Fine mandato, parola ai Sindaci: Bertolini (Forcola)

Fine mandato per 60 Sindaci in provincia, per alcuni secondo e quindi ultimo (possibile però presentarsi per il Consiglio Comunale), per altri primo e quindi candidabile per un secondo mandato da primo cittadino. Un incontro in Prefettura  con i sindaci di Forcola e Tartano ha dato il via a questa iniziativa. Abbiamo chiesto per primi a loro di rispondere alle nostre domande prima della campagna elettorale. Le risposte:

1) Sindaco da 5 anni, un periodo che rappresenta una parte importante della vita ed anche un arco di tempo significativo per l'attività comunale. La prima domanda: guardando indietro quali sono i sentimenti prevalenti, dal giuramento davanti al Consiglio Comunale alla conclusione ormai prossima?

Quello che provo a distanza di 5 anni dall'insediamento è un sentimento contrastante: da una parte la soddisfazione di essere riuscito con l'aiuto del gruppo di amministratori che mi ha sostenuto, ad aver mantenuto i programmi che avevamo presentato agli elettori, nonostante la crisi economica che ha attanagliato gli enti locali,  di aver svolto l'attività amministrativa con correttezza ed attenzione alle esigenze generali della popolazione senza cadere in particolarismi. Questo modo di agire, credo abbia portato ad una generale pacificazione della popolazione ed al superamento di divisioni sterili che in passato erano presenti in alcuni strati della società civile. Dall'altra un sentimento di frustrazione quando lo Stato ci chiede in continuazione dati statistici o adempimenti a volte incomprensibili e contraddittori, complica oltremisura le procedure amministrative aumentando una burocrazia che tutti a parole dicono di voler ridurre e soprattutto quando si chiede all'Ente locale di diventare esattore per conto dello Stato stesso. Voglio solo ricordare il continuo variare del nome delle tasse ed imposte, nonché le modifiche del sistema di calcolo delle stesse che in questi anni hanno costretto i Comuni a disperdere risorse economiche ed organizzative ingenti.

2) Quali i segni della Sua presenza in Comune. Quali cioè le cose significative che reggeranno nel tempo. Quali anche però quegli interventi, quelle cose che non si traducono in solido ma che pure possono avere grande importanza. Qualche esempio

Credo che un messaggio importante che abbiamo lasciato è quello che tutti gli amministratori hanno svolto, la propria attività amministrativa come una forma di volontariato al servizio dei bisogni dei cittadini. In alcuni casi di difficoltà gli amministratori si sono pure impegnati in lavori manuali per garantire sicurezza al proprio territorio o per garantire l'efficienza di alcuni servizi di pubblica utilità.
Un esempio di iniziativa concreta che porterà benefici futuri alla comunità locale è quella volta alla valorizzazione del proprio territorio montano ed in particolare dei nuclei storici quali Sostila ecc. , sono in grado di trasmettere, ai sempre più numerosi visitatori, l'emozione di vivere in un contesto storico-ambientale unico e che rappresenta un esempio della storia di vita rurale tipica Valtellinese.
Il messaggio è quello che ogni Comune valorizzi le proprie risorse ambientali e culturali e le promuova ad un turismo che non può essere di massa, ma di nicchia ed attento alle tradizioni. Questo aiuterà anche il sorgere di piccole attività economiche soprattutto da parte dei giovani con mentalità aperta.

3) Via via il Sindaco è andato assumendo ruoli ben oltre i confini comunali. Oggi è Autorità sanitaria, è Autorità di Protezione Civile, magari anche ufficiale di Stato civile, Autorità di sicurezza, e poi ci sono Assemblea dei Sindaci per la sanità, Ato, Comunità Montana, BIM, società pubbliche e, speriamo di no, si ipotizza che diventi anche consigliere della nuova Provincia e uno di Voi Presidente. Sulla base dell'esperienza non è un po' troppo? O ritiene invece che le cose possano andar bene così?

4) Da una parte, a mio parere, è giusto che i Sindaci siano i principali protagonisti delle decisioni politiche che i vari Enti devono prendere per il semplice motivo che sono o dovrebbero essere i migliori conoscitori delle problematiche dei cittadini.
Nel caso della Provincia sono invece convinto che debba essere un Ente di primo livello con elezione diretta e che nel caso specifico della Provincia di Sondrio, la sua abolizione è un errore che pagheremo in futuro perché non avremo più un Ente territoriale forte che  rappresenta tutti noi Valtellinesi nei confronti della Regione o dello Stato. Inoltre ci troveremo indeboliti rispetto ad altre realtà territoriali montane quali la Val d'Aosta ed il Trentino Alto Adige che godono addirittura dello status di Regione Autonoma.

5) Lei non chiude il suo periodo di Sindaco in quanto la legge limita l'attività a due mandati (con la possibilità di proseguire dopo un mandato, diciamo di 'riposo'). Soprattutto nei piccoli paesi, come tanti sostengono, è una limitazione non felice. Ma c'è e in molti Comuni l'esigenza di non perdere l'esperienza acquisita ha fatto e fa sì che il Sindaco non lasci del tutto ma entri in Consiglio Comunale. Non si chiede di entrare nel merito perchè quello che può andare bene da una parte magari non va bene dall'altra. Le chiediamo comunque un giudizio in merito. Scontata infine l'ultima delle domande: Lei pensa di continuare o di chiudere del tutto la Sua esperienza girando alla larga dalla porta del Municipio?.

Credo che soprattutto negli enti locali piccoli la limitazione del numero di mandati non sia rispettosa della volontà dei cittadini che hanno tutto il diritto di scegliere da chi farsi amministrare, senza contare la difficoltà che si ha nei piccoli Comuni nel trovare candidati a Sindaco.
Nel mio caso, ho deciso di continuare la mia esperienza grazie al sostegno della mia attuale squadra e per portare a termine alcune iniziative importanti per la mia Comunità.

Tiziano Bertolini, architetto in Colico, è stato consigliere comunale dal 1980 al 1985 e dal 2004 al 2009. Ha indossato la fascia tricolore dal 1995 al 2004 e dal 2009 ad oggi

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