Otto marzo del 2018, Giornata Internazionale della Donna

L’OTTO MARZO è il giorno in cui si ricordano le conquiste sociali e politiche delle donne, un'occasione per rafforzare la lotta contro le discriminazioni e le violenze, un momento per riflettere sui passi ancora da compiere. La Giornata Internazionale della Donna, che cade ogni anno l'8 marzo, è tutto questo e anche di più. 

È un modo per ricordarsi da dove veniamo, noi donne, e dove stiamo andando. Dove? Ciò che ci succede attorno ci rattrista oltremodo, perché sembrerebbe che i due sessi sono l’uno contro l’altro, invece è esattamente il contrario. La donna è amica dell’uomo, non sua rivale, né si sognerebbe mai di farne a meno. Basterebbe alcuni fatti della storia per sottolineare questo.
Per esempio: 
Il 2 giugno del 1946 le donne votarono per le elezioni dell’Assemblea costituente, creando un importantissimo divario tra passato e futuro. Da quel momento non più soltanto voci da ascoltare, ma anche parte attiva nella vita politica del Paese.
Sui banchi dell’Assemblea costituente sedettero 21 donne: 9 del PCI (Partito Comunista Italiano), 9 della DC (Democrazia Cristiana), 2 del PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria) ed una eletta tra i candidati dell’UQ (Uomo Qualunque).
 Eccole:
Bei Ciufoli Adele (PCI)
Bianchi Bianca (PSI)
Bianchini Laura (DC)
Conci Elisabetta (DC)
De Unterrichter Jervolino Marta (DC)
Delli Castelli Filomena (DC)
Federici Agamben Maria (DC)
Gallico Spano Nadia (PCI)
Gotelli Angela (DC)
Guidi Cingolani Angela Maria (DC)
Iotti Nilde (PCI)
Mattei Teresa (PCI)
Merlin Angelina (PSI)
Minella Molinari Angiola (PCI)
Montagnana Togliatti Rita (PCI)
Nicotra Verzotto Maria (DC)
Noce Longo Teresa (PCI) 
Penna Buscemi Ottavia (UQ)
Pollastrini Elettra (PCI)
Rossi Maria Maddalena (PCI)
Titomanlio Vittoria (DC)
Le 21 donne condividevano in gran parte oltre alla resistenza, esperienze di prigionia e di confino durante il fascismo. In mezzo a 535 uomini fecero parte dell’Assemblea Costituente che trasportò l’Italia dal fascismo alla democrazia e che scrisse la Costituzione della Repubblica Italiana.

Perciò sommessamente diciamo: A tutte le donne: fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore(Alda Merini) 
Sorridi donna
Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per i naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d'ali,
un raggio di sole per tutti.
Se poi siamo lettrici accanite in Biblioteca possiamo trovare:
*Morfisa, o L'acqua che dorme : romanzo / Antonella Cilento. 
Le *nemiche / Carla Maria Russo. 
La *fioraia del Giambellino / Rosa Teruzzi. 
*Vite segrete delle donne Punjabi / Balli Kaur Jaswal.
Le *carte della Signorina Puttermesser / Cynthia Ozick.
*Mi chiamo Sara, vuol dire principessa / Violetta Bellocchio.
*C'è chi dice di volerti bene / Sara Gazzini. 
*Sorella del mio cuore / Chitra Banerjee Divakaruni.
*Dove l'acqua è più blu / Jane Heller 
*Al giardino ancora non l'ho detto / Pia Pera. 
*Imparerò il tuo nome: romanzo / Elda Lanza. 
La *donna che scriveva racconti / Lucia Berlin.
*Pomodori verdi fritti al caffe di Whistle Stop / Fannie Flagg. 
Il *giardino di Amelia / Marcela Serrano ;
*Noi che ci vogliamo così bene / Marcela Serrano.
*Amiche mie : romanzo / Silvia Ballestra.
La *lunga vita di Marianna Ucria / Dacia Maraini.
Le *irregolari : Buenos Aires Horror Tour / Massimo Carlotto.
Lo *sguardo delle Madri di Plaza de Mayo / Cesare Bianco.
Le *braci / Sándor Márai.
*Acciaio / Silvia Avallone. 
*Mi sa che fuori è primavera / Concita De Gregorio.
*Segreta Penelope / Alicia Giménez-Bartlett.
La *ragazza dai capelli di fiamma / Carolina De Robertis. 
Le *madri / Brit Bennett.
Le *bambine dimenticate / Sara Blædel. 
*Donne al bivio : correggere la rotta e rimettersi in gioco quando non si hanno più vent'anni / Ivana Castoldi. 
*Hygge : [il metodo danese dei piaceri quotidiani] / Louisa Thomsen Brits.
*Hygge : la via danese alla felicità / Meik Wiking.

Origine e storia dell’8 marzo
Con la Giornata internazionale della donna si ricordano le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e purtroppo sono ancora oggetto nel mondo. La ricorrenza oggi si accompagna alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 17 dicembre 1999, che si tiene ogni anno il 25 novembre.La Giornata internazionale della donna ricorre l‘8 marzo, ma non sempre fu celebrata in questo giorno. La prima celebrazione ufficiale della giornata della donna si tenne negli Stati Uniti il 28 febbraio 1909. La giornata fu istituita a seguito dell’iniziativa del Partito socialista americano, che raccomandò a tutte le sezioni locali di “riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile”. Il 28 febbraio si tenne a New York il Woman’s Day, una manifestazione che univa rivendicazioni sindacali a quelle politiche sul riconoscimento del diritto di voto femminile.
In occasione della seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi a Copenaghen dal 26 al 27 agosto 1910, le delegate americane proposero di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
Mentre negli Stati Uniti la giornata dedicata alla donna continuò ad essere celebrata l’ultima domenica di febbraio, alcuni Paesi europei come Austria, Germania, Svizzera e Danimarca iniziarono a celebrare la giornata della donna per la prima volta il 19 marzo 1911.
Negli anni della Prima guerra mondiale le celebrazioni furono interrotte, fino alla manifestazione di San Pietroburgo dell’8 marzo 1917 con cui le donne rivendicavano la fine della guerra. Manifestazioni e proteste esplosero in tutto il paese, portando al crollo dello zarismo e l”8 marzo 1917 rimase nella storia come data di inizio della Rivoluzione russa di febbraio. Questa data fu poi scelta dalla Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenutasi nel 1921 a Mosca, che fissò all’8 marzo la ‘Giornata internazionale dell’operaia’.
In Italia la Giornata internazionale della donna si celebrò per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, il 12 marzo, prima domenica successiva all’8 marzo.
Infine, il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 32/142 propose a ogni paese di dichiarare un giorno all’anno la ‘Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale’ e di comunicare la decisione presa al Segretario generale. L’8 marzo, già celebrato in diversi Paesi, fu scelta come data ufficiale da molte nazioni.
L’uso in Italia della mimosa come fiore simbolo della Festa della Donna, risale all’8 marzo 1946, quando, con la fine della guerra, l’8 marzo venne festeggiato in tutta Italia. L’idea fu di tre donne iscritte all’Unione donne italiane (UDI), Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Mattei, che proposero di usare questo fiore che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo. Fu sempre l’UDI a chiamare Festa della Donna la Giornata Internazionale della donna.
Se poi, vogliamo ricordare alcune frasi celebri di donne famosissime, eccole:
“Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza” (Rita Levi Montalcini)
“Una donna libera è il contrario di una donna leggera” (Simone De Beauvoir, da Quando tutte le donne del mondo…)
“La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede…” (Margherita Hack, da Le mie favole)
“Una ragazza ha il potere di andare avanti nella sua vita. Non è solo una madre, non è solo una sorella, non è solo una moglie. Una ragazza ha, dovrebbe avere, una identità. Dovrebbe essere riconosciuta e ha gli stessi diritti di un ragazzo” (Malala Yousafzai, discorso per il Nobel per la Pace 2014).
E- naturalmente- questo è quello che pensiamo anche noi e lo pratichiamo.

Fonti:
www.style.it/news/dal-mondo/2013/03/06/festa-della-donna-origini-e-stori...
www.polisblog.it/post/63731/8-marzo-festa-delle-donne-le-madri-della-rep...

 

Maria de falco Marotta e Team
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