IMPRESSIONISTI E POST-IMPRESSIONISTI. CAPOLAVORI DALL'ISRAEL MUSEUM DI GERUSALEMME

(Mart di Rovereto - sino al 6 gennaio 2009)

Il Mart di Rovereto è noto da alcuni anni come museo delle collezioni internazionali, avendo inserito nel proprio programma espositivo una serie di mostre annuali, dedicate alle grandi raccolte d'arte dei più famosi musei del mondo. Dal 12 settembre 2008 vi è esposta la preziosa raccolta dell'Israel Museum di Gerusalemme, che per la prima volta esce dai confini nazionali e si sposta all'estero. Dopo Rovereto farà tappa all'Arken Museum of Modern Art di Copenaghen dal 31 gennaio al 7 giugno 2009. L'insieme è un percorso emozionante di grandi protagonisti della stagione bohémien di Parigi all'insegna di un naturalismo libero e per questo rivoluzionario.

L'Israel Museum di Gerusalemme, inoltre, è rinomato in ogni dove per le sue collezioni d'arte ebraica e archeologica del vicino Oriente e per i famosi rotoli del mar Morto. Non gli manca la sezione di un certo peso, delle raccolte dedicate all'arte impressionista e post-impressionista, impreziosita negli ultimi quarant'anni dalla generosità dei collezionisti tipo Sam Spiegel, regista e produttore; la filantropa di New York Loula Laser, l'impresario di Broadway Billy Rose e tantissimi altri. Nella selezione vi sono capolavori di Camille Pissarro, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Claude Monet , l'americano Childe Hassam, e post-impressionisti come Paul Cézanne, Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Henri-Edmond Cross, Edouard Vuillard, Georges Braque, insieme a splendidi modelli di scultura di Auguste Rodin, Edgar Degas e Aristide Maillol. La mostra si apre con un ricco spaccato dedicato ai paesaggi e alle vedute urbane realizzate dal "padre dell'impressionismo", Camille Pissarro. Figura fondamentale per la nascita e la storia della "nouvelle peinture", il più anziano e struttura di riferimento del gruppo, l'"umile e colossale Pissarro", come lo definì Cézanne, inaugura l'esposizione con splendide vedute della Senna e della campagna parigina, aprendo la strada alle suggestive visioni en plein air della grande stagione impressionista. Protagonisti sono i paesaggi, i fiumi, le scogliere ma anche i luoghi cari della città moderna, come nell'intenso Boulevard Montmartre: Primavera, 1897. Sono gli anni dell'ascesa dell'impressionismo, un nuovo modo di guardare e di dipingere celebrato dalla illustre mostra dell'aprile 1874 presso lo studio del fotografo parigino Nadar. Le ricerche del gruppo si arricchiscono di espressioni fresche: primo fra tutti Edgard Degas, presente in mostra anche con importanti test di scultura, sempre attento al disegno con tratto veloce e rapido. Sono anche gli anni della ricerca di Pierre Auguste Renoir, onorato con una sezione intera. L'artista , dopo il suo viaggio in Italia , migliora la lezione di Ingres con il colore e la materia di Raffaello, Tiziano e dei maestri del Seicento bolognese. Brillante esempio di questa fase matura è il Ritratto di Gabrielle del 1906, dove l'artista esprime intensamente il suo vivido amore per la grazia e il corpo femminile. Il percorso sull'impressionismo si chiude con i capolavori di Monet. La sala a lui riservata, inizia con la luminosa vista delle scogliere di Etretat. Le coste normanne, che Monet riprende in altri quadri molto celebri, trasmettono un forte sentimento della natura comune alla grande stagione impressionista, con la luce e il colore che illuminano le onde increspate dal vento e fondono in una visone sublime tutti gli elementi naturali. Dal suo rifugio di Giverny, dove resta fino alla morte nel 1926, Monet esplora l'idea della serie, comune anche alle famose cattedrali, con i covoni inondati dal giallo vivace dell'estate. Opera importantissima della ricerca del maestro francese, la serie dei covoni, in mostra nel dipinto di Le Giovani Donne di Giverny. Effetto di sole, conduce il visitatore verso la più celebre delle serie: le ninfee. Tra le due parti dell'impressionismo e del post- impressionismo si colloca un ricco segmento intitolato alla scultura, con le opere dei rinomati maestri tra cui Rodin, in mostra con Eva del 1881 e con vivaci affreschi di vita moderna come il Balzac nudo a braccia conserte. Accanto a Degas, vi sono le sperimentazioni di Renoir e una anticipata prova di Gauguin, fino alla notevole scultura classica di Maillol. Il percorso sul post-impressionismo parte dalla sala dedicata a Cézanne, tutta di paesaggio e ricca di tre capolavori. La ricerca del maestro di Aix-en-Provence conduce dall'impressionismo alla pittura del '900. La sezione sul "pointillisme" presenta le ricerche francesi sulla divisione del colore di cui sono splendidi capolavori I rimorchiatori, Canale presso Samois dello stesso Signac e Il Mediterraneo presso Le Lavandou di Theo van Rysselberghe. Opere queste che illuminano il nuovo secolo con una gioiosa esplosione di colori, trattati ormai in modo autonomo dal dato naturale e "divisi" sulla tela per essere ricomposti sulla retina in suprema sintesi intellettuale. Pur parte di un'avanguardia completamente del nuovo secolo, ai maestri pointillistes sono affiancati in mostra alcuni dipinti di Valtat e di Braque, quest'ultimo nella sua fase espressionista prima dell'incontro con Picasso. Parallela alla ricerca dell'ultimo impressionismo e dei pointillistes, si svolge la vicenda del genio solitario di Vincent van Gogh. Vicina al maestro olandese, un'altra grande figura dell'arte a cavallo tra i due secoli inaugura l'ultima sezione della mostra, dedicata al simbolismo: Paul Gauguin che é presente con un'opera importante degli esordi, Case a Vaugirard, ancora vicina a Pissarro e a Cézanne, inaugura una fase nuova della pittura moderna con il suo celebre periodo dei dipinti "esotici". I villaggi, della Martinica prima e di Tahiti poi, presentano il passaggio verso una pittura piatta, dove il colore acceso e le forme "chiuse" lasciano testimonianza malinconica del "paradiso perduto" cui allude e anela. Insieme a Gauguin è anche, nella scuola di Pont-Aven, il pittore Emile Bernard, presente in mostra con uno splendido Ritratto di Marie Lemasson del 1892. Pont-Aven è il luogo di nascita del simbolismo francese, del gruppo dei Nabis, che intendono esprimere valori "altri", estranei alla tela e alla percezione diretta della natura, attraverso immagini simboliche espresse con colori accesi stesi a tinte piatte. La mostra si chiude con il risultato della pittura di due inconsueti protagonisti: i tagli spaziali, vicini a Degas, di Pierre Bonnard; l'intimismo borghese, unito alla moderna pennellata divisionista, del capolavoro di Edouard Vuillard Misia sulla Chaise Longue del 1900 suggeriscono un nuovo modo di guardare alla pittura, che presto sarà nuovamente stravolto dalla stagione delle grandi avanguardie.

Note informative

"Impressionisti e post-impressionisti. Capolavori dall'Israel Museum di Gerusalemme", dal 12 settembre 2008 al 6 gennaio 2009, MART Corso Angelo Bettini 43, Rovereto (TN); orario: dal martedì a domenica 10 - 18; biglietti: intero: 10 euro, ridotto: 7 euro; info. tel. 0464-438887, fax 0464-430827; info@mart.trento.it, sito web www.mart.trento.it

IMPRESSIONISMO

L'impressionismo è un movimento pittorico francese che nasce intorno al 1860 a Parigi. Deriva direttamente dal realismo, in quanto come questo si interessa soprattutto alla rappresentazione della realtà quotidiana. Ma, rispetto al realismo, non ne condivide l'impegno ideologico o politico: non si occupa dei problemi ma solo dei lati gradevoli della società del tempo. La vicenda dell'impressionismo è quasi una cometa che attraversa la storia dell'arte, rivoluzionandone completamente soprattutto la tecnica. Dura poco meno di venti anni: al 1880 l'impressionismo può già considerarsi una esperienza chiusa. Non è azzardato dire che è l'impressionismo ad aprire la storia dell'arte contemporanea. La grande rivoluzione dell'impressionismo è soprattutto la tecnica, anche se molta della sua fortuna presso il grande pubblico deriva dalla sua poetica. La tecnica impressionista nasce dalla scelta di rappresentare solo e soltanto la realtà sensibile. Evita qualsiasi riferimento alla costruzione ideale della realtà, per occuparsi solo dei fenomeni ottici della visione. E per far ciò cerca di riprodurre la sensazione ottica con la maggior fedeltà possibile. Dal punto di vista della poetica l'impressionismo sembra indifferente ai soggetti. In realtà, proprio perché può rendere piacevole qualsiasi cosa rappresenti, l'impressionismo divenne lo stile della dolce vita parigina di quegli anni. Non c'è, nell'impressionismo, alcuna romantica evasione verso mondi idilliaci, sia rurali sia mitici; c'è invece una volontà dichiarata di calarsi interamente nella realtà urbana di quegli anni per evidenziarne tutti i lati positivi e piacevoli. Ed anche le rappresentazioni paesaggistiche o rurali portano il segno della bellezza e del progresso della civiltà. Sono paesaggi visti con occhi da cittadini. I protagonisti dell'impressionismo furono soprattutto pittori francesi. Tra essi, il più famoso fu Claude Monet. Gli altri furono: Auguste Renoir, Alfred Sisley, Camille Pissarro e Edgar Degas.

Gli impressionisti devono il loro nome ad un articolo del critico L.Leroy che, richiamandosi in senso spregiativo al titolo del quadro di C.Monet, "Impressione: levar del sole", definì impressionisti un gruppo di artisti che erano stati costretti ad esporre le loro opere nelle sale del fotografo Nadar a Parigi dopo essere stati rifiutati dalla giuria del "Salon", la manifestazione espositiva ufficiale che al tempo poteva consacrare la fama di un artista.

La data dell'apertura della mostra Salon (15 aprile 1874) e quella dell'articolo di Leroy (25 aprile 1874) sono dunque fondamentali in quanto segnano la nascita ufficiale del l'impressionismo.

Post-Impressionismo

Il Post-impressionismo non è un movimento vero e proprio ma un termine usato convenzionalmente, che sta ad indicare le svariate esperienze pittoriche nate e sviluppatesi dopo l'Impressionismo. Fu coniato dal critico d'arte Roger Fry in occasione di una manifestazione pittorica svoltasi a Londra nel 1910, nella quale vennero esposte opere di Gauguin, Cezanne e Van Gogh. Tali esperienze, prevalentemente figurative, hanno come comune denominatore l'eredità più o meno esteso del precedente stile. Tuttavia il post-impressionismo non può essere considerato un ben definito movimento in quanto i caratteri stilistici che accorpa sono tra i più svariati. Con Post-Impressionismo si intende un termine di definizione per l'individuazione di un ben determinato periodo cronologico, che abbraccia gli ultimi due decenni del 1800 ed i primi anni del 1900. I post-impressionisti non sentono più il bisogno di riflettere la reale consistenza della natura attraverso gradevoli effetti luminosi del colore, ma cercano di configurarsi una visione della natura in modo sempre più soggettivo. Con le nuove ricerche e lo sviluppo sul modo di comunicare nel campo della pittura, alcuni artisti arrivano alla conclusione, che il visibile realistico possa essere rappresentato in un modo del tutto inedito (Seurat con pointillisme).

DIVISIONISMO, (PUNTINISMO - POINTILLISME)

E' il termine italiano che corrisponde a quello francese di Pointillisme (puntinismo) ossia ad una forma di Neo-Impressionismo che nutrì particolari interessi ottici. E' una tecnica che si vale del principio che i colori, disposti uno accanto all'altro puri, divisi anziché mescolati, (da qui il termine divisionismo) vengono a comporsi tra loro con maggiore luminosità, fondendosi nella retina piuttosto che impastarsi sulla tavolozza. Quindi i Divisionisti e i Pointillistes dipinsero a pennellate brevi, spezzate, a puntini, trattini, virgolette di colori puri che, ad una certa distanza, offrivano un unitario risultato di intonazione cromatica. Il Divisionismo - nei suoi vari aspetti e nelle sue diramazioni - fu praticato con particolare intensità nell'ultimo ventennio del XIX secolo.

Fra i maggiori esponenti ricordiamo il francese Georges Seurat, Paul Signac e gli italiani Giovanni Segantini, Sandro Parmeggiani, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati e Angelo Morbelli che aderirono anche loro al movimento con una loro particolarissima tecnica.

Essa venne iniziata da Paul Signac e Georges Seurat dal 1884 consistente nel formare le immagini utilizzando piccole pennellate di colore puro. Il pointillisme è un altro modo in cui è stato denominato, più impropriamente, il neoimpressionismo o divisionismo.

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Società