Prefettura & C. a Bergamo, a Sondrio qualche modesto ufficietto!
La sberla. Erano scese/i a Roma per avere la rassicurazione definitiva, dopo la smentita del Ministro Alfano, che il ventilato accorpamento di 23 Prefetture italiane, fra cui Sondrio, era definitivamente sepolto. Il rientro della RSU della Prefettura di Sondrio è invece avvenuto con una coda fra le gambe da dinosauro e con un magone da due novembre.
La notizia che hanno avuto: una bastonata. La fonte della notizia seconda bastonata.
La notizia. La bozza c'è e come, con le 23 sopprimende prefetture, operazione ipocritamente definita 'accorpamento.
La fonte è la più autorevole che ci possa essere, ministri esclusi, una di quelle che contano insomma: Il prefetto Luciana Lamorgese, curriculum in calce (x), ominata capo di Gabinetto del Ministero dell'Interno prima con il Governo Letta e ora con il Governo Renzi. Dal 10 gennaio 2012 funzioni di capo del 'dipartimento per le Politiche del personale dell'amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie' come da curriculum che riportiamo in calce. La cosiddetta 'bozza' dunque c'è, e d'altronde quella inviata ai Sindacati se l'è forse inventata il mago Aladino? La bozza c'è. Rispetto al testo originario le Prefetture da sopprimere erano più delle 23 che è stato detto siano il frutto dei 21 indicatori utilizzati. Resta il mistero perchè è improbabile, per non dire impossibile, che qualche funzionario, pure alto in grado, si sia permesso di trasmettere il 9 settembre scorso ai Sindacati la 'bozza' senza avere un avallo politico. Sicuramente non lo ha avuto da quello, Alfano, che per competenze ha la responsabilità di Prefetture, Questure, VV.FF. che, presente la collega Ministro Madia, addirittura ha negato l'esistenza del documento. Il colmo.
Decapitazione solo rinviata
La decapitazione delle 23 Prefetture per Palazzo Chigi è solo rinviata e per una ragione molto semplice: il completamento del mosaico istituzionale come ha suo tempo analizzato su questo giornale. Se sul piano politico la prospettiva, peraltro già in corso, è quella di una dittatura morbida sul piano operativo la prospettiva, e per ragioni di bilancio e per guarnire il cabaret da presentare all'Europa, è quella della contrazione dei dipendenti pubblici in un quadro di razionalizzazione. Il punto di attacco è stato la frantumazione delle Province con i pasticci che ne sono seguiti, materia da dilettanti allo sbaraglio. Seguono Prefetture, Questure, VV.FF., seguiranno tutti gli altri uffici statali e, successivamente, degli Enti non economici. E' evidente, per fare il nostro esempio, che accorpare significa spostare il livello decisionale a Bergamo, ma anche centralizzare alcune funzioni. Stando alla sola Prefettura sono tre le vie indicate in sede di riorganizzazione e pertanto di contrazione dei dipendenti. Una parte è dovuta al nuovo assetto che scaturirà dalla legge sulla Pubblica Amministrazione in discussione. Una parte è dovuta alla informatizzazione. Un terza parte è quella delle materie di risulta che nel nostro caso verrebbero svolte in un ufficio staccato della Prefettura di Bergamo guidato dal più giovane dei Viceprefetti, ufficio che a Sondrio potrebbe anche essere collocato nei locali dell'ex Liceo Classico risparmiando in questo modo l'affitto di Palazzo Muzio.
Inciso di carattere generale. Qualcuno notava tempo fa che in Comuni ovviamente di una certa dimensione il numero degli addetti allo Stato Civile e Servizi demografici era sostanzialmente inalterato rispetto agli anni ottanta, quando cioè il lavoro si svolgeva utilizzando le macchine da scrivere e il campo era aperto alle dattilografe e l'unico elemento di innovazione, si fa per dire, era rappresentato dalle targhette metalliche su cui immagazzinare i dati con il punzonamento. Per dare un'idea dei tempi ricordiamo che il Comune di Sondrio, allora avanzato in questo campo, aveva concluso il caricamento e la verifica dei dati nella primavera del 1985. Sono diversi i settori in cui obiettivamente è possibile risparmiare parecchio (non nella Pubblica Istruzione perchè nessun governo avrà mai la forza di applicare in questo comparto, almeno in parte, la stessa durata delle ferie quale è per tutti gli altri dipendenti pubblici...). Ecco la piramide: il Prefetto, i Vice con una articolazione maggiore rispetto all'attuale ma sempre alle dipendenze (e per quel che ci riguarda uno di loro nella ex prefettura sondriese) lo staff con gli attuali direttori per esercitare il coordinamento di cui alla nuova legge.
Pessima, e per noi costosa, orripilante scelta
Chiusa la baracca armi e bagagli trasferimento in quel di Bergamo, monumento insigne al burocrate ignoto che ha messo insieme due province 'contigue' che contigue effettivamente lo sono per 50-60 km ma tutti sopra i 2000 metri, senza vie di comunicazione di rette, senza trasporti pubblici diretti, e con ore di viaggio per quelli indiretti. Non si fermerà a Prefettura, Questura, VV.FF. la furia 'iconoclasta' romana. Vediamo.
- Prefettura. S'è detto. Resterà un ufficietto, coordinato da un Viceprefetto senza autonomia decisionale mentre la Protezione Civile farà capo decisionale 'locale' ai VV.FF. e per eventi maggiori direttamente a Bergamo.
- Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco verrà declassato a Distaccamento essendo subordinato all'attività di coordinamento assegnata a l Prefetto.
- La Questura sparirà e ci sarà un commissariato come per la Polizia Stradale tipo quella oggi a Mese. Premesso che Corpo Forestale e Polizia Provinciale soppressi l'organizzazione di Carabinieri e Guardia di Finanza potrebbe restare in parte inalterata ma è evidente che il Comando dovrà essere a Bergamo. Idem per le Dogane
Ridotta la Camera di Commercio a una sorta di 'agenzia' di scarso peso e di scarsa operatività, invece il Tribunale per una decina d'anni si dovrebbe salvare grazie alla sede adeguata e alla prossimità con la Casa circondariale.
Quelli destinati a morte pressochè certain tempi non lunghi se viene confermato l'orripilante abbraccio, subordinato,con Bergamo.
Ridotti a ufficietto locale Agenzia delle Entrate e Agenzia del Territorio, dogane, Ragioneria e Tesoreria 'provinciale' dello Stato. Ai minimi termini dopo l'autonomia delle scuole l'Ufficio Scolastico Provinciale che forse dovrebbe addirittura essere regionale. (Evidentemente a Roma non hanno idea di cosa sia la Lombardia, una volta e mezza la Svizzera per abitanti e con 8031 scuole e con 1.430.207 studenti 1154 scuole e sedi. D Milano dovranno tenere sotto controllo 109.335 docenti (circa 700.000 quelli nel Paese un centinaio di migliaia quelli di sostegno. Tant'è ormai ne abbiamo viste di tutti i colori, uno in più...
Ovviamente a Bergamo la futura Direzione del Lavoro, con gli industriali a mezzadria, parte su Bergamo (formalmente) e parte operativa della loro Associazione su Como.
Nulla dovrebbe succedere all'Archivio di Stato che non dà fastidio a Renzi e neanche a lungo andare mentre inevitabile che prendano la via orobica anche I.N.P.S., I.N.A.I.L. INPDAP. Resta l'ACI soppresso mentre coinvolti anche altri nonproprio pubblici ma di pubblico interesse come ad esempio il CONI.
Risparmio a caro prezzo
Ci sarà un risparmio, dicono anche se lo dicevano per le Province e poi hanno scoperto quello che dicevamo tutti ossia che era una balla grossa come una casa. Se anche ce ne fosse uno, comunque modesto, sarebbe uno sberlone gigantesco per valtellinesi e valchiavennaschi in quanto si avrebbe un aggravio notevole per cittadini e imprese di Valtellina e Valchiavenna
E che facciamo?
Non c'è sufficiente attenzione per il problema e per le sue conseguenze (anche in perdita di posti di lavoro, e questo è addirittura il meno!). La notizia data papale papale dal Capo di Gabinetto lascia intravvedere il solito blitz dopo di che passata la festa gabbato lo santo.
Non si cambia, al massimo “approfondimenti”!
Rispetto al comunicato della RSU e ai testi girati abbiamo qualcosa di inedito che la dice lunga. Testuale: “Il Capo di Gabinetto del Ministro dell'Interno ha confermato “in toto” lo schema del D.P.R. che sara' sottoposto solo a “degli approfondimenti”, mettendo fine quindi alle varie voci che davano oramai per “stralciato” il predetto provvedimento e indicando la via da percorrere, decisa e inalterata!
Muoversi
Non vogliamo insegnare nulla a nessuno e men che meno al Presidente della Provincia che se ne sta interessando ma non tutti sono sensibili al problema, non tutti hanno compreso quale brutta strada si stia percorrendo.
Prima proposta, Parlamento
Avanziamo una ipotesi di lavoro che può avere la sua importanza: la richiesta – istituzionale e non tramite 'amici' e 'amici degli amici' – di una audizione alle competenti commissioni di Senato e Camera. Non a nome delle 23 Prefetture moribonde. Non ripetiamo la storia dell'inserimento “della montagna” in Costituzione perchè questo ci equipara a chi non ha invece le nostra caratteristiche ossia la totalità del territorio montano e la continuità-confine con un Paese extracomunitario. Richiesta di audizione da parte delle sole due, Sondrio e Belluno con, al massimo VCO sebbene non sia proprio nelle stesse nostre condizioni.
Seconda proposta, la Boschi
A questo suggeriamo di aggiungere una seconda richiesta di colloquio al Ministro Boschi. Da tempo le abbiamo attribuito ruoli che erano fatti e comportamenti diciamo 'atipici'. Prima l'attenzione per dinamismo eclettico. Poi Super-ministro iperpresente. Poi Le abbiamo affibbiato il titolo, seppur non lo sia formalmente, di 'Vicepresidente del Consiglio'. Infine quello di 'Presidente del Consiglio-ombra”. Guarda un po' non viene mica fuori la polemica contro il sen. Mineo per la sua dichiarazione alla stampa "So quanto possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa. Fino al punto - rincara - di rimettere in questione il suo stesso ruolo al governo". In altri termini quello che avevamo adombrato ossia, sia pure con le riserve del caso, che Presidente del Consiglio effettivo sia lei e non lui”. Polemiche accese per la dichiarazione ritenuta 'sessista' (Mineo ha replicato che non aveva intenzioni da gossip, e questo sembra vero, ma con 40 anni di giornalismo sulle spalle scivolare così non è il massimo). Il gossip, sintetizzato da un titolo di un quotidiano, “Renzi in mano a una donna bella e decisa “, comunque ha oscurato la parte pesante come un macigno. “rimettere in questione il suo stesso ruolo al governo". Ci fa comodo. Se ci si appella a Renzi non si va lontano come si è visto per le Province. Se ci si rivolge alla Ministra 'decisa' (che sia bella lo si vede ma qui non c'entra l'estetica, c'entra la testa per le idee e le braccia per la fase realizzativa) con la decisione che dimostra ci sono buone probabilità che una soluzione emerga.
Speriamo di sbagliarci
Come abbiamo ripetutamente scritto, e dimostrato, siamo in una fase di 'dittatura morbida', agevolata in un quadro di concentrazione di poteri, istituzionale e partitico nel quale una frastagliata opposizione viene messa ai margini anche per proprie inconcludenze e per errori vistosi (Patto del Nazareno con la funesta scelta del premio di maggioranza ad un partito). A situazione particolare iniziative particolari possibilmente evitando le scorciatoie destinate a rivelarsi la fiera dell'inconcludenza e quindi una botta non d poco per Valtellina e Valchiavenna.
Speriamo di sbagliarci ma tutto cospira contro. No, non ci va proprio, pensando ai nostri figli e ai loro figli.
Alberto Frizziero
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(x) Chi è
Prefetto Luciana Lamorgese a suo tempo dal vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, nominata capo di Gabinetto del ministero dell’Interno. Nata a Potenza l’11 settembre 1953, il prefetto Luciana Lamorgese è entrata nella carriera prefettizia nel marzo 1979. E’ stata nominata prefetto il 28 luglio 2003 e destinata a svolgere, presso il dipartimento per le Politiche del personale dell’amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie, prima le funzioni di direttore centrale per le Risorse umane e, poi, quelle di vice capo dipartimento per l’espletamento delle funzioni vicarie. Le è stato, quindi, assegnato dal 10 dicembre 2008, l’incarico di vice capo di Gabinetto vicario del ministero dell’Interno e, dal 12 gennaio 2010, ha assunto la responsabilità della prefettura-ufficio territoriale del governo di Venezia.
In qualità di prefetto di Venezia, con ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri è stata nominata commissario delegato per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al definitivo superamento dello stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nella Regione Veneto e, sempre con ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri, a decorrere dal 20 maggio 2011, è stata nominata anche Soggetto attuatore per l’espletamento di tutte le attività necessarie per l’individuazione, l’allestimento o la realizzazione e la gestione delle strutture di accoglienza nella Regione Veneto dei migranti provenienti dai Paesi del Nord Africa.
Dal 10 gennaio 2012, svolge le funzioni di Capo del dipartimento per le Politiche del personale dell’amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie