Autonomia: occorre agire su Roma uniti. Si rischia
Nell'ultima fase che ha portato all'approvazione della legge regionale che attiva il percorso di Autonomia si è visto venire meno da parte dei sindaci e anche dall'amministrazione provinciale dello spirito unitario che ha contraddistinto la costruzione della Carta di Chiavenna. Chi ha fatto credere che avevamo già raggiunto l'obiettivo finale, chi invece ha cercato di intestarsi meriti non suoi e altre polemiche sui giornali locali condite anche da parole forti. Non entriamo nel merito delle problematiche interne tra i sindaci ma riteniamo che queste divisioni siano deleterie per il nostro territorio. Occorre creare coesione ed unità, al di la delle appartenenze politiche e partitiche, senza la quale non è possibile raggiungere gli obiettivi di autogoverno che i cittadini della Valtellina e Valchiavenna attendono. Auspichiamo, come autonomisti, che si riparta con lo stesso spirito che ha animato la stesura della Carta di Chiavenna dove amministratori, associazioni e la società civile hanno contribuito a formulare delle proposte che sono state, poi, accolte (anche se parzialmente) nella nuova legge regionale. Bisogna anche rilanciare con una nuova proposta unitaria sul metodo dalla carta di Chiavenna per fare pervenire le nostre proposte al Governo a Roma e soprattutto per cambiare il progetto di legge costituzionale che, attualmente, prevede lo smantellamento della nostra Provincia tra gli enti territoriali dello Stato. Crediamo che le aree interamente montane e di confine come la nostra debbano avere lo stesso status delle aree metropolitane e avere riconosciute forme condizioni particolari di autonomia. Diversamente, se continueremo ad essere non coesi e divisi, perderemo di credibilità, autorevolezza e rischieremo di dovere prematuramente dire addio al percorso di Autonomia della Valtellina e Valchiavenna.
Associazione Autonomia di Valtellina e Valchiavenna
Nostra nota. Come più volte da noi sottolineato la norma della Del Rio sulle Province montane allo stato delle cose è vanificata dal testo sinora acquisito della legge costituzionale che si guarda bene di fare l'indispensabile 'pendant' con la Del Rio prevedendo un comma specifico per le tre Province montane e confinanti. Allo stato abbiamo sentito compiacimenti romani per la considerazione espressa a favore della montagna italiana – peraltro giù nel testo vigente – e silenzio su questo fondamentale aspetto.
Silenzio anche – e ci dispiace – da parte dei tre senatori valtellinesi ai quali c'eravamo rivolti non solo sul giornale ma anche direttamente.
Auguriamo miglior fortuna all'Associazione Autonomia di Valtellina e Valchiavenna augurandole di ricevere quella risposta dai tre citati senatori che non abbiamo ricevuto. Noi come giornale ma in definitiva noi valtellinesi. (a.f.)
La foto
La foto è tratta dal film ufficiale di "Valtellina Vertical Tube race" unpressionamte con i suoi 2700 gradini da salire. Non è però niente rispetto alla salita che ci attende avendo per obiettivo l'autonomia se non si riesce a Roma a provvedere legislativamente.