UN PARADOSSO, LA VIA PER LA PACE IN UCRAINA (Replica)
Bombardamento in Chioggia, 25 settembre 1944 alba. 6 morti, vari feriti, altri leggeri, Distrutto edificio antistante, danneggiato e quindi da demolire, quello a fianco retro. Contrassegnato ove l'autore dell'articolo dormiva (a 5-6 metri dall'esplosione)
Rispondendo a Berlusconi, e ripreso da tutti i media del nostro pianeta, il leader ucraino Zelensky lo ha tirato in ballo in modo molto secco: ""La sua casa non è mai stata bombardata, i russi non sono mai arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha mai ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle tre di notte per scappare".
Quella che si vede in fotografia è un'immagine di morti dovute alle bombe di un aereo esplosa a pochi metri (4 o 5) da dove dormivo, sganciata insieme con l'altra, quella a pochi metri (una decina da dove dormivano i miei), altre due sul vaporetto "Giudecca" quel giorno senza danni ma pochi giorni dopo, quando per fortuna noi eravamo già partiti per la Valtellina via-Venezia evitando la strage, affondato con due bombe e un numero di morti tra i 200 e i 400. Non quelle sole bombe. A Pontremoli, il bersaglio fu il cantiere della Falck con molti valtellinesi fra cui il capocantiere Parolo non ricordo se di Briotti o di Spriana. Ben 80 bombe in un colpo notturno - male alle orecchie per i miei botti - ma per fortuna si trattava di ordigni intelligentissimi in quanto non ci furono morti, feriti, neppure danni. 79 girarono al largo dagli obiettivi mentre l'80marispettò il mandato ricevuto dove finire piombando sull'ingresso di un edificio ma lo disattese. Doveva scoppiare, non lo fece e restò intatta sul marciapiede Qualcuno ci vide la mano beneaugurante della Madonna Nera Patrona di Pontremoli intenta a spostare la traiettoria delle bombe dai capannoni, dagli edifici, dalle baracche. Non mi fece invece volar via, evitando una mitragliata di sette aerei, il S. Andrea lì di fronte ma fu invece un soldato che mi fece volare in un negozietto sotto un portico al riparo. L'ogiva del proiettile finito sulla bici dove poco prima c'ero io me la portai dietro come ricordo, insieme a tantissimi altri. Come la palla di fuoco verso il cielo per l'esplosione della Santa Barbara di una petroliera che era stata armata. Come l'aereo abbattuto dalla contraerea che bruciava in acqua e con, l'indomani, la tristissima scena del recupero dell'equipaggio. Come l'intensissimo lavoro delle sirene (preallarme, allarme, cessato allarme). Come il sibilo, un segno del destino, con chi prega, con chi piange, con qui urla sino allo scoppio che avvisa che il destino per questa volta tocca di altri. Come anche una sorta di "diretta valtellinese" osservata dall'alto, da casa su a Ponte con due aerei a bassa quota che se la prendono con un furgone nei pressi della stazione di Chiuro e con l'autista che fugge a velocità olimpica. Perso il furgonr, salva la pelle: il conto torna. Una bomba anche per Ponte, chissà forse per intercessione della contigua Madonna di Campagna rispettando totalmente Camposanto e Chiesa.
Odio le armi e si può dunque capire quanta ne abbia di ragione, e quale ripulsa mi determino i guerrafondai, di ogni categoria che siano. E allora, come la mettiamo, lasciamo che Putin dilaghi?
NO. NO. NO. NO. NO
Abbiamo indicato in un amplissimo articolo di un anno fa, ripreso più di una volta, la soluzione, come si concilia il bando alle armi con la salvaguardia dell'Ucraina e di quell'intero scacchiera. Non l'ha proposta nessuno, ed è per questo che sarà quella che ci sarà con i 10 (ma forse 12...) punti sopra il tavolo quando tutte le indispensabili gambe saranno sotto di quel tavolo.
Non ci daranno retta probabilmente i nostri lettori, scontato. Mettano via la nostra proposta e quando comincerà la lettura dei 10 punti si guardi se per caso ci sarà somiglianza con la nostra proposta.
Per caso? Ma non certo per caso...
UN PARADOSSO, LA VIA PER LA PACE IN UCEAINA
Contro le armi. Odio le armi in generale e quindi anche quelle di cui si parla tanto in questi giorni. Ciò detto fare di necessità virtù. di qui il Paradosso, con un limite, in sigla q.b. comunque tassativamente lasciando gli aerei dentro agli hangar, ben chiusi a chiave.
Contro le armi con quel che ne consegue, obiettivo però cominciare a sedersi in quel tavolo con quel soggetto che oggi nella realtà manca ma qualche novità si profila. Troviamo infatti posizioni molto simili alla nostra proposta e al nostro soggetto. E' passato un anno, s'è perso tanto tempo, s'è sviluppata l'industria delle bare, s'è distrutto, rovinato, chissà che non sia la volta buona (Proposta e soggetto negli ampi scritti citati che ci riserviamo di ripubblicare - o procedere via Google)
Alberto Frizziero