LE "SCEMENZE" CHE SI DICONO SU DIO 11 3 30 12
di Maria de Falco Marotta
Lo presentivo che prima o poi qualche fervente cattolico ante Concilio di Trento, avrebbe emesso sentenze sullo tsunami del Giappone, dicendo che è stato una punizione di Dio per "L'esigenza della sua giustizia" e che «per i bimbi innocenti morti nella catastrofe accanto ai colpevoli si è trattato di «un battesimo di sofferenza con cui Dio ha inteso purificare le loro anime». Come il Pangloss (il professore di Candide) di Voltaire che tesseva l'elogio del terremoto di Lisbona coi parenti delle vittime, Roberto De Mattei vicepresidente del Cnr, tempio e motore della ricerca scientifica, si è stupito delle polemiche suscitate dalle sue assurde affermazioni e non si è accorto di rendersi ridicolo ed offensivo verso tutti coloro che sono colpiti da terribili catastrofi naturali che hanno ben altro spiegazioni scientifiche che- purtroppo- oggi quasi tutti conoscono e che sono da imputare quasi tutti , agli stravolgimenti che l'umanità ha apportato nel ciclo dell'evoluzione della terra (cielo, terra , mare, animali…). Questo signore, dai microfoni di Radio Maria (ma non esistono redattori un po' meno tridentini di De Mattei???) ha coperto di ridicolo i cattolici che conoscono il male metafisico come un problema di non facile soluzione, mentre per i disastri naturali occorre affidarsi alla scienza, augurandosi che possa sempre trovare nuovi strumenti per fermarli. Mi spiace che Dio - grazie alle scemenze di questo professore, amplificate da una radio che molti devoti seguono, sia rafforzato ancora come il Dio malvagio che molte volte è dipinto così nell'Antico Testamento, dimenticando Gesù sofferente che si è reso "fratello" di tutti, senza distinzione di razze, specie in tragiche ore come quelle vissute dai nipponici che hanno saputo offrire al mondo l'aspetto vero della dignità umana.
I disastri naturali più impressionanti del 2010-11
TERREMOTO DELL'AQUILA (2009) - La scossa principale del terremoto dell'Aquila è stata registrata il 6 aprile 2009, con un'intensità pari a 5,9 gradi della scala Richter, magnitudo 6,3 ed epicentro nella città abruzzese. Il bilancio definitivo è di 308 morti, circa 1.600 feriti di cui 200 gravi e 65mila sfollati.
CICLONE NARGIS (2008) - Tra la fine di aprile e l'inizio di maggio 2008, il ciclone Nargis ha colpito Sri Lanka e Myanmar. Solo nella città di Bogale ha falciato oltre 10mila vite umane. Il ciclone ha provocato circa 10 miliardi di dollari di danni e oltre 135mila morti con oltre 50mila dispersi.
URAGANO KATRINA (2005) - Il 29 agosto 2005 l'uragano Katrina ha colpito la Louisiana, e in particolare New Orleans dove l'80% della città è stata inondata perché il sistema di protezione contro le alluvioni si è rotto in oltre 50 punti. L'uragano ha causato oltre 80 miliardi di dollari di danni, 1.800 morti e 700 dispersi.
TSUNAMI NELL'OCEANO INDIANO (2004) - Il 26 dicembre 2004 un terremoto di magnitudo 9,3 ha innescato' uno tsunami che ha ucciso oltre 225mila persone in 11 Paesi. Le ondate che hanno colpito le coste in alcune aree erano alte ben 30 metri. Per l'occasione la comunità internazionale ha donato 7 miliardi di dollari in aiuti.
TERREMOTO IN IRAN (2003) - Il terremoto di Bam del 26 dicembre 2003 ha colpito l'Iran con una magnitudo di intensità 6,6. Il bilancio è stato di 26.271 morti e 30mila feriti. E gli effetti distruttivi del sisma sono stati molto gravi anche a causa dell'utilizzo di mattoni di fango.
TERREMOTO DI TANGSHAN (1976) - Il 28 giugno 1976, un terremoto di magnitudo 7,8 colpì la Cina con epicentro vicino a Tangshan nell'Hebei. Il governo cinese inizialmente dichiarò che il bilancio delle vittime era di oltre 650mila persone, ma in seguito lo cambiarono, sostenendo che i morti erano stati circa 250mila.
CICLONE DI BHOLA (1970) - Il 12 novembre 1970 un ciclone colpì il Bangladesh che all'epoca faceva ancora parte del Pakistan. Fu il ciclone ad avere provocato più vittime nella storia: si stima che il bilancio sia di 500mila vittime. Le conseguenze portarono alla guerra di Liberazione del Bangladesh.
INONDAZIONE DELLA CINA (1931) - Nell'inverno del 1930 la Cina fu colpita da pensanti tempeste di neve. Quando nella primavera del 1931 si sciolsero, questo fece alzare i livelli dei fiumi. A straripare furono i fiumi Giallo, Yangtze e Huai. Il bilancio delle vittime oscilla tra 400mila e 4 milioni.
Sicuramente ol 2010 è stato catastrofico_ lo afferma il rapporto annuale del grande gruppo assicurativo Munich Re: nel 2010 si sono verificate 950 catastrofi naturali, per il 90% legate ad eventi climatici estremi, che hanno ucciso 295.000 persone e che hanno prodotto danni per 130 miliardi di dollari.
La media degli ultimi dieci anni è di 785 catastrofi naturali all'anno. Il bilancio relativo alle vite umane, negli ultimi trent'anni, è stato peggiore solo nel 1983, quando morirono 300.000 persone, per la gran parte a causa della carestia in Etiopia. E'- in ogni caso- impossibile attribuire direttamente un singolo evento climatico estremo al riscaldamento globale causato dalle attività umane. Però il 2010 è sicuramente fra i tre anni più caldi di sempre, è stato un anno di caos climatico e gli scienziati da tempo avvertono che i cambiamenti climatici causati dall'uomo portano - e porteranno - ad un sempre maggiore numero di eventi climatici estremi. Inoltre, le attività umane non possono essere chiamate in causa a proposito dei terremoti che hanno caratterizzato il 2010: i più terribili sono stati ad Haiti in gennaio (222.570 morti) ed in aprile in Cina :2.700.
TERREMOTO & TSNUNAMI DEL GIAPPONE (11 MARZO 2011).
Il terremoto e il successivo tsunami che l'11 marzo che hanno colpito il Giappone, hanno suscitato un enorme impressione nell'opinione pubblica mondiale per la sua intensità (si è detto che è stato pari a molte migliaia di bombe atomiche di Hiroshima), per gli effetti provocati e per l'elevato numero di vittime.
Ha provocato sgomento l'entità dei danni verificatisi in un paese che è la terza economia mondiale ed è all'avanguardia nell'adozione di tecnologie e di precauzioni antisismiche: un paese che sulle attenzioni da adottare per contenere gli effetti dei terremoti ha costruito una filosofia della gestione urbanistica e del territorio.
È difficile pensare a ciò che sarebbe potuto succedere se tali precauzioni non fossero state adottate e meticolosamente rispettate, soprattutto se si considera che sono attualmente in funzione oltre 50 centrali nucleari. È comprensibile quindi che molti dei paesi che si sono lanciati nel revival del nucleare avviatosi qualche anno fa siano stati colti da dubbi sull'opportunità delle scelte compiute. Proprio il verificarsi di una catastrofe di questa entità nel paese a livello mondiale più preparato a fronteggiarla induce a sviluppare almeno una considerazione.
Prima di tutto, si conferma l'infondatezza di due luoghi comuni ricorrenti in presenza di fenomeni di questo tipo: l' imprevedibilità e l'ineluttabilità delle conseguenze.
In realtà proprio il caso del Giappone dimostra che pochi eventi futuri sono prevedibili come le catastrofi.
Secondo dati delle Nazioni Unite ogni tre settimane si verifica una catastrofe di dimensioni superiori a quelle sostenibili dal paese in cui accade; ogni anno centomila persone muoiono mediamente ogni anno e un milione subiscono gravi danni...
Che pensare, che fare? Non certo mettersi nelle mani improvvide di un Prof. De Mattei, che pure è un pezzo grosso del CNR che attribuirebbe alla sete di giustizia di un Dio, non certo amorevole creatore dell'uomo, ma suo nemico, le conseguenze dei disastri naturali, ma nella guida di politici illuminati e scienziati assolutamente competenti, però insieme ad un equipe mondiale che potrebbe "aiutare" nel tempo a riconoscere "gli avvisi della natura" e salvarsi: forse. ( Cfr.: http://www.blogeko.it/2011/anno-terribile-nel-2010-record-di-catastrofi-...)
Maria de Falco Marotta