09 11 30 COSA STA SUCCEDENDO A NOI UOMINI & DONNE? (25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE).

Già, cosa sta succedendo? Non ci guardiamo più in faccia come qualcuno da amare, ma da odiare perché la vita odierna ci ha resi "nemici". Non più carezze e baci, ma coltellate, pugni, distruzione di ogni fibra di quell'essere così amabile che ci inebriava fino a farci sentire piccoli/e tra le tue braccia.

Non più, non più: solo un viscerale rancore per quello che è diventata, che la TV esalta continuamente, che ci gira attorno spavalda, sadica, prepotente, oppressiva.

Ma è questa la donna, la mia parte che sognavo, che accarezzavo, che volevo per sempre proteggere al mio fianco, dividere con lei ogni mio respiro, ogni mio gesto, le piccole e banali cose quotidiane che fanno tanto sorridere gli adulti?

No, non è più lei. E' forse Iris , la sua compagna demoniaca che ha vinto su di lei quando è stata creata, come sua nemica per prenderne il posto, qualora avesse fallito la sua missione?

Non sei più tu la mia Eva, la mia compagna con cui intrecciare i sogni e i dispiaceri, con cui dividere a fette la vita?

Non più io- maschio creato per te, né più tu donna costola della mia, sangue del mio sangue.

Ora siamo nemici e ci ha resi tali questo mostruoso mondo tecnologico che ci ha posto tra le mani tanti strumenti per prevaricarci l'uno l'altro.

Ma io ti amo ancora: dove sei, dove credi di correre senza di me?

La storia quotidiana che ci avvince tuttora è tristissima. Con te, anima mia, spezziamo le catene, corrimi ancora incontro felice di aggrapparti alle mie braccia, corrimi ancora incontro di raccoglierti sul mio petto che è ancora per te e lo sarà per sempre il rifugio contro i mali del mondo.

Ti ricordi quando siamo stati creati dal buon Dio?

Tu eri la mia parte della mela gettata nel mondo. Spesso ho faticato a ritrovarti, ma quante volte però siamo riusciti a riabbracciarci?

Perché non vuoi più ricordare quei tempi e correre dietro agli "specchietti demoniaci"( tipo le escort, le cavillose Hurì del satrapo Gheddafi o le veline televisive) che ti abbagliano e ti fanno sospirare di essere la più bella del "reame"?

Tu sei solamente la mia donna, quella che io ho sempre cercato e voluto.

Tu starai solo tra le mie braccia quieta e soddisfatta. Nessuno mai ti torcerà più un capello, nessuno mai toccherà la tua fragile pelle, nessuno mai oserà più levare la sua voce contro di te. Ci sarò io a vegliare su di te: drmi serena, mia piccola Eva, mio grande amore, mio tutto.

Senza di noi la vita si sbriciolerà sulla terra.

L'ha detto il Signore. Crescete e moltiplicatevi. Se non obbediamo a Lui, il resto diventerà buoi.

Violenze in famiglia

Inviato da: Alex il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Penso che le violenze in famiglia ci siano (purtroppo) sempre state, tipicamente per moventi passionali. Il caldo e l'afa fanno forse "sclerare" ancora di più chi è già fuori di testa.

cosa sta succedendo a noi uomini?

Inviato da: zaza il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Bellissima e importantissima domanda, era ora che qualcuno la facesse! Grazie davvero. Quello che mi convince poco è che sia posta come se la sopraffazione maschile sulla donna fosse un problema di questi tempi. Purtroppo è sempre andata così, da secoli; non so se sia diminuita negli ultimi decenni, non ho statistiche da consultare, certo è che la prevaricazione dell'uomo sulla donna è davvero preoccupante. Forse ora le donne parlano di più e denunciano di più, ma la violenza fisica (e non solo) è sempre stata subita e, a volte, addirittura accettata dalle donne come un destino ineluttabile, come un castigo divino, per il solo fatto di essere donna (...lui mi ha dato uno schiaffo, ma io gli avevo risposto male...) Sarebbe una magnifica occasione per aprire un piccolo dibattito fra uomini sul tema. Nel mio piccolo, ho tentanto tante volte di parlarne seriamente con alcuni maschi, ma, dopo qualche facile considerazione, preferivano andare fuori tema. Non vedo l'ora di leggere su questo forum le opinioni che qualcuno vorrà esprimere.

Ogni maschio è comunque figlio di una donna.

Inviato da: s++ il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Come hanno già scritto, non penso affatto che la violenza dell'uomo sulla donna sia una novità degli ultimi tempi. La novità degli ultimi vent'anni sta invece nella legittimazione del potere come potere anche sul corpo. Il potere dei soldi, o del ricatto, o della violenza legittima il possesso di un corpo. Ciò accade anche nel mondo femminile. La donna è una delle principali protagoniste della malavita napoletana, e utlimamente la magistratura ha sgominato una banda di estorsori formata esclusivamente da donne. Proprio qualche giorno fa, a Napoli, ho assistito ad una spedizione punitiva di donne su una ragazza. Il bullismo è oggi anche femminile. Ora, voglio dire, ogni maschio è figlio di una donna. Forse le donne italiane sono più brave come veline che come mamme.

E i timidi?

Inviato da: Ted il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Mai avuto fortuna con le donne perchè troppo timido.Sono giunto alla conclusione che le donne preferiscono i mascalzoni.

che succede?

Inviato da: lorenzo il Mercoledì, 24 Giugno 2009

diciamo che un pò succede pure che con tutte queste limitazioni (ad esempio sui commenti sarcastici) e la disabitudine a parlare di cose con l'obiettivo di risolvere una questione, ci si trova a fare dibattiti di filosofia- psicologia pecoreccia su un sito dedicato a quello che succede nella città di Milano e non a quello che succede a "noi uomini" (ma parla per te), per cui ci sarà pure un forum su men's health.

???

Inviato da: viktor_66 il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Lorenzo: non ho capito nulla. Che vuoi dire?

Ogni maschio è comunque figlio di una donna?

Inviato da: fiore il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Caro s++, questa provocazione proprio non posso passartela! Non posso credere che anche tu sia vittima di questa infame propaganda che vuole tutte le donne escort o veline! Che ci fa sospettare della buona fama persino di ministre e deputate, a che cosa siamo ridotte! 30 anni di diffamazione dell' universo femminile ad opera delle tv private, hanno rovesciato la rivoluzione sessuale e femminista della seconda metà degli sessanta, ora che anche i nostri governanti sono usciti allo scoperto, ora che sono disposti a combattere addirittura contro la chiesa, dove non ha pututo il caso Englaro, proprio ora ci si aspetterebbe dal genere maschile un po' di pietà! Il delitto d' onore è stato abolito da un pezzo eppure non è un caso che si perpetri con grande efferratezza adesso e nelle grandi città come Milano, dove regna il maggior disagio dovuto alla frustrazione di una vita piena di aspettative negate e di solitudine. Assurdo giustificarlo con un "è sempre stato così", a me non risulta, a me risulta invece un escalation di questo genere di delitti, ed il motivo è di cui sopra; quanto alle donne cammorriste, spacciatrici ed assassine, fa parte della normale evoluzione: i loro mariti sono spesso in galera ed il solito luogo comune le rende meno sospettabili!

I delitti nell'ambito famigliare: i più numerosi

Inviato da: Ludo il Mercoledì, 24 Giugno 2009

E' da anni che ne parliamo in questo Forum, ma vedo che la notizia non fa così tanto scalpore. Però è la triste realtà: le violenze sulle donne in ambito familiare sono le più efferate e numerose. I dati ISTAT lo confermano e le cronache anche. Su questo male pare che le donne siano totalmente prive di sicurezza da parte delle istituzioni. Nessuno ha mai proposto una forma di tutela. Anche la povera vittima di ieri nonostante fosse andata più volte a denunciare l'ex marito, ora si ritrova stesa in una bara con il piccolo figlio traumatizzato per sempre.

uomini e donne hanno comunque un legame

Inviato da: MarcodaGaggiano il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Io invece sono rimasto colpito dal post di s++: è assurdo pensare a un imbarbarimento tra uomo e donna, ognuno di noi ha comunque un legame (e non solo da figli), ognuno di noi puo' avere una mamma, una sorella..una figlia come nel mio caso e guai a chi le osa violenza. Sono d'accordo anch'io che certe recrudescenze sono tipiche del passato: prima ce ne eravamo un po' scordati sia per il femminismo che -a parte certi eccessi che non ho mai condiviso- ha comunque rivalutato il rispetto per la donna e poi un certo benessere che purtroppo sta cedendo il passo a una grave recessione sia economica che di valori.

Per Ted: se sei timido occorre intraprendenza, farsi notare (evidenziare i tuoi lati positivi, non essere mascalzoni!) e vedrai che una donna (seria) ti trova! (mai sentita "Teorema" di Ferradini?)

Violenza e mancanza di valori

Inviato da: Alex il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Non c'è nulla che giustifichi la violenza su una donna, mai e poi mai. Ma il discorso sulla mancanza di valori mi sembra più generale, colpisce sia uomini che donne: se è vero che per un (certo tipo di) uomo il massimo della vita è fare il calciatore o il rapper col macchinone carico di donne, è altrettanto vero che per (un certo tipo) di donna il sogno è fare la velina. Decenni di lavaggio del cervello con TV-spazzatura fanno il loro effetto. Ma chi oggi si sogna di fare l'ingegnere? Troppa fatica...e poi ci vuole troppo cervello.

banalità...

Inviato da: viktor_66 il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Fiore, stavolta non te la passo io la provocazione. "30 anni di diffamazione dell'universo femminile ad opera delle TV private...": come al solito la colpa è sempre di qualcun altro che in questo caso ha un nome noto e una connotazione politica chiara. Non sono d'accordo. Perché mi pare che ogniqualvolta ci sia una selezione per veline, letterine, paperine e chi più ne ha più ne metta, le ragazze fanno la fila per giorni per partecipare pur sapendo benissimo che non vanno per parlare di semiotica o di filologia greca. Diciamo piuttosto le cose come stanno: a noi maschi piace guardare un bel corpo femminile e voi ci giocate sopra e vi piace mettervi in mostra. Questo è veramente sempre stato così, fin da quando Paride si portò Elena a Troia, che se Agamennone se ne fosse fatta una ragione si sarebbero risparmiati dieci anni di guerra. :-) Finché la cosa resta nei limiti del buon gusto e della civetteria comunemente accettata non ci sono problemi, viceversa la cosa diventa sguaiata e pesante. Se prendiamo un numero di "Playboy" degli anni 70 ci viene da ridere pensando agli spot pubblicitari di oggi.

Ma questi discorsi non credo che abbiano molto a che fare con la tragedia di ieri che ha visto come protagonista un uomo alcolizzato e violento, come purtroppo ce ne sono molti. Più che altro bisognerebbe chiedersi cosa spinga una donna a sposare una persona del genere, dato che non penso sia diventato così da un giorno all'altro. Ma questo è tutto un altro discorso.

esempio sbagliato

Inviato da: AAndrea il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Esempio sbagliato, viktor. Agamennone, tornato a casa, fu massacrato dalla moglie. E Medea fece serenamente fuori i figli per far dispetto al marito farfallone. E nella Lisitrata le donne greche "pacifiste" fanno lo sciopero del sesso per cambiare i comportamenti dei loro mariti. Come dire che tremila anni fa in Grecia erano più avanti dell'Italia attuale. fiore ha ragione quando dice che trent'anni di donne rappresentate solo come oggetti e strumenti hanno una ovvia conseguenza, ma non si accorge che la principale colpa è stata di chi ha con leggerezza rinunciato -probabilmente in modo definitivo- ai progressi ottenuti dal femminismo. Se domani qualche scienziato giuslavorista proponesse di tenere le donne sposate a casa per ridurre la disoccupazione, migliorare lo stato sociale (meglio la Mamma o un asilo nido?) e migliorare i conti dell'Inps, chi gli darebbe torto?

Risoposta a fiore

Inviato da: s++ il Mercoledì, 24 Giugno 2009

No, fiore, l'infame propaganda è un dato di fatto, come la mia non era una provocazione, ma un dato di fatto. Ogni maschio potrà anche non avere un padre, ma di sicuro ha una mamma,

e ovviamente di sesso femminile. Purtroppo il femminismo degli anni '70 è un lontano ricordo,

semmai in Italia fosse mai esitito. Il delitto d'onore è stato abolito da un pezzo, certo, ma il concetto di matrimonio fondato sul "possesso" dei beni e dell'altrui corpo, è rimasto intatto. E addirittura benedetto da dio. Il "velinume" si muove in questo contesto. La chiesa che condanna il "velinume" è una contraddizione in termini. Sono almeno vent'anni che la cultura televisiva propone questo. Su questa sottocultura si è fondato un partito e una struttura politica, che ha la maggioranza in parlamento, grazie all'appoggio di moltissime donne. Infatti, fiore, non stiamo parlando dell'antifemminismo del primo novecento. Stiamo parlando di sesso inteso come strumento di affermazione personale. Non è detto che una donna vittima sia necessariamente femminista. Quando in caso di divorzio pretende alimenti e gestione esclusiva dei figli, la donna si sentè davvero femminista? O reclama semplicemente un diritto acquisito per via sessuale? fiore, prova a chiedere ad una mamma se preferisce una figlia zitella ma direttore di banca, o una figlia sposata ma casalinga. Prova a chiedere alla stessa mamma se preferisce un figlio primario di una clinica ma omosessuale, o un figlio elettricista ma eterosessuale. Il "machismo", fiore, si trasmette per via materna. Perchè fa troppo comodo alla donna italiana. Le eventuali violenze sono solo degli incidenti di percorso, che infatti la donna mette in conto. Provocazione? Dati alla mano il 54% delle donne italiane non ha mai lavorato, e non solo al sud, come pensi che campino o pensino di campare? Il clichè della "moglie del bauscia" non è certo calabrese. Se poi il bauscia piazza la moglie in consiglio di amministrazione, non possiamo certo parlare di donna in carriera. fiore, sono molto più femminista di te, e ti dico che la donna italiana ha ancora tanta strada da fare. Al momento ha imboccato però un vicolo cieco.

Ma allora il violento piace?

Inviato da: s++ il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Infatti, viktor_66, cosa spinge una donna a sposare un uomo alcoliazzato, violento e drogato, e a farci pure un figlio? E' quella che io chiamo la sindrome "Orfei". Il gusto di domare un elefante, sperando di essere rispettati grazie al terrore che questo incute. Simile al gusto di allevare pitbull. O al gusto di essere "la pupa del gangster". Certo è che il tipo normale, studioso, intelligente e timido, che va in giro con il chiuaua, intanto non se lo fila nessuna. Soprattuto se figlio di nessuno.

Sciopero!

Inviato da: viktor_66 il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Andrea, lo sciopero del sesso per cambiare il comportamento dei mariti è praticato anche oggi e si chiama mal di testa... :-)

Rinunciare al femminismo...

Inviato da: fiore il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Non sono una sociologa e non mi và di dare una "colpa", delle responsabilità troppo precise intendo. Mi ricordo benissimo le dichiarazioni di molte donne anche in parlamento che affermavano: "io non sono femminista, però...", ecco anche su questo argomento si può parlare di denigrazione, denigrazione di un grande movimento che ha fatto molto: dalla modifica dello stato di famiglia, alla pillola, dall' abolizione del reato di delitto d' onore, alla trasformazione (solo negli anni "90) dello stupro da reato contro la morale a reato contro la persona, fino allo stalking. Le aspiranti veline, vicktor_66, sono vittime anch'esse (non lo sanno, ma rischiano di fare una brutta fine, come le ragazze dell'Est che vengono da noi credendo di fare le cameriere); e quanto all' INPS mi pare che le donne che non lavorano vengano conteggiate come disoccupate, non versano i contributi, quindi godono della "sociale" a gratis, come direbbe qualcuno, e per finire: a Milano hanno la precedenza nelle graduatorie degli asili nido, che vengono stilate in base al reddito! Insomma le casalinghe, caro AAndrea, non sono "trasparenti"!

basita

Inviato da: ros il Mercoledì, 24 Giugno 2009

la domanda era interessante (specie perchè posta da un uomo), le risposte mi lasciano basita

si parla di violenza famigliare, ma vabbeh, esiste da sempre (evolversi è escluso)

si parla veline (ma quante ne frequentate?), di "malaccorte" che sposano i delinquenti (pertanto se costui le ammazza se l'erano voluta), di donne italiane ancora troppo indietro (perchè, gli uomini italiani sono molto avanti?)

non una parola su comportamenti maschili a dir poco riprovevoli, ma comunque accettati/giustificati

basita, ecco

Forza Mamme!

Inviato da: fiore il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Infatti s++ se avessi conosciuto mia madre, o la madre di quasi tutte le mie amiche, forse non faresti certe affermazioni! Mi dispiace, generalizzare è troppo facile, sarà che sono nata e cresciuta a Milano e non in un paesetto del sud, ma anche laggiù ci sono tanti buoni esempi. Forza Mamme, non è colpa vostra se la figlia viene stuprata e accoltellata dal marito! Anche questa croce tentano di farvi portare!

mal di testa

Inviato da: AAndrea il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Viktor, il comportamento della singola è una cosa, ma il comportamento delle donne ateniesi e spartane era frutto di una decisione politica e collettiva. Un conto è un mal di testa singolo (che potrebbe alla lunga causare un mal di testa cornificato cronico), un conto è un mal di testa collettivo che impone ai maschi di cambiare registro.

mal di testa

Inviato da: viktor_66 il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Andrea, ho capito perfettamente il tuo discorso. La mia era una battuta.

Ma che discorsi fate???

Inviato da: Ludo il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Scusatemi, ma ho riletto ora i vostri post. Ma che discorsi sono? Che le donne provocano, che sono anche boss mafiosi, che negli anni 70 è nato Playboy, ecc.... Ma che c'entra??? Qui si parla di madri di famiglia, di mogli che lavorano e che subiscono violenze pesanti fino alla morte. Tutto questo è assurdo e del resto con gli esempi che dà ai maschi il nostro premier con le sue ragazzine "usa e getta" non mi aspetto di meglio!

basito anch'io

Inviato da: viktor_66 il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Ma che noia che barba che barba che noia....

Ros: questi comportamenti maschili sono riprovevoli, li "aborro", spero che all'omicida di ieri diano il massimo della pena, ai violentatori dovrebbero dare l'ergastolo. Non lo sto scrivendo per farti piacere, ne sono convinto. Ma per favore piantiamola di dire banalità. Nessuno ha detto o scritto che le donne che sposano gli uomini violenti se la vanno a cercare. Nessuno ha detto o scritto che le donne che si mettono la gonna corta si devono aspettare di essere violentate. E siamo tutti d'accordo che se non ci fossero mariti violenti o uomini stupratori il mondo sarebbe più bello. Però ci sono, come ci sono i ladri, i rapinatori e gli omicidi, e come ci sono le ladre, le rapinatrici, le assassine. E anche le donne violentatrici, come la russa che ha fatto notizia in questi giorni: non è un giudizio di valore, ma solo un dato di fatto. E allora che si fa, posto che non possiamo prendere tutta questa gente e metterla nei forni crematori? Magari un po' di sana prevenzione, incominciando a evitare di frequentare uomini violenti e/o dediti all'alcol. Perché in questi casi non si tratta di raptus improvvisi, ma di comportamenti reiterati nel tempo di cui probabilmente i primi segnali risalgono ad anni addietro. Insomma evitateli, non frequentateli, non mettetevici insieme, non sposateli, soprattutto non fateli diventare i padri dei vostri figli, vivaddio! E' come andare in giro carichi di gioielli di notte in un quartiere malfamato: nessuno sta giustificando chi ti rapina, però forse potevi evitare di correre il rischio. Se io fossi una donna non accetterei mai che il mio uomo mi prendesse a pugni! Non mi vedrebbe mai più e anche se tornasse strisciando gli sputerei in faccia.

Quanto alle veline... tutti sanno che è Elisabetta Canalis. Qualcuno sa per caso chi è Fabiola Gianotti? Anche in questo caso nessun giudizio di valore, ma solo un dato di fatto.

Insita nel genere umano

Inviato da: Mat il Mercoledì, 24 Giugno 2009

La violenza è insita nel genere umano. Anche nelle donne. Quello che non capisco è perché, come giustamente ha notato Viktor, certe donne si sposano questi catorci umani e sono affascinate dall'uomo rude e rozzo. Mah... perché è vero che difficilmente uno diventa violento da un giorno all'altro.

E comunque non vedo soluzione contro le aggressioni degli uomini violenti, dato che sono per lo più domestiche e difficili da impedire.

catorci umani?

Inviato da: AAndrea il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Facile dare la colpa alle donne perchè scelgono "catorci umani" e "vanno di notte in quartieri malfamati cariche di gioielli". La verità è che quando butta male (si perde il lavoro, la testa, i soldi, la donna, i figli), a certi uomini sembra normale usare la legge della preistoria, dare il colpo di clava in testa all'"essere inferiore" e trascinarlo indietro nella caverna tirandolo per i capelli. Quando valgono certe leggi animali, uno studente di ingegneria con gli occhiali di Garlasco può comportarsi con la fidanzata esattamente come un macellaio pregiudicato di Quarto Oggiaro (con tutto il rispetto per gli studenti e per i macellai). A certe donne sembra normale accettare questa legge della caverna, almeno fino a quando il gioco non diventa veramente pericoloso.

Una cosa buona - e che funziona - fatta da questo Parlamento è la legge contro lo stalking: chi fa telefonate moleste o si apposta viene arrestato subito (quanti maschietti forumisti si sono appostati, magari da giovani, sotto la casa della loro (ex?) fidanzata per vedere se usciva con qualcun'altro?). Bisogna usarla di più e prima che la situazione si aggravi, anche se purtroppo la giustizia non è stata abbastanza rapida in quest'ultimo caso.

Rispondo a basista

Inviato da: s++ il Mercoledì, 24 Giugno 2009

No, basista, gli uomini non sono affatto avanti. Infatti sono figli di queste donne. E' porprio quello che dicevo nel mio post precedente. Gli uomoni non nascono in un mondo a parte. Hanno la mamma a casa, la maestra all'asilo, la maestra alle elementari, le professoresse alle superiori. Di insegnanti maschi ormai ce ne sono pochissimi, com'è che poi si comportano così male? Sarà forse perchè se poi si comportano bene non sono considerati uomini neanche dalle donne? Sarà perchè le donne gli hanno insegnato a rispettare la professoressa, la mamma e la nonna, e di fregarsene di tutte le altre donne?

Ancora....

Inviato da: viktor_66 il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Discutere è difficile. Sia a voce, ma anche per iscritto. Uno parte con un'idea in testa, legge in maniera selettiva i post degli altri utenti, estrapola solo le informazioni che gli interessano per evidenziare una tesi e infine la espone ignorando tutto il resto. Per l'ultima volta, dopo di che non vado avanti altrimenti si rischia di generare un battibecco sterile e inconcludente: non mi sembra di avere scritto che "è colpa delle donne che vanno in giro ingioiellate di notte se vengono rapinate". Ho scritto che per una donna girare di notte per un quartiere malfamato carica di gioielli è rischioso. Lo è altrettanto per un uomo con un Rolex da 10mila euro al polso. Non sto giustificando chi compie la rapina. Non sto giustificando chi compie la rapina. Non sto giustificando chi compie la rapina. Non sto giustificando chi compie la rapina. Non sto giustificando chi compie la rapina. E' più chiaro adesso? Purtroppo ladri e rapinatori ci sono e non possiamo ignorarne l'esistenza o fare finta che non ci siano.

Detto questo, mi sembra che nell'episodio citato non si stia parlando di un'esplosione di violenza improvvisa e ingiustificata, insomma un raptus, da parte di una persona normalmente pacata e tranquilla, ma di un uomo violento, dedito ad alcol e droga, già pregiudicato. Come si fa ad impedire che avvengano certe tragedie? Non c'è altro modo che la denuncia e l'arresto, a meno che non si voglia procedere con la legge del taglione e uccidere "preventivamente" il potenziale aggressore invocando la legittima difesa. E per tutte le donne il consiglio è: alle prime avvisaglie di comportamenti violenti, ai primi cenni di discussioni che esulano dalla normale dinamica anche accesa dei litigi di coppia, non subite passivamente. Non state con le mani in mano. Non colpevolizzatevi né cadete in preda alla sindrome da crocerossina ... "perché tanto poi cambierà". Siate intransigenti e risolute nel far capire al cretino di turno che certi comportamenti non saranno tollerati.

a tutti quanti

Inviato da: corrado il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Dove lavoravo tempo addietro ho conosciuto una donna bellissima, con figlio a carico, accasata con un uomo violento e appena uscito di nuovo di prigione, nonché padre del bimbo. Era una donna molto bella e intelligente, ma di origini umili, senza un alto grado d'istruzione e che viveva a Quarto Oggiaro. Si possono fare tutti i discorsi che volete, ma se si nasce in certi ambienti, se si respira certa aria da quando si é nati, purtroppo anche le donne intelligenti finiscono in certe situazioni. è come pretendere che predicando i giovani di Scampia siano tutti bravi, studiosi e che non tocchino mai neanche uno spinello. Prevenzione dite?

cosa sta succedendo a noi uomini?

Inviato da: paola tecchiati il Mercoledì, 24 Giugno 2009

la moglie lo aveva denunciato la settimana scorsa per stalking e violenze, la questura ha passato oggi agli atti la denuncia. quando questa povera vittima ha chiamato le famigerate forze dell'ordine dopo l'ennesima scena violenta del marito, lui è scappato e loro non si sono nemmeno presi la briga di andarlo a cercare. se questi signori in divisa agissero all'istante, forse si eviterebbero queste tragedie. la maggior parte delle volte, se una donna denuncia il marito per percosse, viene loro detto di lasciar perdere, si sa, gli uomini sono così, poi passa..... e anche questa volta, un omicidio che poteva essere evitato se qualcuno avesse fatto il proprio dovere nei tempi giusti.

Per fiore

Inviato da: s++ il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Anche nel sud ci sono donne che lavorano, mia madre è andata in pensione a 60 anni, con 35 anni di contributi, nella detestatissima Napoli. Di buoni esempi ce ne sono tantissimi, e forse più al sud che al nord. Del resto il "velinismo" è una produzione padana, non certo sicula. E' ovvio che stiamo parlando per generalizzazioni. Ma se un ex-marito va ad incontrare la ex-moglie all'uscita di un asilo con un coltello ... insomma, l'educazione che ha ricevuto non è stata proprio il massimo.

Certi reati vanno puniti anche con la perdita della patria potestà. Ma l'omicida si farà i suoi anni di galera senza perdere la patria potestà. Come per la Franzoni.

Ho infatti sempre scritto che se ogni camorrista, uomo o donna che sia, perdesse il diritto di allevare figli, e di avere eredi, sarebbe un bel risultato. Ma su questo argomento anche la chiesa non transige. I figli sono sempre della mamma e del padre biologico. Qualsiasi cosa faciano i genitori. Sono proprietà privata. Ovvio che scoppino le guerre per l'affidamento. E nelle guerre quasi sempre qualcuno si fa male.

basita 2

Inviato da: ros il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Viktor, che ci siano donne cattive o stupide è noto, solo che la domanda era "cosa ci sta succedendo a noi uomini?" (o simile)

la risposta (non solo la tua, per carità) sembra essere "sì, ma le donne..."

noticina, la signora uccisa ieri dal marito aveva fatto già una denuncia, non è servito a nulla

Il raptus

Inviato da: AAndrea il Mercoledì, 24 Giugno 2009

Già il raptus: quello che dalle pagine dei giornali ci rassicura che i cattivi sono cattivi, e che il vicino di casa invece era buono, ma ha avuto solo un black out.

I raptus non esistono: o sei un pazzo in senso tecnico, oppure esistono i comportamenti delle persone che sono il distillato delle loro esperienze, dell'educazione che hanno ricevuto, della TV che hanno visto, degli istinti repressi o coltivati durante l'infanzia e la giovinezza, e che tutti insieme determinano i modelli comportamentali e le reazioni istintive di fronte alle situazioni che non si possono controllare. Qual è la reazione istintiva al NO di una donna nel maschio italiano medio? Qual è la reazione istintiva a un banale tamponamento stradale da parte del maschio italiano medio? Perchè un uomo che va con molte donne è considerato un playboy, mentre una donna che va con molti uomini è considerata una p.? Ripeto la domanda: quanti dei maschietti forumisti, in gioventù, si sono appostati sotto casa di una donna per controllarla (o hanno cercato di controllarla in altro modo: con il telefono, attraverso amici, ecc.)? Ancora: la violenza contro le donne, contro la propria donna, è qualcosa di molto diverso dalla violenza e dalla criminalità in sè. Un violento criminale (chessò Vallanzasca o in killer della mafia) può essere uomo gentile verso le donne e compagno perfetto e non ha maggior probabilità di altri di picchiare o uccidere la propria compagna.

per s++

Inviato da: fiore il Giovedì, 25 Giugno 2009

Mi dispiace che non ci intendiamo visto che "sei più femminista di me" o più realista del re, come si suol dire. Noi siamo tre fratelli e da quando ero piccola ho saputo che siamo diversi nonostante abbiamo avuto la stessa mamma, va bene? La tua tesi è inaccettabile in questo paese, guardati intorno: chi comanda? Pensi davvero che sia la maestrina a creare uomini violenti e maschilisti? Non ti pare di esagerare?

domanda sul nuovo forum

Inviato da: bd il Giovedì, 25 Giugno 2009

Non riesco a capire come si risponda a un post. Se io clicko su RISPONDI mi si apre una finestra in cui mi viene chiesto il titolo di un nuovo argomento (?). Inoltre l'informazione sull'ora di una risposta è persa? Grazie.

Clava

Inviato da: Fr3di il Giovedì, 25 Giugno 2009

Visto che un tempo remoto le trascinavamo per i capelli con la clava in spalla c'è stato un netto miglioramento .. Scherzi a parte non credo che sia un problema di sesso ma di società e cultura. Ci sono donne che uccidono i propri mariti, altre (più comunemente) ne approfittano economicamente .. insomma non è a senso unico e neppure un problema in particolare crescita.

legge ancora da perfezionare

Inviato da: lorenzo il Giovedì, 25 Giugno 2009

questa storia a me fa pensare che si potrebbe ancora fare qualcosa per evitare fatti simili. La legge sullo stalking è un passo importante, ma se la donna avesse denunciato l'ex prima oppure se dopo la denuncia fosse scattata immediatamente una forma di protezione, senza far passare quei giorni, non ci sarebbe stato l'omicidio.

E per il resto sia chiaro che un uomo di questo genere non è l'italiano medio, non è una persona normale. Un caso simile c'è stato pochi mesi fa tra i cinesi, e molti avevano visto la cosa come una dimostrazione di come Tutti i cinesi siano violenti, per lo meno vedo che ora che è successo ad opera di un italiano la prassi dell'estensione iperbolica è rimasta: Un uomo ha ucciso Una donna->(implica) "tutti gli uomini sono violenti" . Forse bisogna un pò aggiustare il tiro con la logica.

cosa sta succedendo agli uomini??

Inviato da: tiziana il Giovedì, 25 Giugno 2009

hai ragione alex queste cose sono sempre successe ma mai come adesso...io penso che unpò è colpa delle donne( ho fatto manifestazioni x le femministe ma nn ho mai detto l'utero è mio e me lo gestisco io xchè noi abbiamo bisogno di voi.. ) nn fraitendetemi ora noi donne siamo più forti e vi abbiamo spiazzato, e poi nn c'è più l'amore come una volta.. ora nn si va piu d'accordo via separazione...vorse ci sono più problemi . Ma i miei genitori hanno passato la guerra ed è tutto un dire ma si sono amati sempre hanno discusso certo ..ecco c'era più tolleranza xchè nn c'era da mangiare e i ruoli erano ben definiti.

basito 3

Inviato da: viktor_66 il Giovedì, 25 Giugno 2009

Ros: dobbiamo dire che la violenza è brutta e non bisogna picchiare le donne? OK, ma è come dire che non ci sono più le mezze stagioni. Stavo solo cercando di approfondire il discorso con qualche considerazione in più: che ci siano donne stupide e uomini violenti è certo, ma purtroppo credo che in casi simili la soluzione non esista. La donna aveva già denunciato l'uomo per molestie e stalking e, quasi come per una malefica ironia, la questura ha passato agli atti la denuncia in contemporanea con l'omicidio. Magari qualcuno ha lasciato la denuncia sulla scrivania per qualche ora di troppo, magari quello che doveva mandarla agli atti aveva preso un giorno di ferie e non c'era un sostituto... non lo sapremo mai. A questo punto torniamo alla domanda iniziale: cosa sta succedendo agli uomini, o meglio perché c'è questa prevaricazione e violenza nei confronti delle donne? Ovviamente non ho la risposta, ma posso provare a buttare qualche spunto e mi sento fondamentalmente d'accordo con s++: è il modello comportamentale del "macho" che viene assimilato fin dall'infanzia, fatto proprio e introiettato da generazioni di maschi. Finché rimane confinato nel gioco erotico della seduzione non dà gran fastidio, ma se viene portato alle estreme conseguenze magari da soggetti con un vissuto personale particolare (storie di alcol, droga, piccola criminalità, famiglie disagiate...) può degenerare in quello che abbiamo visto l'altro giorno e tante altre volte. La "simpatica canaglia" che piace alle donne è uno stereotipo che esiste da sempre in letteratura, nel teatro e nel cinema, ce lo troviamo anche nelle canzonette ("'o sarracino, bello guaglione"), insomma ce l'abbiamo davanti sempre. Purtroppo ogni tanto capita che la simpatia sparisca e rimane solo la canaglia. E' chiaro che tra l'essere un po' guascone e il prendere a pugni una donna c'è un abisso, ma magari non tutti sono in grado di cogliere la differenza. Rimanendo in tema, quando una donna mi dice NO per me è NO, punto e basta. Se però sta giocando a tira e molla perché "se gli dico subito di sì pensa che sono una puttana", allora può nascere l'equivoco, perché magari l'uomo pensa "sta dicendo di no, ma è un sì mascherato". E a quel punto, se il soggetto maschile è un po' troppo "macho", il rischio di stupro aumenta.

re

Inviato da: citoyen il Giovedì, 25 Giugno 2009

I rapporti privati nn sono indipendenti da quelli pubblici: i rapporti di potere si ripetono tragicamente nelle relazioni tra le persone (il fascino del capo...). Se nn esiste una forte mediazione culturale, come dice viktor, nn è detto che finisca "bene": la scelta è tra la nevrosi ed il crimine. Vi regalo una splendida citazione:

Abbiamo fame e diciamo che vogliamo lavorare. Abbiamo freddo e diciamo che vogliamo possedere una casa. Abbiamo bisogno di solidarietà e diciamo che siamo innamorati. L'amore è solo un mucchio di rovine, e la famiglia è una fabbrica di nevrosi. L'uomo opprime la donna, la donna si vendica sul bambino, il bambino è geloso del padre, il padre si sente colpevole verso la madre.

La madre soffoca il bambino con l'amore. Il bambino tenta di fuggire. Il padre dà la colpa alla madre. La madre lo richiama ai suoi doveri. Il padre rappresenta lo stato. Il bambino si ribella. La madre piange, il padre picchia.

Esiste un nazismo dei sentimenti. Noi diciamo questa verità. Dopo, nulla è più come prima.>

per fiore

Inviato da: s++ il Giovedì, 25 Giugno 2009

Mi spiace che voi tre fratelli non vi consideriate uguali in base al sesso. Io ho avuto una educazione diversa. Io e mia sorella ci siamo sempre considerati uguali. Abbiamo sempre fatto infatti le stesse cose. Anzi, per motivi di sicurezza (abitavamo a Napoli negli anni '80) se lei doveva tornare tardi la sera, l'auto se la prendeva lei. Laueata e "masterizzata" ora è una dirigente della più grande multinazionale italiana. La tua risposta conferma la mia tesi. Sono più femminista io di te.

per s++

Inviato da: fiore il Giovedì, 25 Giugno 2009

Scusa, s++ questo è un forum di conversazione su argomenti di pubblico interesse; detto questo, questa è l' ultima risposta che ti do: non ho scritto che noi tre fratelli siamo diversi in base al sesso, ma ho cercato di confutare la tua tesi che incolpa (in qualche modo) mamme e maestrine della violenza maschile sulle donne: ho cercato di farti capire che pur essendo figli di una stessa mamma, pur essendo stati educati da una stessa maestrina, noi tre fratelli (per esempio) siamo tre persone diverse. Quindi non è colpa della mamma se suo figlio ha accoltellato sua moglie! Tutto qui! Forse invece non ho capito un' acca di quello che tu hai scritto, ma non importa, non mi pice spaccare il capello in quattro e tantomeno ingaggiare gare di "femminismo" con uno sconosciuto sul web!

"la violenza sulle donne non è una novità"........e allora ?

Inviato da: leonardo castellano il Giovedì, 25 Giugno 2009

Scusate, ieri ero a Napoli (per lavoro) e solo oggi leggo la discussione.

Mi fa male leggere la nota ricorrente traducibile in "la violenza sulle donne non è una novità, c'è sempre stata". vero che c'è sempre stata ma vero anche che, in un perido grosso modo esteso tra metà degli anni '60 e l'inizio almeno dei '90, era diffusamente penetrato nel giudizio (e nella sostanziale pratica) comune che la cosa fosse abominevole. Mi addolora, se volete già solo per "orgoglio maschile", questo ritorno alla precarietà emotiva, alla inferiorità psicologica, alla incultura di ciò che è "donna" dell'"uomo maschio". Deficenze che lo riportano a rifugiarsi nella distruttiva "animalità" ("animalità" è un abuso lessicale di cui chiedo scusa agli animali che, di per sé, anche nella sezione "bestie feroci", sono immensamente meno "animaleschi" di quanto riescano ad essere gli uomini). Un segno terribilmente significativo di quanto questa regressione sia penetrata anche nei "piani alti" di istituzioni che dovrebbero essere promotori e garanti del progresso civile è costituito da recenti sentenze della Cassazione che, di fatto, hanno riaffermato le ragioni del Delitto d'Onore. Confesso di esserne sconvolto.

Leonardo Castellano

per fiore: distinzioni in base al sesso

Inviato da: s++ il Giovedì, 25 Giugno 2009

Cara fiore, che non ti piaccia confutare con sconosciuti sul WEB mi sembra già una contraddizione, visto che sei sempre sul WEB. A me piace tanto invece, anche quando sono in disaccordo. Quanto al resto, se sei convinta che ognuno sia fatto a suo modo a prescindere dal sesso, cosa che non si evince da nessuno dei tuoi post, allora dovremmo concludere semplicemente che gli uomiini violenano le donne perchè, poverini, sono fatti a "loro modo". Non violentano le pecore solo perchè non sono di loro gusto. Chissà perchè poi le donne, che sono fatte anch'esse "a loro modo" non violentano gli uomini con la stessa frequenza. Eppure basterebbe un coltello per minacciare un uomo, potrebbe farlo anche una donna.

per leonardo castellano , sul delitto d'onore

Inviato da: s++ il Venerdì, 26 Giugno 2009

In realtà il delitto d'onore autorizzava l'uomo ad uccidere l'amante della "sua" donna. Solo eventualmente anche la sua donna. Come se la donna non avesse diritto neanche al libero arbitrio. Pirandello su queste contraddizioni ci ha scritto fiumi di parole, già negli anni '20. Analogamente fino a poco tempo fa, la donna poteva venire incarcerta per adulterio o abbandono del tetto coniugale. La vicenda di un famoso ciclista degli anni '50 forse i giovanissimi non la conoscono. Ma qui, secondo me, siamo di fronte ad una misoginia degli anni 2000. Non paragonabile a quelle passate. In passato alzare le mani su una donna era da vili, ma ciò non significava che c'era più rispetto per le donne. Al contrario, c'era rispetto per l' "onore" del maschio.

Forse è l'onore del maschio che è cambiato, e sicuramente l'uomo del 2000 è certamente più nervoso,viziato e intollerante di quello degli anni '50. L'etica odierna vorrebbe che l'uomo non alzasse mai le mani, nè contro le donne nè contro i suoi simili. Ma in certi ambienti se l'uomo non mena non è uomo. I leghisti su manganelli e bastoni ci fanno intere campagne elettorali. Il maschio di oggi è quidni soggetto a più provocazioni, che una volta non subiva. Se non mena non è maschio, se mena è un animale. Se non ha una donna è un omosessuale, se la prende con la violenza uno stupratore. A queste provocazioni non significa ovviamente che sia autorizzato a reagire con la violenza, ma non si può certo pretendere che un maschio di Quarto Oggiaro si comporti da gentleman in tutte le occasioni. Sta di fatto però che questi personaggi, intanto, attirano un certo tipo di donna. Voglio dire, io non incolperei tutto il genere maschile. Come non tutte le donne sono così ingenue da sposare un tipo di Scampia, con la certezza che la pistola che porta in tasca non venga mai usata contro di loro.

• Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne . giornata violenza sulle donne In Italia, secondo dati Istat, una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata, almeno una volta,...

TAG: violenza sulle donne

• 25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Il 31,9% delle donne intervistate hanno subito violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita. Nelle Marche, il 34,4% delle intervistate... by laprimaweb.it

• Violenza donne,"emergenza mondiale"

Interviene anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne.... by blog.libero.it/taniarocha

• Giornata internazionale contro la violenza alle donne

Giornata internazionale contro la violenza alle donne, ha rivolto, in un messaggio, un caloroso saluto ai partecipanti a tutte le manifestazioni... by viaiparaocchi.splinder.com

• Violenza donne: napolitano, no immagine volgare da media

La violenza sulle donne e' una "vera emergenza su scala mondiale" ma oltre "ai necessari interventi di tipo repressivo si debbono... by supertraffico.com

• 25 novembre: Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne

Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per... by vasto.blogolandia.it

• Giornata contro la violenza alle donne e contro gli uomini che...

Oggi una carissima amica mi ha ricordato che è la giornata contro la violenza alle donne e che non avevo pubblicato nulla sul blog. Se molte... by blog.libero.it/demcoamb

• 25 novembre giornata internazionale contro la violenza alle donne....

La violenza sulle donne è una emergenza mondiale. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata internazionale... by manuelaghizzoni.it

ULTIME NOTIZIE SU: Giornata Contro la Violenza Sulle Donne

In questo blog ho denunciato più volte la violenza contro le donne, che non ritengo un argomento che si esaurisca una volta per tutte, anche in considerazione dei fatti che la cronaca quasi quotidianamente ci porta all'attenzione, sia che si tratti di molestie,aggressioni o omicidi - accomuniamoli in un'unica parola: femminicidio, che oggi ha corso correttamente in tutti i dibattiti pubblici - come pure di eventi non diversamente lesivi della dignità delle donne, che dimostrano il quadro culturale profondamente arretrato in cui in Italia si arenano le azioni di contrasto alla violenza di genere. Grande clamore ha suscitato la posizione del sindaco di Montalto di Castro rispetto agli otto stupratori di una minorenne, che è stata lasciata sola, insieme alla sua famiglia, ad affrontare gli esiti di una tragedia, che non è riparabile ma che almeno chiede solidarietà e pubblico sdegno nei confronti degli stupratori, mentre il branco dei violenti ha usufruito prima di aiuti economici per la difesa e poi della sospensione della pena che riporterà i giovani criminali - affidati ai servizi sociali - a girare per il paese, incrociando magari la propria vittima con la tronfia arroganza dell'impunità, che gli adolescenti subito assumono quando gli è consentito di non caricarsi della responsabilità delle proprie colpevoli azioni.

Pertanto ritengo doveroso ancora una volta - e chiedo ai lettori e alle lettrici di avere pazienza - riprendere la questione della violenza sulle donne, portando all'attenzione la prossima data del 25 novembre, che è stata dichiarata "giornata contro la violenza sulle donne" dall'ONU* - su sollecitazione dei movimenti femminili e femministi - e che chiama a manifestare anche quest'anno, e anche in Italia, le donne che sentono come gli attacchi alla nostra autodeterminazione e alla nostra dignità aumentano esponenzialmente, dentro una crisi economica che mostra con chiarezza come la violenza sessista abbia molte facce. Ribadire in ogni occasione il diritto ad essere tutelate dalla legge come prevede la Costituzione e una tardiva legge sulla violenza sessuale, che da poco tempo ha sostituito l'aberrante affermazione che lo stupro era "solo" un delitto contro la morale, è tanto più necessario in tempi come questi in cui ad un problema che - come il caso di Montalto dimostra - è anche fortemente culturale, si risponde con leggi securitarie che hanno soprattutto lo scopo di indicare negli stranieri i mostri da sbattere in prima pagina. Il sindaco di Montalto di Castro si è attirato anche il biasimo del governo della Romania che, in una nota diffusa da Marian Mocanu, consigliera del presidente del Senato rumeno, ha stigmatizzato le affermazioni attribuite al primo cittadino del comune laziale:"dalle nostre parti le uniche bestie sono gli immigrati rumeni. Loro sì che lo stupro l'hanno nel sangue", le quali sono state sentite come "ingiuriose nei confronti della comunità rumena italiana e laziale e spia di un clima di palese romenofobia, che ha offeso e offende sia il milione di romeni residenti in Italia sia gli stessi italiani che non condividono la deriva xenofoba e razzista del sindaco di Montalto". L'appunto potrebbe essere fatto a molti altri esponenti della maggioranza, e non solo, nei confronti anche di altre comunità di immigrati.

Ma le donne che scenderanno in piazza - in Italia la manifestazione nazionale è fissata per il 28 Novembre a Roma, e un'altra è in discussione per il 29 a Montalto di Castro - manifesteranno anche per denunciare in che misura la deriva autoritaria delle nostre istituzioni abbia come bersaglio principale noi donne e i nostri bisogni di libertà e rappresentazione. A partire dal luogo "privilegiato" della violenza: la famiglia patriarcale,dove si consuma la percentuale più alta delle violenze sulle donne, e poi nei luoghi di lavoro, dove precarietà, bassi salari, mobbing, licenziamenti, sono il frutto perverso dei provvedimenti governativi per "risanare" l'economia in crisi, smantellando lo stato sociale (asili,scuole, consultori, sanità pubblica …) e cercando di fare arretrare le donne verso l'antico ruolo tradizionale di mogli e madri, inabilitate a esprimere la propria soggettività e la radicalità delle proprie differenze, costringendole di fatto a rinunciare ad un'indipendenza economica che è il primo strumento per uscire dalla violenza. La scelta di una manifestazione nazionale - che sarà affiancata da molteplici iniziative locali - vuole rompere il silenzio colpevole di chi arretra davanti ad un protagonismo femminile, che pone al centro della propria pratica il riconoscimento della individuale specificità che ognuna mette a disposizione delle altre, nell'esaltazione delle differenze che si ricompongono nel pari diritto/dovere al confronto e all'accoglienza - e questo vale per tutte le articolazioni di genere, che reclamano il rispetto delle personali scelte affettive e dell'identità sessuale di ognuna/o - . Un tema tanto più importante in questo periodo in cui la violenza omofoba e l'attenzione malevola alle transessuali - "protagoniste" dell'ultimo gossip politico - richiede la condivisione concreta di chi ha a cuore le sorti della nostra Repubblica e del pensiero genuinamente democratico, a vantaggio di una convivenza che sa distinguere gli opportunismi e le pavidità, cosa di cui i movimenti delle donne si fanno da sempre carico. Lo slogan dell'anno scorso, Indecorose e libere, sarà affiancato quest'anno da Tutte diverse, tutte uguali, e entrambi valgono per tutti coloro - maschi e femmine - vorranno riconoscersi in questa pro- vocazione alla libertà.

* La Giornata venne istituita con la risoluzione 54/134 dell'Onu nel 1999, invitando governi, organizzazioni governative e non governative, media e società civile a sensibilizzare sulla violenza di genere le società. In particolare, è stato scelto il 25 novembre poiché è la data in cui vennero uccise le tre sorelle Mirabal, assassinate nel 1960 nella Repubblica Dominicana per il loro impegno politico contro l'allora dittatore Trujillo.Tale data è diventata così il simbolo dell'atto d'accusa della società civile nei confronti del fenomeno, purtroppo ancora in crescita, della violenza sulle donne. Iniziative in tutto il mondo celebreranno la Giornata internazionale perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi

Giornata mondiale contro la violenza alle donne, l'impegno della Regione

25 nov 09 - (2 letture) • Categoria Cronaca

Un corso per "trattare" uomini che hanno atteggiamenti violenti verso mogli, compagne, fidanzate. Il neo-nato Coordinamento, primo in Italia nel suo genere, dei centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna. Le risorse destinate dalla Regione per progetti e iniziative a sostegno delle vittime. Se n'è parlato oggi, 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza alle donne, in una conferenza stampa cui hanno partecipato Monica Donini, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna (che ieri ha approvato una risoluzione sul tema), e Anna Maria Dapporto, assessore regionale alle Politiche sociali. Erano presenti le consigliere Silvia Noè, Laura Salsi, Daniela Guerra e Anna Majani. "La prima causa di morte nel nostro Paese per le donne è la violenza che subiscono - ha ricordato Monica Donini - . E' una vera e propria epidemia. La situazione è resa ancora più grave dalla mancanza di una legge nazionale contro la violenza sulle donne, che costruisca prima di tutto le condizioni culturali per arginare questo fenomeno così drammatico". "L'assessorato alle Politiche sociali della Regione - ha sottolineato Anna Maria Dapporto - nell'ambito delle proprie competenze ha stanziato complessivamente per il 2009 82mila euro: 55mila per il nuovo corso per operatori che lavorano con gli autori delle violenze di genere e 27mila per il progetto di monitoraggio 2010. Rispetto all'anno precedente, le risorse sono aumentate di 20mila euro".

I dati dell'accoglienza delle donne in Emilia-Romagna

In dieci mesi - dal primo gennaio al 31 ottobre 2009 - hanno raggiunto quota 2371. Sono le donne accolte e seguite complessivamente dalle 10 associazioni appartenenti al Coordinamento regionale dei centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna: Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna, Associazione SOS Donna di Faenza, Centro Donna Giustizia di Ferrara, Associazione Rompi il Silenzio di Rimini, Associazione Demetra-Donne in Aiuto di Lugo, Centro contro la violenza alle donne di Modena, Centro Antiviolenza di Parma, Città delle Donne di Piacenza, Associazione Linea Rosa di Ravenna, Associazione NondaSola di Reggio Emilia. Il Coordinamento si è costituito sei mesi fa, la presidente è Antonella Oriani. Il dato del 2009, se confrontato con quello dei due anni precedenti (tutti raccolti dai centri antiviolenza), mostra un trend in aumento: sempre nello stesso periodo, nel 2007 sono state 1858 le donne accolte, 2057 nel 2008. Nell'arco di due anni, dal 2007 al 2009, sono aumentate del 27,6% le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza del'Emilia-Romagna e hanno trovato ascolto, sostegno e aiuto.

Lavorare con gli autori di violenze di genere nelle relazioni d'intimità

Il corso - il primo in Emilia-Romagna - realizzato dall'Azienda Usl di Bologna in collaborazione con la Regione, è articolato in due anni, con una prima parte (autunno-inverno 2009) in cui è previsto l'approfondimento di alcune esperienze europee (Alternative Til Vold di Oslo, Men Counselling Centre of Vienna, Respect - Londra e un'esperienza svedese), mentre la seconda (primavera-estate 2010) si aprirà con la conoscenza di alcune esperienze italiane e la creazione di un laboratorio progettuale che analizzi i bisogni del territorio, le risorse dei servizi e ipotizzi delle nuove metodologie di lavoro dedicate al trattamento degli autori di violenze. Il corso vuole offrire un quadro di contesto che permetta di aprire un confronto ampio in merito alle possibilità di trattamento di uomini violenti nelle relazioni d'intimità, attraverso l'analisi dello stato dell'arte nei servizi regionali, del contesto sociale di riferimento, delle metodologie di trattamento volontario in uso in altri Paesi europei. I destinatari del corso (in tutto una quarantina) appartengono a due tipologie di professionisti: da un lato, operatori sociosanitari, sanitari e psicoterapeuti (consultorio, pronto soccorso, psichiatria) delle aziende Usl della Regione Emilia-Romagna che, nel loro ambito operativo, accolgono donne e minori vittime di violenza o direttamente uomini con comportamenti violenti. Dall'altro, responsabili e partecipanti ai tavoli di programmazione territoriale sociale e sanitaria, operatori del servizio minori e dei servizi sociali territoriali.

Il Gruppo interdirezionale contrasto alla violenza

Opera da un anno il Gruppo interdirezionale regionale dedicato al contrasto alla violenza psichica e fisica all'interno e al di fuori della famiglia. A oggi ha già realizzato diversi incontri per scambiare informazioni sulle attività che i diversi settori regionali svolgono e integrare le programmazioni, per iniziare attività di monitoraggio degli interventi realizzati e reperire opportunità di finanziamento nazionali ed europee per progettazioni sul tema del contrasto alla violenza.

Monitoraggio dei dati di accoglienza dei centri e delle case antiviolenza anno 2010

Nel 2009 è partito il lavoro di progettazione, realizzato con il Coordinamento dei centri, per preparare il monitoraggio su scala regionale dei dati di accoglienza del 2010. A tal fine è allo studio una banca dati su access che agevolerà le operatrici dei centri nella raccolta. Lo strumento è stato costruito insieme al gruppo di lavoro del Coordinamento delle case e dei centri e prevede una maggior esplorazione dei dati di accoglienza che riguardano anche il lavoro di rete sul territorio svolto dai centri.

Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza (2009)

- Rete regionale delle Case e centri di antiviolenza. Il recente Piano sociale e sanitario 2008-2010 pone fra gli obiettivi generali di benessere e promozione i servizi e gli interventi, anche a carattere residenziale, quali case e centri antiviolenza (L.R. 2/2003) dedicati a donne vittime di violenza anche con figli. Risorse: dal fondo indistinto ai Comuni all'interno della programmazione del piano di zona annuale;

- Aggiornamento dei soggetti facenti parte del tavolo di monitoraggio dell'accordo regionale sul contrasto alla violenza;

- Corsi di formazione per figure dell'area sanitaria e psicosociale che impattano donne che hanno subito violenza che si rivolgono ai presidi sanitari e sociali. Azioni indirette dedicate alla rete degli operatori che operativamente accolgono le vittime di violenza.

- Corso per operatori che lavorano con gli autori di violenza di genere, con l'obiettivo finale di far nascere un centro sperimentale per uomini che agiscono violenza nelle relazioni di intimità e nel contesto familiare. Risorse: per entrambi i progetti nell'anno 2008 55.000 euro, per il 2009 in corso di programmazione.

- Monitoraggio regionale dell'attività di accoglienza, si realizza ogni cinque anni, da progettare nel 2009 per raccogliere i dati del 2010. Risorse: 27.000 euro.

Servizio assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari (2009)

Mutilazioni genitali:

- Realizzazione di due momenti di confronto:

uno iniziale prima dell'avvio del progetto per contestualizzare il fenomeno sia attraverso la presentazione di esperienze extra-regionali sia mediante testimonianze significative

uno finale a chiusura del progetto per la presentazione dei risultati ottenuti dalle Aziende sanitarie sulle attività svolte per il raggiungimento degli obiettivi;

- Formazione degli operatori sanitari e sociali pubblici e del privato sociale e del corpo docente della scuola primaria e secondaria in contatto diretto o indiretto con le popolazioni migranti originarie dei paesi dove tale pratica è diffusa;

- Realizzazione di una ricerca anche con le comunità interessate ed in collaborazione con le province per verificare l'entità del problema ed individuare le azioni preventive assistenziali da mettere in atto per il suo superamento;

- Sperimentazione di interventi per le ragazze immigrate di "seconda generazione", di lavoro sul corpo, sulla sua percezione e sul tema della violenza, anche tramite gli operatori degli Spazi Giovani e in collaborazione con gli enti locali e le associazioni presenti;

- Gli interventi dovranno essere programmati di concerto tra gli Uffici di piano e le Aziende Usl con la stesura di accordi a livello distrettuale;

Risorse: 867.148,62 euro complessivi suddivisi alle Aziende Sanitarie per la realizzazione degli obiettivi indicati da utilizzare nel prossimo triennio.

Interventi nel campo della lotta alla tratta e alla prostituzione

Il Progetto Regionale "Oltre la Strada" - 2008

Il progetto regionale "Oltre la Strada" è stato avviato nel 1996.

Le azioni realizzate si basano su una rete istituzionale di pubbliche amministrazioni (Comuni, Aziende Usl, Consorzi Servizi Sociali, Asp) che coprono tutto il territorio regionale.

Il sistema di interventi (basato su differenti fonti di finanziamento) è articolato secondo tre aree di intervento:

1) lotta alla tratta:

- interventi di protezione sociale previsti dall'art. 18 D.lgs 286/98 e assistenza temporanea alle vittime di riduzione in schiavitù (art. 13 legge 228/03): entrambi sono co-finanziati nell'ambito del Programma sociale 2008 attraverso un programma finalizzato di zona (310.000 euro) e attraverso la partecipazione ai due bandi annuali emanati dal ministro per le Pari Opportunità e a valere sul Fondo nazionale lotta alla tratta. La partecipazione ai bandi è garantita dal Servizio che predispone un unico progetto regionale a partire dalle azioni realizzate su singoli territori. Nel 2008 il bando art. 13 ha comportato un finanziamento statale di 342.000 euro (DGR 319/08) e il bando art. 18 un finanziamento di 389.000 (DGR 43/08). Queste risorse, provenienti dal Fondo nazionale lotta alla tratta, sono state inoltre co-finanziate dalla Regione con ulteriori 132.174,29 euro.

- titolarità della postazione regionale del Numero Verde nazionale contro la tratta, finanziata integralmente attraverso il Fondo nazionale lotta alla tratta per un importo complessivo di 170.000 euro (per 18 mesi); la gestione è affidata al Consorzio per i Servizi Sociali di Ravenna per quanto concerne la postazione telefonica e all'Associazione Città Meticcia di Ravenna per quanto riguarda le azioni di sistema sulla mediazione dei conflitti;

- struttura di Pronta accoglienza per le emergenze collegata ala postazione del Numero Verde, gestita dal Consorzio Servizi Sociali di Ravenna e a disposizione di tutta la rete regionale del progetto Oltre la Strada; viene co-finanziata dalla Regione con 40.000 euro provenienti dal Fondo sociale regionale (Delibera di giunta regionale n. 454/08);

2) prevenzione sanitaria

- interventi di riduzione del danno attraverso le unità mobili di strada e progetto sperimentale sulla prostituzione al chiuso co-finanziati attraverso il Fondo sanitario regionale per 283.000 euro (Delibera di Giunta Regionale 1321/08);

Servizio politiche per la sicurezza e la polizia locale (2009)

- Dal 2005 al 30 settembre 2008 la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati ha accolto 50 richieste di intervento a sostegno di vittime di reato. Sono state aiutate 76 persone di cui 42 donne, spesso vittime di violenza, dando sostegno economico immediato alle vittime dei crimini di maggiore gravità e, quindi, anche alle donne che hanno subito una violenza fisica o sessuale. Risorse: 100.000 euro all'anno;

- Scuola regionale di polizia locale, attività di formazione diretta agli operatori che indirettamente, riguarda le vittime di reati violenti e, quindi, anche le donne che subiscono violenza. attività che di solito durano un anno. Il soggetto attuatore è la Scuola regionale di polizia locale di cui la Regione fa parte come socio.

- Contrasto alla violenza di genere attraverso la prevenzione primaria, progetti di formazione rivolti soprattutto alle giovani generazioni che frequentano le scuole con l'obiettivo di sensibilizzarle al tema della violenza ed educarle alla differenza di genere. In queste azioni sono coinvolte anche altre categorie come i giornalisti, le badanti, le baby sitter. Integrato con onlus Linea Rosa. Risorse: 60.000 euro.

- Azioni di sensibilizzazione, prevenzione, contrasto e sostegno alle vittime di violenza intrafamiliare e nello spazio pubblico attraverso la formazione degli operatori socio-sanitari e delle forze dell'ordine. Preparazione di un vademecum con informazioni utili per le donne che subiscono violenza e la formazione nelle scuole delle giovani generazioni alla differenza di genere e alla promozione di una cultura fondata sul rispetto e la libertà di genere in tutti gli ambiti sociali. Programma integrato con i comuni della Provincia di Parma, le Aziende Sanitarie, le organizzazioni sindacali, le Forze dell'ordine e le associazioni impegnate nel settore. Risorse: 40.080 euro.

- pubblicazione della ricerca "Strumenti di contrasto alla violenza di genere" promossa dal Servizio Politiche per la sicurezza e della polizia locale in collaborazione con il Servizio Affari Generali della Giunta, Pari Opportunità e Servizio Politiche familiari. Realizzata dalla società Le Nove, la ricerca è disponibile sul sito http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sicurezza/index.htm.

Politiche per la Formazione Professionale e inserimento al lavoro

Anche con la nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo 2007 /2013 la Direzione generale Cultura Formazione Lavoro ha approvato progetti per donne in forte svantaggio.

1) "Il mio progetto - azioni di sostegno e accompagnamento al lavoro rivolte a donne in condizioni di svantaggio"

L'operazione è costituita da 4 progetti (un'attività di sistema e 3 azioni di formazione e accompagnamento) attuati nei territori di Bologna, Piacenza, Rimini

Finanziamenti Fse ASSE III Inclusione sociale 423.000 euro

Periodo di realizzazione giugno 2008 - aprile 2009

Destinatarie: Donne in uscita da percorsi di prostituzione, donne sole con figli a carico, donne in carico ai servizi sociali)

Obiettivo: interventi a favore di donne in situazione di estremo svantaggio, in particolare gruppi monoparentali, per accompagnarle verso l'inserimento lavorativo e l'autonomia.

Azioni: rafforzamento reti territoriali e collaborazioni, azioni mirate individuali e personalizzate di accoglienza, orientamento e accompagnamento al lavoro; inserimento lavorativo sostenuto attraverso tutoraggio e azioni formative, accompagnamento verso altri servizi o azioni formative.

Tra i servizi offerti anche un servizio di accoglienza residenziale per donne con figli minori, il nido per consentire l'accesso ai percorsi formativi, l'affiancamento del tutor nella definizione del percorso personale verso l'autonomia, il sostegno in itinere anche dopo la fine del percorso e l'inserimento lavorativo.

2) "Chance - Rete per l'inclusione"

L'operazione è costituita da 4 progetti (un'attività di sistema e 3 azioni di formazione e accompagnamento) attuati nei territori di Bologna, Piacenza, Rimini, Cesena, Modena, Reggio Emilia, Parma, Ferrara, Ravenna.

Finanziamenti Fse ASSE III Inclusione sociale 300.000 euro

Destinatarie: 111 donne vittime della tratta inserite in percorsi di protezione sociale

Obiettivo: sostenere l'inserimento sociale e lavorativo delle donne attraverso pacchetti modulari di azioni di accompagnamento per ricostruire il sistema di competenze, attitudini motivazioni, autostima e capacità di apprendimento per poter affrontare autonomamente il mondo del lavoro. Periodo di realizzazione giugno 2008 - ottobre 2009.

Azioni: laboratorio di recupero motivazionale, laboratorio di alfabetizzazione, percorsi di transizione al lavoro. Il progetto si inserisce nella rete "Oltre la strada" che, attraverso i finanziamenti delle Politiche Sociali, da anni interviene a sostegno delle vittime di tratta; è nell'ambito della rete che saranno individuate le utenti del progetto.

3) Una rete regionale a supporto dell'inclusione lavorativa delle donne vittime di violenza

L'operazione è costituita da 2 progetti (un'attività di accompagnamento e un'azione transizione al lavoro tramite tirocini) realizzati nei territori di Bologna, Faenza, Lugo, Piacenza, Modena, Reggio Emilia, Parma, Ferrara, Ravenna.

Finanziamenti Fse ASSE III Inclusione sociale 251.000 euro

Destinatarie: circa 300 donne che si rivolgono agli sportelli orientamento delle associazioni antiviolenza.

Periodo di realizzazione giugno 2008 - settembre 2009

Obiettivo: promuovere e facilitare l'inserimento sociale e lavorativo delle donne che hanno subito violenza.

Azioni: orientamento, definizione delle competenze e obiettivi occupazionali, individuazione supporti esterni (baby sitting, mediazione culturale) per supportare la fase di orientamento e inserimento lavorativo, accompagnamento all'inserimento lavorativo, tirocini.

Wikio

Violenza alle donne, 16 giorni per rompere il silenzio

Anche con una danza si può manifestare contro la violenza alle donne (swissinfo.ch)

Altri sviluppi

• 04.08.2009

La Svizzera non è ancora il paese dei diritti femminili

• 15.05.2009

Per un'azione coordinata contro la violenza coniugale

• 25.11.2008

«Basta con gli stupri, condanniamo i colpevoli»

Fisica, sessuale o psicologica: sono le forme di violenza più palesi che migliaia di donne in Svizzera subiscono ancora oggi. Ma c'è anche quella strutturale, fatta di discriminazioni, che colpisce una parte ancora più ampia della popolazione femminile. Adesso è scoccata l'ora della mobilitazione contro questa situazione.

Oltre una sessantina di enti e associazioni hanno aderito alla campagna "16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne", che nella Confederazione è appena alla seconda edizione, ma che è nata nel 1991. L'operazione di sensibilizzazione si svolge dal 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani.

La violenza alle donne è "la violazione dei diritti umani più diffusa". È un fenomeno trasversale, "non conosce confini, né geografici, né culturali, né sociali", ha rilevato la ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf, in prima linea lunedì a Berna nella conferenza stampa di presentazione della campagna.

Da studi degli ultimi anni è emerso che in Svizzera una donna su cinque nella propria vita adulta è vittima di violenza fisica o sessuale e che il 40% delle donne subisce violenza psicologica, ha ricordato la Widmer-Schlumpf. Di fronte a questa piaga, "siamo tutti tenuti ad agire", ha aggiunto. Le leggi ci sono. Bisogna metterle in atto, ha osservato la ministra.

Casa, pericolosa casa

Effettivamente dal profilo legislativo negli ultimi anni sono stati conseguiti progressi. Dal 2004 la violenza domestica non è più considerata "una faccenda privata", ma è perseguibile d'ufficio. Un cambiamento di peso. Tanto più che nella Confederazione "il posto più pericoloso per le donne è la propria abitazione", ha rilevato la direttrice dell'organizzazione femminista Servizio cristiano per la pace (cfd) Cécile Bühlmann.

Ma se sul piano legislativo vi sono state le debite modifiche, sul piano esecutivo si lamentano ancora carenze. "Circa i tre quarti dei procedimenti avviati sono archiviati dalla procura pubblica", ha detto a swissinfo.ch Karin Haeberli, codirettrice del Servizio cantonale d'intervento contro la violenza domestica di Basilea Città Halt-Gewalt. "Il perseguimento d'ufficio non ha migliorato la situazione", afferma la specialista.

Secondo Karin Haeberli, nelle modalità di applicazione delle leggi, inoltre, si riscontrano enormi differenze fra i cantoni. Quale esempio, cita l'allontanamento dell'autore di violenza dall'abitazione. Una misura possibile dal 2007, che è adottata "nel 65% degli interventi di polizia nel cantone di Zurigo e nel 14% in quello di Basilea Città", ci indica.

Fra l'incudine e il martello

Un altro punto dolente rilevato dalla basilese riguarda le migranti vittime di violenza coniugale. Costoro "sovente hanno solo la scelta tra due catastrofi: restare con il marito violento oppure avviare una procedura di divorzio e rischiare così di perdere il diritto di soggiorno e la custodia dei figli".

Una situazione che, lo scorso ottobre, è costata alla Svizzera una lavata di capo da parte del Comitato dell'ONU per i diritti umani. Sia la Commissione federale per le questioni femminili sia i Servizi cantonali contro la violenza domestica hanno già chiesto all'Ufficio federale della migrazione che alle straniere in simili condizioni sia rilasciato un permesso di soggiorno.

Se le leggi costituiscono un elemento basilare nella lotta alla violenza sulle donne, da sole non bastano a risolvere il problema, puntualizza Cécile Bühlmann. Così come non è sufficiente proteggere le vittime. Occorre anche rafforzare le competenze delle donne.

Anche le discriminazioni sono violenza

Un aspetto che apre un altro capitolo buio: quello della violenza strutturale, ossia della disuguaglianza fra i sessi. "La nostra società è ancora organizzata in modo tale che donne e uomini non hanno le stesse opportunità", deplora Corinne Schärer, addetta alla politica per la parità presso il sindacato Unia.

In barba alla legge, mediamente le donne in Svizzera guadagnano ancora nettamente meno degli uomini a parità di lavoro. La crisi le ha ulteriormente penalizzate, rendendo precario il loro impiego: sono sempre le prime a cui viene imposta una riduzione del tasso di occupazione o ad essere licenziate quando viene a mancare il lavoro, sottolinea la sindacalista.

"La violenza strutturale è molto difficile da tematizzare", ci spiega Amanda Weibel, coordinatrice della campagna "16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne". Ma le organizzatrici non rinunciano ad affrontare anche questo difficile compito, poiché vogliono mettere in luce tutte le sfaccettature.

In calendario ci sono più di 65 appuntamenti che vanno dalle distribuzioni di opuscoli informativi a mostre, passando per conferenze, tavole rotonde, dibattiti, concerti, teatri, cinema e spettacoli interattivi. Tanti modi diversi per raggiungere un numero più elevato possibile di persone e renderle consapevoli che la violenza sulle donne è inaccettabile e che deve essere debellata.

Per uscirne è indispensabile rompere il muro di silenzio che la circonda. Qualche spiraglio si è già aperto: vent'anni fa non era un tema politico, osserva Amanda Weibel. Ora il tabù è parzialmente rotto. Ma non è ancora abbastanza. "Per le vittime è sempre difficile uscire allo scoperto e dire che lo sono". Per questo devono essere rassicurate e stimolate a parlarne. Il lavoro di sensibilizzazione proseguirà oltre i 16 giorni.

Sonia Fenazzi, swissinfo.ch

________________________________________

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Vai a: Navigazione, cerca

Questa voce sull'argomento sociologia è solo un abbozzo.

Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia.

Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internationali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.

L'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà (Colombia) nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

In Italia solo dal 2005 diversi Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nel 2007 150 mila donne hanno manifestato a Roma "Contro la violenza sulle donne", senza alcun patrocinio politico. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha avuto un impatto mediatico e che ha riscosso successo. Uno degli slogan diceva "Lo stupratore non bussa, ha le chiavi di casa".

25 Novembre 1960 [modifica]

Il 25 Novembre 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L'assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana.

Collegamenti esterni [modifica]

(IT) Sito ufficiale della manifestazione 2007

(EN) International Day for the Elimination of Violence against Women

Sito dei Centri antiviolenza in Italia

[▼ espandi]v • d • mFestività internazionali

Anniversario della liberazione • Anno Internazionale del Bambino • Capodanno • Carnevale • Columbus Day • Festa dei lavoratori • Festa della mamma • Giornata Internazionale dell'Uomo • Giornata Internazionale della Donna • Giornata Mondiale del Cuore • Giornata Mondiale dell'Alimentazione • Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale • Giornata europea delle lingue • Giornata internazionale contro la violenza sulle donne • Giornata mondiale contro l'AIDS • Giornata internazionale della nonviolenza • Giornata Mondiale per i Malati di Lebbra • Giornata mondiale dei profughi • Giornata mondiale contro la miseria • Giornata mondiale del turismo - Giorno dell'indipendenza • Giorno della Memoria • Giorno della mole • Giorno di pi greco • Giorno europeo • Giorno internazionale dell'acqua • Nawruz • Pesce d'aprile • San Valentino • White Day

Portale Festività: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di festività Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazion..."

E' il giorno delle donne???

Maria De Falco Marotta

Maria De Falco Marotta
Speciali