ELEZIONI 4 MARZO 2018. Di Juve-Lazio si sa (!) il punteggio prima che cominci, come il voto del 4 marzo
Titolo provocatorio che riflette l'ambiguità di certi discorsi, di certe posizioni e via dicendo. Partiamo dunque dal calcio, strumentalmente, arrivando al 4 marzo, anzi al 5 dato quando lo spoglio delle schede sarà sia in serata che l'indomani assai lungo, anzi lunghissimo, soprattutto nel verbalizzare i dati di decine di candidati.
Come finiranno dopo Lazio-Juve, Napoli-Roma e il derby milanese, tutte in questa giornata?
La verità, contrariamente al titolo, è che non lo sappiamo. Il dire “Prima che cominci“ è infatti cosa ambigua.
- Prima interpretazione: aspetto profetico, se e quanti gol eccetera eccetera.
- Seconda interpretazione: pura, inoppugnabile, constatazione.
- La prima se prevediamo quale poi sarà il risultato alla fine di 90 minuti (e recuperi). Se oggi si anticipa l' 1 X 2, se si calcola, oggi, la nuova classifica. Magari avere queste virtù profetiche, ci sarebbe da giocare rutte le settimane al Totocalcio, anche se enormemente bistrattato dal Superenalotto
- La seconda se ci riferiamo tassativamente e concretamente alla situazione temporale: prima dell'inizio (cioè “Prima che cominci”) la indovinano tutti dato che prima del fischio arbitrale di avvio si parte dallo zero a zero.
E che c'entra il pallone rotondo con le elezioni?
C'entra perchè il giorno 4 si parte dallo zero a zero. Tutti alla pari, anche la più improbabile delle liste, sino alla chiusura dei seggi. Da quel momento, scheda dopo scheda, le cose cambiano.
Bisogna dunque aspettare la notte con i primi esiti per il Senato, poi di seguito quelli della Camera e il pomeriggio seguente la Regione con una precedente aleatorietà data da exit-poll che negli anni hanno fatto fare figuracce a che li faceva e altrettanto a chi li commentava?
No. Scendiamo in campo.
I sondaggi. Si possono scovare dei segni premonitori il primo dei quali è l'abbandono degli ultimi sondaggi che potrebbero avere una loro attendibilità solo se effettuati circoscrizione per circoscrizione, collegio per collegio (qualche leader ha seguito questa strada e dai suoi comportamenti si può capire quale sia la situazione reale; non andiamo avanti perchè siamo alla vigilia del voto). Non buttiamoli nel cestino ma limitiamone la credibilità.
- Le persone. Si fosse presentato nell'uninominale per la nostra provincia, e allegati, un del tutto ignoto Louis Scarpasacchi per una delle liste di carattere nazionale avrebbe avuto in dono dagli elettori un bel fiasco (o bocciatura o comunque vistosa perdita di consensi con l'elezione nel caso gli altri si fossero dispersi). Potrebbe dunque giocare sensibilmente l'effetto candidato/a. Situazioni analoghe per gli altri voti.
La complessità delle schede. Basta guardarle e basta pensare all'anziano – anche magari al laureato come si visto in prevedenti occasioni! - alle prese con questi lenzuoli pieni di simboli e di nomi.
Il maltempo. Può influire, sebbene non di molto, quantomeno in determinate zone.
La politica. Non quella delle giostre televisive di queste ultime settimane. Un bombardamento senza precedenti a scapito delle forme tradizionali, manifesti, stampati, riunioni (comizi morti e sepolti) accompagnato dall'esaltazione del web, insidente in particolare sui giovani
Le promesse. Non, in particolare quella delle promesse che, attenzione, non sono solo elettorali sebbene siano riusciti a trasformare in quelle anche serie proposte di tipo programmatico.
Un esempio. Promessa. Il Lavoro. Fra le priorità di tutti e tutti a voce molto alta. A voce media le indicazioni operative. A voce bassa il come provvedere a coprire le inevitabili, e sacrosante, spese.
La politica, 1. Veniamo ai dati politici, il principale dei quali riguarda non i votanti ma il non voto, premesso ovviamente che l'esito elettorale dipende ovviamente da quel che i verbali dei seggi porteranno, numeri e numeri, graduatorie e graduatorie. Potremo avere qualche indicazione “Prima che cominci“ lo spoglio. Se all'inizio il “Prima che cominci“ era un dato, ossia lo zero a zero, il “Prima che cominci“, se riferito allo spoglio non è più da zero a zero.
Ci spieghiamo. Il bacino del non voto, bianche e nulle comprese, è estesissimo. Di solito i dati che vengono comunicati dal Ministero dell'Interno ad ore fissate non interessano nessuno ma questa volta non è cosi. Qualche accenno entro i limiti derivanti dall'essere giornata di vigilia.
La politica, 2. Indicatore princeps il primo dato sull'affluenza. Se resta la solita degli ultimi tempi il quadro complessivo resta praticamente inalterato non molto distante dai sondaggi almeno per i tre poli e questo sta in un range di 4-5 punti.
Vediamo invece se si verificasse un incremento superiore al 10% dei votanti quali potrebbero essere le deduzioni. Due gli elementi abbastanza prevedibili.
- Liberi e Uniti dovrebbe recuperare consensi dall'area del non voto cioè i propri militanti tradizionali fuori dalla linea del PD non passati ad altra formazione di sinistra.
- Altro riflusso quello sul versante di centrodestra, in particolare con recupero da parte di Forza Italia di parte di quel ceto medio tradizionalmente moderato che più ha sofferto i problemi della crisi.
Resta un'incognita il M5S per un'assenza di riscontri concreti. Ad intuito sembrerebbe, ma si può sbagliare, entrambe valide le due ipotesi, quella di un non lieve incremento (specie al sud, o invece quella di non lieve decremento, sempre con riferimento agli ultimi sondaggi (che non sono, come dianzi evidenziato, del tutto convincenti).
Il 5 marzo
Il 5 marzo ci fa ricordare, non però nel dramma, Federico Garcia Lorca: "A las cinco de la tarde". Alle cinque della sera. Dunque al dunque. Il momento della verità. Archiviata la prova elettorale la palla passerà dai 47 milioni di italiani - tanti gli aventi diritto al voto - al Quirinale, La "Bocca della verità" sarà quella di Mattarella alla cui riconosciuta saggezza dobbiamo rimetterci.