IN PROVINCIA DI SONDRIO C'ERANO 984 CONSIGLIERI COMUNALI (costo irrilevante). CHE FASTIDIO DAVANO? ORA CE NE SARANNO 413 IN MENO. IN TOTALE 571. MINORE RAPPRESENTANZA, MINORE DEMOCRAZIA. LOGICA DA CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE 12.3.30.A.44

Abbiamo visto in altra parte del giornale la riduzione che vi è stata della composizione dei Consigli Comunali - e delle Giunte - secondo fasce di popolazione dei Comuni. Riduzione in due tempi in base alle norme successivamente emanate.

- Per Comuni fino a 1000 abitanti da 12 consiglieri prima a 9 ed ora a 6 mentre gli assessori da 4 a 3 a nessuno. I poteri della Giunta vanno al Sindaco e il Vice è un consigliere scelto dal Consiglio.

- Fra 1000 e 3000 abitanti si è scesi da 16 a 12 e a 7; gli assessori da 6 a 4 e a 3 e a 2.

- Fra 3000 e 5000 abitanti si è scesi da 12 a 9 e a 6; gli assessori da 4 a 3 e a 2.

- Fra 5000 e 10000 abitanti si è scesi da 16 a 9 e a 6; gli assessori da 6 a 4 e a 4.

- Fra 10000 e 30000 abitanti si è scesi da 20 a 16 e a 16; gli assessori da 7 a 5 e a 5.

- Per comuni di 100.000 abitanti o capoluoghi di provincia erano 40. Dovrebbero essere 32 e 32 assessori 9

In provincia abbiamo:

29 Comuni sotto i 1000 abitanti. C'erano fino a un paio d'anni fa 348 consiglieri. Ce ne saranno 174

19 Comuni fra i 1000 e 2000 con 228 consiglieri. Ce ne saranno 133.

11 Comuni fra i 2000 e 3000 con 132 consiglieri. Ce ne saranno 77.

13 Comuni fra i 3000 e 5000 con 156 consiglieri. Ce ne saranno 91.

4 Comuni fra i 5000 e 10000 con 80 consiglieri. Ce ne saranno 64.

Il capoluogo di provincia con 40 consiglieri. Ce ne dovrebbero essere 32.

La falcidia dei consiglieri comunali:

Nei 78 Comuni della provincia di Sondrio esercitavano il loro impegno 984 consiglieri. Davano fastidio. Troppi.

E allora saranno solo 571.

Ben 413 a casa!

Erano 413 persone che quasi tutti gratuitamente o quasi davano il loro impegno, il loro tempo, le loro capacità al servizio della comunità rappresentando chi rioni, chi frazioni, chi contrade, chi settori della società civile con un certo rapporto di rappresentanza, al di là dei casi-limite dei due Comuni sotto i cento abitanti - ma in Francia ce ne sono, ed hanno un senso, perfino a zero abitanti- .

Più che si riduce il numero dei rappresentanti più si restringe la base democratica delle Istituzioni, più si limita la partecipazione politica a favore delle formazioni maggiori, trasferendo nelle loro segreterie le possibilità di candidatura e quindi di elezione e quindi di rappresentanza. Più in definitiva la governance delle Istituzioni locali viene ad assumere la configurazione di Consigli di Amministrazione peraltro così cara ad una serie di ambienti dove ha sempre più sede gran parte del potere reale.

La politica è in un angolo. Un po' per sua colpa un po' per l'azione demagogica della cosiddetta 'antipolitica', un po' per il favoreggiamento di certi ambienti di cui si diceva. Politica nell'angolo, politici che hanno paura di finire essi pure nell'angolo. Di fronte alle minacce dell'antipolitica, ma non solo, c'è da fare qualcosa. All'insegna trionfale dell'armiamoci e partite si offre il capro espiatorio, lontano, defilato, debole nel rispondere: gli Enti locali.

Pochi hanno capito che così facendo si sgretola la struttura. Pochi di questi pochi hanno l'ardire di sottolinearlo, di documentare, di proporre alternative. Non c'è però peggior sordo di chi vuol sentire. Prosit

a.f.

a.f.
Speciali