UNA PASQUA ALL'OMBRA DELL'IMMOLAZIONE DEI MONACI BUDDHISTI, PER LA LIBERTÀ RELIGIOSA DEL TIBET 12.3.30.A.10
Due giovanissimi monaci tibetani si sono immolati dandosi fuoco, dopo aver bevuto kerosene, per la libertà religiosa del Tibet ancora sotto il tallone della repressione cinese. Ma nessuno ne parla più di tanto. Che diamine, siamo a Pasqua, dobbiamo pensare ai viaggi- magari in Tibet, così lontano ma così vicino al nostro cuore di credenti perché questi due ragazzi, monaci per scelta di vita rigorosa e non certo alla page come oggi si usa in Occidente, somigliano proprio tanto al sacrificio di Cristo in croce per dare il respiro della libertà di coscienza ad ogni essere umano.
Tant'è che vale la pena ricordare la commovente Ballata di De André "Si chiamava Gesù" che di seguito riporto:
Venuto da molto lontano
a convertire bestie e gente
non si può dire non sia servito a niente
perché prese la terra per mano
vestito di sabbia e di bianco
alcuni lo dissero santo
per altri ebbe meno virtù
si faceva chiamare Gesù.
Non intendo cantare la gloria
né invocare la grazia e il perdono
di chi penso non fu altri che un uomo
come Dio passato alla storia
ma inumano è pur sempre l'amore
di chi rantola senza rancore
perdonando con l'ultima voce
chi lo uccide fra le braccia di una croce.
E per quelli che l'ebbero odiato
nel Getzemani pianse l'addio
come per chi l'adorò come Dio
che gli disse sia sempre lodato,
per chi gli portò in dono alla fine
una lacrima o una treccia di spine,
accettando ad estremo saluto
la preghiera l'insulto e lo sputo.
E morì come tutti si muore
come tutti cambiando colore
non si può dire non sia servito a molto
perché il male dalla terra non fu tolto
Ebbe forse un po' troppe virtù,
ebbe un nome ed un volto: Gesù.
Di Maria dicono fosse il figlio
sulla croce sbiancò come un giglio.
Ma anche la preghiera di un anonimo che ho trovato in Rete:
Aiutami, o Signore risorto,
a sorridere alla Pasqua che celebriamo,
a non pensare a ciò che ho lasciato,
ad essere felice di ciò che ho trovato.
Aiutami, o Signore risorto,
a non volgermi indietro perché l'ieri non c'è più
se non come briciola di lievito per il pane di oggi.
Aiutami a sorridere alla vita che avanza,
sempre così ricca di sorprese e di novità.
Aiutami a sorridere alla poesia che canta nel cuore
Per spingermi alla ricerca di spazi sconfinati.
Aiutami, o Signore risorto, a sorridere ai tentativi che compio
per essere e restare creatura nuova.
Aiutami, o Signore, che sento vivo dentro di me,
perché ora so che, se vengo e sto con te, ogni giorno è Pasqua,
ogni giorno è «primo mattino del mondo».
Settimana Santa ( Da Wikipedia)
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La Settimana Santa è la settimana nella quale il Cristianesimo celebra gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, comprendenti in particolare la sua passione, morte e resurrezione.
In tutto il mondo, i cattolici chiamano Settimana Santa il periodo, da Domenica delle Palme al Sabato Santo, che precede la Pasqua, cioè la domenica in cui si ricorda la Resurrezione dai morti di Gesù Cristo. La Pasqua è la massima solennità della fede cristiana e ogni anno si celebra la prima domenica di luna nuova di Primavera (tra fine marzo e aprile).
I riti religiosi della settimana santa, sono celebrati con solennità in tutte le chiese del mondo cristiano, iniziano con la :
Domenica delle Palme, o domenica Santa della Passione, nella quale si celebra l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide. Nella liturgia cattolica viene letto il racconto della Passione di Gesù secondo l'Evangelista corrispondente al ciclo liturgico che si sta vivendo. La tradizione risale a prima del IV secolo. Questa ricorrenza non segna la fine della Quaresima che, nella forma ordinaria del rito romano, si conclude il giovedì santo esattamente prima della Messa vespertina.
Lunedì, martedì e mercoledì santo
Il lunedì, martedì e mercoledì santo la Chiesa contempla in particolare il tradimento di Giuda per trenta denari. La prima lettura della Messa presenta i primi tre canti del Servo del Signore che si trovano nel libro del profeta Isaia (42,1-9; 49,1-6; 50,4-11).
Il Triduo Pasquale
Giovedì Santo
Il solenne triduo pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo inizia nel pomeriggio del giovedì santo. In ora serale si celebra la Messa in Cena Domini, nella quale si ricorda l'Ultima Cena di Gesù, la istituzione dell'Eucarestia e del sacerdozio ministeriale, e si ripete il gesto simbolico della lavanda dei piedi effettuato da Cristo nell'Ultima Cena. Alla fine della messa gli altari restano senza ornamenti, le croci velate e le campane silenti. La croce verrà scoperta il giorno dopo, il Venerdì Santo durante la parte delle speciale cerimonia che (in quel giorno e solo in quel giorno) sostituisce l'adorazione della croce alla liturgia eucaristica.
Venerdì santo
Il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù sulla Croce. La chiesa celebra verso le tre del pomeriggio la solenne celebrazione della Passione, divisa in tre parti:
1. La Liturgia della parola, con la lettura del quarto canto del servo del Signore di Isaia (52,13-53,12), dell'Inno cristologico della lettera ai Filippesi (2,6-11) e della passione secondo Giovanni.
2. L'adorazione della croce.
3. La santa comunione .
Il Venerdì Santo è tradizione effettuare, in molti posti per le strade, il pio esercizio della Via Crucis. La chiesa cattolica pratica il digiuno ecclesiastico e si astiene dalle carni come forma di partecipazione alla passione e morte del suo Signore.
Sabato Santo
Il sabato Santo è tradizionalmente giorno in cui non si celebra l'Eucaristia, e la comunione ai malati si porta solamente a coloro che sono in punto di morte. Viene invece celebrata la Liturgia delle Ore. Nella notte si celebra la solenne Veglia pasquale, che, nella chiesa cattolica, è la celebrazione più fondamentale di tutto l'Anno Liturgico. In essa:
Si celebra la Resurrezione di Cristo attraverso la liturgia del fuoco: al fuoco nuovo si accende il cero pasquale, che viene portato processionalmente in chiesa; durante la quale si proclama La luce di Cristo, e si accendono le candele dei fedeli. All'arrivo al presbiterio il cero è incensato e si proclama l'Annuncio Pasquale.
La liturgia della Parola ripercorre con sette letture dell'Antico Testamento gli eventi principali della storia della salvezza, dalla creazione del mondo attraverso la liberazione del popolo d'Israele dalla schiavitù d'Egitto, alla promessa della nuova alleanza. Dopo il canto solenne del Gloria durante l'Epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell'apparizione degli angeli alle donne la mattina di Pasqua.
Segue la liturgia battesimale, nella quale tutti i fedeli rinnovano le promesse del proprio battesimo, e vengono battezzati, se ce ne sono, i catecumeni che si sono preparati al sacramento.
La liturgia eucaristica si svolge come in tutte le messe.
Domenica di Resurrezione
La domenica di Resurrezione torna a riecheggiare la gioia della veglia pasquale. Tale domenica è ampliata nell'Ottava di Pasqua: la Chiesa celebra la pienezza di questo evento fondamentale per la durata di otto giorni, concludendo la II domenica di Pasqua, chiamata fin dall'antichità domenica in albis, che Giovanni Paolo II ha voluto dedicare al ricordo della divina Misericordia.
E nella tradizione popolare, la Settimana Santa , ai riti previsti dalla liturgia si accompagnano quelli che nel corso dei secoli la pietà del popolo cristiano ha adottato per rievocare i momenti più significativi della passione umana di Cristo, vero Uomo e vero Dio. Per la sincerità di tali espressioni religiose la Chiesa cattolica approva e consente lo svolgimento di queste celebrazioni, in quanto contribuiscono a rinsaldare e tramandare la fede cristiana.
In tutto il mondo cattolico, la tradizione popolare della Settimana Santa è ricchissima di canti, poemi, raffigurazioni e rievocazioni sceniche della Passione di Gesù, che spesso affondano le loro radici fin dai primi secoli del Cristianesimo.
La letteratura italiana è ricca di opere, scritte in prosa e soprattutto in poesia, di autori noti ed anonimi, ispirate ai sacri Evangeli che trattano la Passione di Cristo, dal suo ingresso trionfale a Gerusalemme, alla morte in croce, alla sepoltura e alla resurrezione dai morti (il celebre Stabat Mater o anche alcune Laudi di Jacopone da Todi, risalenti al XIII secolo). Le vicende umane e divine di Cristo, rievocate nella Settimana Santa, hanno ispirato l'opera non solo di numerosi scrittori e poeti, di ogni parte del mondo, ma anche di musicisti, pittori, scultori, architetti, artisti in genere che non menziono, essendo conosciutissime.
In Italia numerosissime e spesso particolarmente suggestive sono le rappresentazioni della Settimana Santa, diffuse praticamente in ogni regione, nelle quali si mescolano gli elementi più strettamente religiosi a componenti in varia misura folklorisitiche. Fra le più particolari e belle in Italia sono quelle che si svolgono ad esempio in Umbria, a Sulmona in Abruzzo, a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, o a Ruvo in provincia di Bari, e in molte altre località dell'Italia meridionale e della Sicilia (dove ci sono notevoli influssi spagnoli) con le Processioni del Venerdì e sabato Santo; a Taranto, con i confratelli detti Perdoni, che si svolgono a partire dal giovedì Santo pomeriggio sino al sabato Santo mattina; quella di Polistena, con ben 11 riti, tra cui 4 in un solo giorno; quella di Molfetta con la processione dell'Addolorata il venerdì di Passione, dei Misteri il venerdì santo e della Pietà il sabato santo; quella di Bitonto con la processione dell'Addolorata il venerdì di Passione, e le processioni dei Misteri e di gala, rispettivamente all'alba e la sera del venerdì santo; quelle caratteristiche di Catanzaro, San Fratello, Enna, Caltanissetta, Trapani, Noicattaro e Vico del Gargano. Anche numerosi centri della Sardegna si celebrano i riti della Settimana Santa: tra i più importanti quelli di Cagliari, Castelsardo, Iglesias, Domusnovas.
Ma per coloro che desiderano approfondire le tradizioni popolari delle varie regioni italiane, basta cliccare sugli indirizzi che scriviamo:
Riti della Settimana Santa in Sicilia
Processione dei Misteri
Settimana Santa di Ruvo di Puglia
Settimana Santa di Sessa Aurunca (Caserta)
Settimana Santa di Taranto
Settimana Santa di Bitonto
Settimana Santa di Caltanissetta
Settimana Santa di Ispica
Settimana Santa di Enna
Settimana Santa di Lanciano
Settimana Santa di Polistena
Settimana Santa di Sulmona, Sulmona
Settimana Santa di Teramo
Le processioni della Settimana Santa a Molfetta
Processione dei misteri di Trapani
Processione del Venerdì Santo, Chieti
Settimana Santa in Puglia
La Cercha di Collesano
Altri progetti sono rintracciabili in Rete (ah, quelli della Spagna!!!).
Voglio terminare con una melodia di un famosissimo melodramma italiano che si svolge in Sicilia: La Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni
"Inneggiam,
Il Signor non è morto,
Ei fulgente
Ha dischiuso l'avel,
Inneggiam
Al Signore risorto
Oggi asceso
Alla gloria del Ciel!
In fondo, anche se siamo così distanti per Km. e mentalità, anche i giovanissimi monaci, si sono immolati come Cristo in croce per la libertà.
Quella, ovviamente, per cui ciascuno di noi è capace di dare se stesso.
Una PASQUA all'ombra dell' immolazione dei monaci buddhisti, per la libertà religiosa del Tibet) 12.3.30.A.10
Maria De Falco Marotta