Elicottero, il punto: un bilancio tristissimo

Oggi alle 12.30 all'aviosuperficie di Caiolo c'è stata una conferenza stampa dove è stato fatto il punto nell'ambito di quello che in queste circostanze è possibile dire. Confermato l'impatto con la parete di granito nella zona della Valle di Zocca. Modificato il punto di partenza che non era, come tutti equivocando hanno scritto, il Rifugio Marinelli ma il Passo Marinelli, quasi 300 metri più sopra. Là l'elicottero aveva lasciato due tecnici per una stazione forse niveometeo da verificare e si era diretto verso Codera sostanzialmente secondo la direttrice che avevamo pubblicato con una linea rossa sulla mappa. Confermato il bel tempo ma con qualche banco di nebbia ad alta quota. Sottolineato, e condividiamo, l'efficacia del coordinamento fra tutti i soggetti impegnati, VVFF, SA, GdF, Soccorso Alpino, Carabinieri che hanno 'setacciato' il territorio da Chiavenna e fino alla Valmalenco cercando segnalazioni attendibili non avendo altri elementi per localizzare il velivolo. Ribadita, e condividiamo, la grande complessità dell'operazione, contrastata dal maltempo e dall'asprezza dei luoghi. Era anche stato tentato, nell'impossibilità di volare, un avvicinamento a terra ma la zona era impervia, la parete impossibile.
In calce i titoli degli articoli che abbiamo pubblicato con i relativi indirizzi.

Torneremo in argomento ricordando, com'è giusto, anche due (più uno) precedenti. Ora c'è un altro punto da fare, quello immensamente più importante, triste, triste, triste.

Struggente tristezza
Il pensiero è andato in questi giorni e va anche ora al pilota Agostino Folini, 50 anni, di Chiuro e agli altri due membri dell'equipaggio, Marco Gianatti di Sondrio e Stefano Olcelli di Buglio.
Bastavano non molti metri in più e avrebbero incontrato l'aria del lago che sale dall'altra parte.
Una preghiera per loro, certo, ma viene un brivido a pensare, in particolare, che fra i familiari ci sono quattro bambini. Tredici anni e tre anni i Folini. Uno per uno, piccoli, il Gianatti e l'Oncelli.
Tutta la solidarietà possibile dalla comunità di Valtellina e Valchiavenna perchè l'elicottero ormai è divenuto per la provincia un mezzo indispensabile. Innanzitutto per il salvataggio di tante vite che ha al suo attivo ma poi sempre più per tante cose divenute ormai indispensabili. Un abbraccio.
GdS
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