DOMENICA 2 LA FESTA DEI NONNI

Intanto cominciamo col dire che la vignetta, tenerissima, è del nostro vignettista Antonio del Felice. Proseguiamo dicendo che lui ha un ruolo doppio perchè oltre alla sua opera festeggia l'evento. Continuiamo alzando i calici, non di Champagne ma di qualità italica, per festeggiare lui pure. Lui chi? Ma il Direttore. Non è finita perchè nella famiglia allargata ci sono altri/e che possono rallegrarsi per avere la loro figliuolanza risposto con quegli abbiatici che pur essendo voce da notaio continuano a non essere conosciuti. Cercare pertanto nei dizionari il termine "abbiatici" e informarne i figli augurando loro di poterne avere diciamo due per mantenere l'equilibrio demografico.

Li si festeggia nel giorno che la Chiesa Cattolica dedica agli Angeli Custodi. Sono i nonni, figure di riferimento per le famiglie che hanno la fortuna di averli, perché aiutano ad accudire e a crescere i nipoti con amore.

In Lombardia ci sono oltre due milioni e mezzo di over 65, il 40% dei quali fa il nonno “a tempo pieno”. Offrendo affetto, consigli, esperienze, sostegno, cura e aiuto, i nonni sono diventati sempre più importanti conquistando un ruolo educativo rilevante sia all’interno della famiglia che della società. Una presenza tanto significativa da decidere di dedicargli una giornata.  Fu così che nel 2005 il Parlamento nazionale istituì la Festa dei Nonni, lasciando alle Regioni e agli Enti locali la promozione di iniziative concrete. Prima ancora, nel 2004, era stata la Regione Lombardia a fare una legge ad hoc, scegliendo il 2 ottobre per il suo significato nel calendario liturgico: la memoria dei Santi Angeli, istituita all’inizio del XIV secolo e resa obbligatoria nel 1670 da Papa Clemente X.

“Il ruolo educativo dei nonni è sempre più importante e per certi versi insostituibile –sottolinea il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi-. Nelle famiglie di oggi sono loro a trascorre la maggior parte della giornata con i bimbi, e questa loro funzione deve sempre più essere riconosciuta e tutelata anche dalle nostre istituzioni. Alcuni studi recenti hanno evidenziato come, se i nonni prendessero uno stipendio, porterebbero a casa mediamente 2.250 euro al mese, autentico pilastro del welfare italiano. Secondo la stessa indagine, il 37% delle nostre famiglie riceve proprio dai nonni un determinante contributo al reddito familiare, nonostante il 63,1% di loro prenda meno di 750 euro al mese. Il 35% guarda ai nonni come a un valido aiuto per i bambini fuori dall'orario scolastico, il 17% ne apprezza consigli ed esperienza. C’è poi un 4% che si avvantaggia del loro sostegno a livello domestico. Ai figli e ai nipoti –prosegue il Presidente Fermi- va però l’invito e la raccomandazione a non considerare i nonni solo una risorsa nel momento del bisogno, ma a ricordarsi di loro anche nella malattia e nel caso in cui dovessero manifestare necessità di cure e assistenza. La solitudine e l’abbandono di un nonno è la peggiore sconfitta di una famiglia, è quanto di peggio possano fare un figlio e un nipote. E’ soprattutto ai nonni soli e che vivono in una situazione di sofferenza e difficoltà –conclude il Presidente del Consiglio regionale- che rivolgiamo pertanto il nostro pensiero e il nostro affetto particolare, abbracciandoli tutti idealmente!”.  

 

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