regione Lombardia di aprire formalmente il negoziato con il Governo sulle competenze, ai sensi del terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione (che così recita: Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei princìpi di cui all'articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata - a cura della redazione) 
Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza Lega Nord, Forza Italia, Maroni Presidente, Lombardia Popolare, Fratelli d’Italia e Pensionati, a cui si aggiunti i gruppi di minoranza Partito Democratico (con la sola eccezione di Corrado Tomasi), Patto Civico e M5Stelle: astenuta Chiara Cremonesi (Insieme per la Lombardia), contrari i soli rappresentati del Gruppo Misto.

“Sono molte le materie che a livello regionale possono essere gestite meglio che a livello statale –ha evidenziato il Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo- e tra queste voglio ricordare innanzitutto la scuola, l’ambiente, i beni culturali, il territorio e le grandi opere infrastrutturali che insieme al coordinamento della finanza pubblica abbiamo messo in cima alle nostre priorità. Oggi giunge un messaggio di grande serietà da parte del Consiglio regionale della Lombardia, che ha scelto la strada della responsabilità decidendo di procedere tutti insieme rinunciando a strumentalizzazioni ideologiche e a posizioni di mera convenienza politica nell’interesse dei cittadini. In questi giorni abbiamo fatto un lavoro serio e intenso, consapevoli che più autonomia significa servizi migliori per la gente. Come prevede la Risoluzione –ha concluso Cattaneo- ora il Consiglio parteciperà alla delegazione, la cui composizione verrà definita in una apposita riunione dei capigruppo insieme al Presidente Maroni, che convocherò per lunedì prossimo. L’obiettivo è quello di continuare col metodo fin qui adottato per poter arrivare entro i prossimi cento giorni all’accordo col Governo”.

La Risoluzione impegna il Presidente della Regione e la delegazione  che lo affiancherà nella negoziazione col Governo ad attenersi agli indirizzi concordati. In particolare si fa riferimento alle 23 competenze specificate nell’art. 117 della Costituzione, accorpate in 6 aree tematiche:
AREA ISTITUZIONALE: Rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; Ordinamento della comunicazione; Organizzazione della giustizia di pace (lett. I) -
AREA FINANZIARIA: Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; Previdenza complementare ed integrativa; Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale - AREA AMBIENTE,
TERRITORIO ED INFRASTRUTTURE: Ambiente ed ecosistema: tutela e valorizzazione; Protezione civile; Governo del territorio; Produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; Grandi reti di trasporto e di navigazione; Porti e aeroporti civili -
AREA ECONOMICA E DEL LAVORO: Tutela e sicurezza del lavoro; Ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; Commercio con l’estero; Professioni - 
AREA  CULTURA, ISTRUZIONE E RICERCA SCIENTIFICA: Norme generali sull’istruzione (117, secondo comma lett. n) e istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell’istruzione e della formazione professionale (117, terzo comma); Beni culturali: tutela e valorizzazione; Ordinamento sportivo - 
AREA SOCIALE E SANITARIA (WELFARE): Tutela della salute; Alimentazione.
La Risoluzione approvata recepisce molti dei contributi e delle indicazioni pervenute dalle Commissioni consiliari, dagli enti istituzionali e dalle parti sociali tra cui ANCI Lombardia, Unione delle Province Lombarde (UPL), Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura, Confcommercio, Confindustria, Unioncamere e Conord.
Nel corso dei lavori, al termine del dibattito generale, si è tenuta la riunione conclusiva del gruppo di lavoro con i Capigruppo consiliari presieduto dal Presidente Raffaele Cattaneo, che ha permesso di condividere le ultime integrazioni e “limature” sui 69 emendamenti inizialmente presentati: ne sono stati così ritirati una trentina con l’aggiunta di 32 nuovi emendamenti e di 1 subemendamento a firma del relatore e della Giunta regionale che hanno recepito e integrato il testo della Risoluzione, raccogliendo le ultime indicazioni pervenute dai Gruppi consiliari. L’ultimo emendamento concordato, il n°101, prevede che Regione Lombardia possa chiedere competenza e autonomia “sulla disciplina attuativa delle norme in materia di scolastica, nel rispetto dei principi di libertà e di servizio pubblico stabiliti dalla Costituzione e validi per tutte le istituzioni scolastiche”.

Nell’illustrare il documento, il relatore e Presidente della Commissione Affari istituzionali Carlo Malvezzi (Forza Italia) ha evidenziato come “il principio del regionalismo differenziato rappresenta nella sua concreta realizzazione l’attuazione diretta dei principi del riconoscimento e della promozione delle autonomie: solo la piena applicazione di questo principio può valorizzare l’azione sinergica di Comuni, Province, Città metropolitana e Regione, potenziando la capacità finanziaria in particolare di Comuni e Province nella gestione delle rispettive funzioni amministrative e alimentando un “federalismo dell’efficienza” in grado di aumentare la capacità pubblica di rispondere adeguatamente alle esigenze di cittadini, imprese e realtà sociali. La forma più autentica di autonomia –ha aggiunto Malvezzi- potrà essere raggiunta solo se saremo capaci di garantire maggiore libertà alle persone, alle famiglie e alle imprese, che lo Stato e le istituzioni hanno il compito di valorizzare e servire”.
Il Presidente della Giunta Roberto Maroni, intervenendo in Aula, ha ribadito che punta a chiudere la trattativa sull'autonomia col governo "entro fine gennaio" ma che molto probabilmente sarà il "prossimo Parlamento a discutere la legge che attuerà l'accordo. Ho sentito il sottosegretario Bressa: proporremo sei macroaree tra cui infrastrutture, finanza locale, welfare, istruzione e cultura e quindi sei tavoli, uno dei quali vorrei che fosse a Milano", ha spiegato Maroni, che ha sottolineato come "la squadra che mi accompagnerà nella trattativa è ancora da costruire, ma ne faranno sicuramente parte esponenti significativi degli enti locali, delle associazioni, delle realtà imprenditoriali e delle parti sociali. Giovedì vado a Roma per insediare il tavolo –ha concluso il Presidente della Giunta regionale- e discuterò con Bonaccini e Bressa se si possono fare i sei tavoli: a quel punto si potranno selezionare i componenti della squadra in base alle competenze, con il coinvolgimento del Consiglio regionale anche tramite una diretta partecipazione dei suoi rappresentanti all’interno della delegazione stessa".

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