Presidente Della Bitta in pista. A giorni il primo Consiglio Provinciale

La presentazione alla stampa. Linea, obiettivi, progetti

Conferenza stampa del neo-Presidente della Provincia Luca Della Bitta nella sala-Giunta o meglio in quella che era la sala-Giunta. Era. Oggi non c'è più la Giunta, e dato che da 24 il Consiglio è stato ridotto a dieci quello che era il suo salone non serve più. Ci è parso doveroso proporre il cambio, da sala-Giunta a sala-Consiglio. Sembra una battuta en passant ma invece non è cosa marginale. Da lunedì infatti è cambiato tutto. Da quasi un quarto di secolo la Provincia era Ente “autarchico” con organi eletti a suffragio universale. La Provincia però resta, il tempo di modificare la Costituzione, ma soprattutto i problemi restano e bisogna impegnarsi perchè non siano i cittadini a soffrire le sballate decisioni romane. Il Presidente Della Bitta ha esordito sottolineando l'importanza della comuni9cazione anche per far capire ai cittadini come sono andate le cose, visto che per mesi si sono sentiti dire che le Province chiudevano bottega, e che per intanto l'Ente prosegue nella gestione in continuità con la precedente Amministrazione. Sottolineata la prova di maturità dei cosiddetti 'grandi elettori' la cui alta partecipazione ha fugato qualche timore in proposito della vigilia. Pure sottolineata la positiva risposta in termini di consensi al progetto presentato con una fiducia che i numeri hanno illustrato. Vittoria di squadra dunque che impegna, che richiama alla responsabilità secondo una logica di servizio, che è comunque un frutto dei territori. Chiara anche la scelta dell'area moderata con una sintesi delle diverse sensibilità. In altri termini con l'apporto delle diverse componenti di quest'area moderata che, - diceva qualcuno durante la fase finale dello spoglio, a notte già fonda – ha evitato gli errori fatti nel capoluogo e in più occasioni.

Ai cittadini un messaggio di chiarezza ma anche – lo ha ripetuto tre volte – di tranquillità. L'attività prosegue. I servizi vengono mantenuti. Il rapporto con la Regione, già informalmente avviato, da perseguire sulla linea già esposta dalla Provincia con il “documento Sertori” e sulla base delle specificità che ci sono state riconosciute Discorso a parte quello delle risorse coni bilanci di Comuni e Province già massacrati per quei tagli che invece non si sono visti per Stato e Regioni. Si attendono tutti un cambio di rotta in quel di Roma se non si vuol correre il rischio di default anche per Enti virtuosi come i nostri.
Vigoroso l'appello alla nostra gente per essere 'uomini di montagna' operando con sacrificio ed impegno e anche 'testardi' nel perseguire obiettivi coraggiosi. Siamo in una fase storica. Percorsi storici. Obiettivi storici. Il momento di rivendicare un nostro diritto all'insegna di una parola chiave: Autonomia.
Per quanto riguarda ora i primi passi ci sono due livelli. In quello interno c'è da costruire un Ente avendo pochi punti di riferimento, anche tecnici, in un quadro di ampio impegno comune e non solo con Spada – entrambi Sindaci abbiamo e conosciamo gli stessi problemi e c'è da fare un lavoro in collaborazione in particolare poi per disegnare lo Statuto. Poi il fronte esterno, la partita da giocarsi innanzitutto a Milano per dare corpo alla riconosciuta specificità.
Naturalmente non è mancato il ringraziamento a Sertori e ai precedenti amministratori. A una domanda sul dato dei centri maggiori che hanno dato più suffragi a Spada, la risposta è stata il risultato complessivo e comunque, aggiungiamo noi, nella fascia maggiore c'erano solo Sondrio e Morbegno che in realtà fino ad ieri erano dall'altra parte rispetto alla Giunta Sertori e prima a quella Provera e a quella Tarabini.
Nei prossimi giorni la ricognizione delle cose da farsi fra cui anche la scelta del Vicepresidente e di possibili deleghe agli altri consiglieri e, probabilmente il 10 ottobre, prima seduta del Consiglio.

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