EVVIVA LA SETTIMANA ENIGMISTICA, LA MIGLIORE ALTERNATIVA ALLA TELEVISIONE
A carnevale ho passato qualche giorno in montagna. Vacanza di tutto riposo, serate tranquille davanti al fuoco. Già, serate tranquille. Senza troppa speranza la sera accendevamo la televisione. C'è un vecchio apparecchio che prende male pochi canali. Niente di grave, c'è anche la radio. Ma di sera i programmi radio non sono un gran ché, se ti capita una partita che non ti interessa o il concerto di musica classica contemporanea sei fritto. Che bello trovare un bel film o anche un buon telefilm, tanto per rilassarsi completamente. Sembra facile. Mercoledì non ricordo cosa ci fosse di visibile, ma sono riuscita a completare con successo una ricerca di parole crociate, gli incroci obbligati e le cornici concentriche di una vecchia Settimana Enigmistica. Magnifico.
Giovedì c'era Anno Zero, quindi ho guardato Travaglio con il solito interesse, poi ci siamo dovuti sorbire le elucubrazioni del ministro Tremonti. Era un po' afflitto e in vena filosofica. Ha pianto un po' con chi motivi di piangere ne aveva davvero e ci ha consolato dicendo che siamo davvero fortunati, almeno chi ha il posto fisso, perché è un periodo che la benzina e altri prezzi sono davvero calati. Si vede che non va spesso a fare la spesa il nostro amico, perché anche se sembra che, grazie alle offerte speciali e agli articoli civetta, si possa spendere di meno, in realtà si spende sempre e inesorabilmente un po' di più. E chi non ha un SUV o il posto fisso? Quella sera un sacco di rebus, sciarade e indovinelli. Dicono che sia importante tenere il cervello in esercizio.
Ma il trionfo è stato venerdì. Forse da qualche parte c'era un telefilm della serie fegato, sanguinaccio o carpaccio, garantita l'assoluta freschezza, dal produttore al consumatore senza intermediari. No, grazie, sono vegetariana. Sul terzo canale RAI un programma "di servizio". Una comitiva di pellegrini che litigavano perché erano andati a Lourdes ma erano stati imbrogliati. Non so se non fossero stati miracolati, ma grazie al cielo sembravano tutti in carne e in buona salute, forse il mancato miracolo riguardava solo il portafoglio. Mi spiace molto per loro. Sul primo canale invece visita interattiva al museo delle cere RAI. Una specie di videogioco chiamato "Vecchia Sanremo", in cui le statue di cera di cantanti del secolo scorso si esibivano a richiesta. Gli artisti, gli scultori delle statue di cera intendo, però non dovevano essere particolarmente abili perché le riproduzioni non erano molto verosimili ma sembravano piuttosto delle maschere grottesche. Parole crociate senza schema, il grande cruciverba firmato di Bartezzaghi, il bersaglio e l'aneddoto cifrato. Mi sono proprio sentita soddisfatta di me.
Tornata a casa, disfatte le valigie, fatta andare la lavatrice, salutato i miei cari gatti, dopo una cena semplice mi sono concessa ancora una sera davanti alla televisione. Lunedì infatti si ricomincia e spesso la sera ho da lavorare, correggere, preparare. Per natale ci siamo concessi un abbonamento supplementare alla TV via cavo che ci offre vari canali stranieri. Capito sulla BBC 1 dove c'era un signore che parlava del periodo vittoriano, illustrandone pregi e difetti, fatti e misfatti con l'aiuto di tanti quadri contemporanei, con cinica obiettività e tanto sense of humour. Il programma si chiamava The Victorians. Il distinto signore si chiama Jeremy Paxman, è uno scrittore, giornalista, famoso in Inghilterra per le sue interviste assolutamente irriverenti, come dovrebbero essere le interviste, che forniscono informazione e intrattenimento al tempo stesso. Piccola curiosità, in Italia sembra che solo Marco Travaglio lo conosca.
Invece ieri sera mi sono concessa un altro cioccolatino. Ho trovato per caso su ARTE, il canale culturale franco tedesco, "La Signora Omicidi", il vecchio gustoso film di Alexander MacKendrick, con un fantastico Alec Guinness, un giovane Peter Sellers e una insuperabile Katie Johnson. La vecchietta nel 1955, quando è stato girato il film aveva 76 anni e li dimostrava tutti. Ma non era una maschera né una statua di cera come quelle viste nello scadente videogioco di venerdì. E mi sono chiesta, perché da noi non c'è mai posto per le signore anziane che non vogliono farsi mettere le mani addosso da chirurghi plastici o pittori da strapazzo? Perché non abbiamo le Miss Marple, (impersonata dalle bravissime Margaret Rutherford e Joan Hickson), perché non si trovano parti - nel cinema o alla TV - per le attrici che potrebbero regalarci la loro arte e le loro rughe, che hanno il coraggio di invecchiare con dignità e classe? Aspettiamo pazientemente che trasmettano alla TV Pranzo di Ferragosto, con le attrici, tutte vecchiette, tutte non professioniste, forse solo allora ci potremo consolare.
Cristina Cattaneo
Lugano, marzo 2009