SONDRIO-ELEZIONI. PER LE PROVINCIALI
Abbiamo osservato nello scorso numero come Provera, oltre il 70% nel 2004 al ballottaggio con Tarabini, abbia lasciato libero lo scranno di Palazzo Muzio tentando l'avventura europea aggiungendo che se la meriterebbe per il suo passato - in particolare da Presidente della Commissione Esteri del senato, eletto e rieletto alla unanimità - ma dovrà fare i conti con quanti scriveranno il suo nome sulla scheda. Opinione diffusa che se si fosse ripresentato - lo poteva fare in quanto alle spalle aveva solo un mandato da Presidente - non vi sarebbe stata storia chiunque fosse stato il suo competitore diretto. Al dato politico che vede il centro-destra contare in provincia su una robusta maggioranza si sarebbe infatti aggiunto l'ascendente personale, indubbio anche per il positivo lavoro svolto dalla Provincia nel quinquennio. C'è stato in proposito chi, nelle fila della sinistra, che ha affermato che alcuni importanti risultati sono stati dovuti soprattutto al carisma personale e alla sua capacità di relazionarsi negli ambienti che contano a Roma e a Milano.
Se quattro sono formalmente i candidati a succedere a Provera, in realtà in lizza sono solo due in quanto con tutto il rispetto che si deve a chiunque si impegna pubblicamente anche in posizioni marginali, comprimari e non oltre appaiono Aili (UDC da sola dopo la rottura in zona Cesarini con i Retici) e Giumelli (Rifondazione).
Sertori, imprenditore di successo, assessore provinciale in carica, ex amministratore delegato dell'ASM di Sondrio, sostenuto da PdL e Lega, appare in pole position sulla base degli ultimi risultati elettorali. Il PD schiera quello che oggi in provincia appare il suo miglior personaggio, Ciapponi, Sindaco di Morbegno.
Il centro-sinistra spera che qualche risultato possa venire, oltre che dalla personalità del suo candidato, dalla tattica posta in essere, simile a quella di Sondrio con ben sei liste di appoggio, 144 candidati in totale. Non è però la stessa cosa in quanto nelle provinciali questo meccanismo è per sua natura meno efficace rispetto alle comunali, tenuto poi conto che a Sondrio, ricordato anche l'apporto personale di Moltemi, più ancora che di una vittoria del centro-sinistra si può parlare di un karakiri del centro-destra. Le sei liste potrebbero inoltre risultare controproducenti in sede di assegnazione dei seggi (almeno uno in meno rispetto alla presentazione di una/due liste).
Quanto alla ipotesi del ballottaggio non sembra ottenere credito. In subordine infine motivo di interesse il testa a testa tra Lega e PdL