Il CETA slitta in Senato: una vittoria della società civile!

CETA. Il Senato, per fortuna, rinvia.
Dopo il disastroso WTO, Organizzazione mondiale del commercio (con, in particolare, l'ingresso della Cina con quel che ha voluto dire), allora inascoltato il convalligiano Tremonti ferocemente e giustamente contrario, adesso un altro disastroso accordo, il CETA, con il Canadà.
Chi ha pagato allora di più? L'Italia. Chi paga di più col CETA? L'Italia. E poi cose “minori” ma fondamentali come le sanzioni alla Russia o le quote latte e così via, chi paga di più? L'Italia.
Stavolta c'è un ampio fronte comune. Pubblichiamo due articoli.
-   Il primo è l'appello della CGIL, d'intesa con gli altri soggetti, al Senato perchè non ratificasse il CETA già all'ordine del giorno la settimana scorsa..
-   Il secondo 'la vittoria' ottenuta da tutti i soggetti interessati con la decisione di Palazzo Madama di rinviare l'argomento caro ad alcuni settori dell'industria che evidentemente se ne frega se il conto lo pagherebbe, salatissimo, il nostro Paese.

Il CETA slitta in Senato: una vittoria della società civile!
Scritto il 28 settembre 2017 da Redazione in Agricoltura, Italia che Cambia (link in calce)
Grazie alla pressione di molte sigle e associazioni di categoria e della società civile, il Senato ha rimandato il voto sul CETA, il trattato di libero scambio fra Europa e Canada che, se approvato, avrà gravi ripercussioni sugli standard alimentari e ambientali di entrambi i Paesi. Non dimentichiamo che parte del Trattato è già entrata in vigore senza attendere i voti dei singoli Stati membri.
«Il rinvio è il primo risultato di una rivolta popolare contro un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia che ci ha visti protagonisti su tutto il territorio nazionale dove hanno già espresso contrarietà 14 regioni, 1973 comuni (deliberino i Comuni valtellinesi che non lo hanno ancora fatto!) e 69 Consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine».  È quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento alla scelta doverosa di far slittare in Senato la ratifica del Trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) sotto il pressing di un’inedita ed importante alleanza tra diverse organizzazioni Coldiretti, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch.

Per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima – denuncia la Coldiretti – in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele, ma sarà anche liberamente prodotto e commercializzato dal Canada il Parmigiano Reggiano con la traduzione di Parmesan.
La svendita dei marchi storici del Made in Italy agroalimentare non è solo un danno sul mercato canadese ma – sottolinea la Coldiretti – è soprattutto un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi anche emergenti che sono autorizzati cosi a chiedere le stesse concessioni. Secondo la Coldiretti su un totale di 291 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godono di alcuna tutela nel trattato.
Il Ceta – denuncia la Coldiretti – uccide il grano duro italiano con il crollo dei prezzi favorito dall’azzeramento strutturale i dazi per l’importazione dal Canada dove peraltro viene fatto un uso intensivo di glifosate nella fase di pre-raccolta, vietato in Italia. E pesa anche – conclude la Coldiretti – l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero da un Paese dove si utilizzano ormoni della crescita vietati in Italia.

Da testo originale pubblicato su Italia che Cambia all'indirizzo
http://www.italiachecambia.org/2017/09/ceta-senato-vittoria-societa-civile/

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Interessante anche il documentato articolo del Manifesto. Link: https://ilmanifesto.it/trattato-ceta-ok-della-commissione-esteri-del-sen...

 

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