"NANI E BALLERINE" DELLA NOSTRA ORRENDA POLITICA

Sono stanca di leggere, non appena cerco di entrare nella mia posta di Libero, tutte le "ultimissime" su Berlusconi: Bari, "escort" e nani. Ma con tutti i problemi economici e sociali che abbiamo in Italia, è mai possibile che siamo "costretti" a leggere sempre e prima di tutto del "baudoir" del nostro presidente che ride e scherza con tutti come le cose scritte sui giornali non lo riguardassero proprio? Un suo non proprio amico, quel Rino Formica, ministro al tempo di Craxi, nel 1991 coniò la fortunatissima espressione "corte di nani e ballerini" in riferimento all'assemblea del Partito Socialista, allora piena di soubrette e personaggi dello spettacolo. Egli credeva di fare un dispetto al suo non amichevole Craxi. Non sapeva che quasi 20 anni dopo, qualcuno, e proprio un sodale di Bettino, l'avrebbe preso terribilmente sul serio, traducendo in squadra di governo quell'evidente paradosso sbeffeggiatorio.

Ma se nell'immaginario collettivo e nella memoria circense di ciascuno di noi i nani sono per definizione divertenti e le ballerine appetibili, nell'attuale governo il "nano" divertente non lo è davvero, mentre delle "ballerine" apprendiamo che una ha fallito con Miss Italia '97 (arrivata sesta), ha tentato di fare la velina col programma televisivo "La Domenica del villaggio", ha fallito nel fare la conduttrice televisiva in "Piazza grande" con Magalli ed ha tentato con svariati programmi televisivi quali "I cervelloni", "Vota la voce", "Domenica In" e la serie Tv "Boris". Ma niente. Un fallimento dietro l'altro. Le spetta quindi un ministero, quello delle pari opportunità. Evviva Mara Carfagna!

L'altra, la rossa Michela, viene da Calolziocorte (paese curiosamente assonante con calze corte, magari autoreggenti come l'abbiamo vista in "Porta a Porta"), frequenta la Lecco bene, figlia di un industriale dell'acciaio, laureata in filosofia. Comincia nel '91 facendo l'inviata per il programma "I misteri della notte", una sorta di Lucignolo in cui la rossa Brambilla (il cognome di Michela) andava in esplorazione nella vita notturna girata a Honk Hong, San Francisco, Barcellona, Budapest, Milano, Città del Messico. Look sadomaso e avventure "al limite" portate alla luce dalla Gialappa's Band a "Mai dire martedì". Di tutto ciò un video, già cliccatissimo su YouTube. Da mistress a ministra (ss), evidentemente, lo stacco è breve. Come siamo caduti in basso!

Va bene, allora, il sintetico commento di Totò che aveva capito tutto con cinquant'anni d'anticipo. "Onorevole? Ma mi facci il piacere"! (Cfr.: POZZALLO UN'ALTRA STORIA a lunedì, maggio 25, 2009 ).

"Il politico che oggi si lamenta di questa degradazione farebbe bene a meditare quello che ha fatto e come l'ha fatto" (La Stampa, 6 maggio 2009).

Se fosse possibile ignorare del tutto quel che accade o che è accaduto dentro le mura di casa Berlusconi., non sapere quasi nulla dell'uomo politico, se non quel che riguarda il bene comune, che appartiene alla res publica: nulla delle sue notti o delle sue vacanze, delle sue barche o delle sue tribali parentele, nulla neanche del suo credere o non credere in Dio, sarebbe consolante.

Secoli di pensiero politico e filosofico hanno cercato di delimitare l'ambito in cui l'uomo è animale politico, per salvaguardare qualche pezzetto almeno di indistruttibile intimità Oggi quel che il "sovrano" fa nella camera da letto o nelle camere da letto è affare della nazione.

Il politico che oggi si lamenta di questa degradazione farebbe bene a meditare quello che ha fatto e come l'ha fatto, perché si giungesse a tale baratro e perché le pareti della sua personale dimora smettessero di esser fatte di pietre e si trasformassero in lastre di vetro, trasparenti al mondo. L'imperatore che si mette in scena nudo sarà nudo sempre e necessariamente dovrà sopportarne gli infortuni. È spogliato in partenza, prima ancora che il bambino lo scorga e dica: «È nudo». In un blog (ghostwritersondemand.splinder.com) si legge del «raro horrorshow» che da qualche giorno va in onda in Italia: «Come se il re, nudo, mostrasse di non avere un sesso". Son tutte cose che non riguardano l'agorà, a meno di non sapere più in cosa precisamente consista lo spazio separato di conversazione cittadina che secondo Aristotele fonda la civiltà e che i barbari non possiedono.

Goethe ebbe parole giuste, quando descrisse l'inanità di chi portava la corona senza sapere quel che portava: «Perché mai, come con una scopa, un tale re viene spazzato via? Fossero stati veri re, tutti sarebbero ancora indenni». Quel che accadeva dentro le regali mura casalinghe, nell'ancien régime, invadeva ormai ogni interstizio: i tic e i vezzi di Luigi XVI, le peripezie sentimentali di Maria Antonietta…

Berlusconi è entrato in politica assumendo in pieno la fusione tra privato e pubblico: nella vita personale come in quella degli interessi aziendali. Vide che l'aria dei tempi era questa, ed era aria possente a destra e a sinistra. Aveva radici in molte culture e anche in quella degli Anni Sessanta, nel grande rimescolamento di generi e nella grande fusione tra ribellione politica e personale che animò lungamente i movimenti contestatori, le donne femministe, e tanti giovani che correvano trafelati e proclamavano che il privato era pubblico e il pubblico privato. Egli fiutò quel vento, ci costruì sopra un suo immaginario televisivo, e cominciò la politica come i monarchi descritti da Goethe: mettendo in scena vistosamente la propria famiglia. e sulla famiglia si gettò anche ideologicamente, trasformandola in supremo valore italiano e in colonna d'un nuovo ordine morale. Non importavano le contraddizioni personali, né i valori che cozzavano contro la pratica: non contano d'altronde mai, nella volontà di potenza che si sfrena. Una volta privatizzata la politica, per forza di cose il privato diveniva kitsch: immagine politico-pubblicitaria che imbellisce la realtà.

Berlusconi è il più grande privatizzatore della politica in Occidente. Altri si son ritratti inorriditi dopo aver suscitato lo spettro, come avvenne a Sarkozy e a Clinton. Lui no, il privato è come l'avesse divorato e forse addirittura non c'è mai stato posto nella sua mente per l'idea di pubblico. Non è questione solo della sua famiglia. Anche quando governa preferisce il recinto personale ai luoghi delle istituzioni: è nel recinto che riunisce ministri, convoca oppositori, nomina dirigenti Rai. Praticamente tutto si cucina a Palazzo Grazioli. È significativo che la dimora romana del Premier si sia metamorfizzata in Palazzo per eccellenza. (Cfr. La Stampa, maggio 2009)

Chi si scandalizza, ora?

Chi si scandalizza per la vita sessuale di Berlusconi? Alzi la mano chi crede che a Repubblica, il giornale del divorzio, dell'aborto, dei gay pride, della Ru486, dell'anticristianesimo furioso, stiano a cuore i dilemmi etici sul premier. Alzi la mano chi crede che gli organi di stampa di Murdoch e dei giornali della city di Londra siano sdegnati per le feste mondane e libertine di casa Berlusconi. Invece la stampa estera non perde interesse per l'inchiesta di Bari e riporta notizie e commenti sulla vicenda e i suoi strascichi. Sotto i riflettori soprattutto l'intervista del premier Silvio Berlusconi al settimanale Chi, in cui il presidente del Consiglio attacca Patrizia D'Addario, una delle teste dell'inchiesta.

Times. Il Times titola «Berlusconi nega di aver pagato per fare sesso in casa sua», riportando l'intervista del premier e citando il duro attacco di don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, che nella rubrica delle lettere del giornale scrive: «Berlusconi ha passato il limite della decenza».

Indipendent. L'Indipendent, invece, punta ai risultati delle ultime elezioni amministrative, titolando «Il trionfo in Teflon di Silvio: Berlusconi si gode il successo elettorale». Secondo il quotidiano, «dopo settimane di rivelazioni sulla sua vita privata, il premier può respirare di nuovo».

Bbc News. In Gran Bretagna, l'inchiesta di Bari tiene banco anche in televisione: la Bbc News ha dedicato all'indagine un lungo servizio.

El Pais. Lo spagnolo El Pais scrive «L'ombra della cocaina vola su Berlusconi», riportando uno dei filoni dell'inchiesta barese, che starebbe investigando sull'eventuale uso di droga. Sulla pagina seguente Miguel Angel Bastenier fa un'analisi socio-politica della vicenda, dal titolo «L'enigma Berlusconi».

La Vanguardia. Il quotidiano catalano La Vanguardia, in un editoriale intitolato «Il prestigio dell'Italia», scrive che «Silvio Berlusconi ha un problema, un grosso problema: la sua vita privata sta cominciando a nuocere al prestigio dell'Italia nel mondo». Secondo il giornale catalano, «l'Italia, un paese per il quale sentiamo grande rispetto e apprezzamento, merita un potere serio».

Le Monde. In Francia, Le Monde, si concentra sulle recenti elezioni titolando «Risultati in chiaroscuro per Silvio Berlusconi nelle elezioni locali». Il quotidiano si chiede anche quale peso abbiano avuto nell'esito politico le rivelazioni sulla vita privata del premier.

Suddeutsche Zeitung. Il tedesco Suddeutsche Zeitung titola, in un articolo interno, «Un consiglio a Berlusconi» e riferisce le parole del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, «basta con il privato, si concentri sul governo».

Berliner Zeitung. Sulla Berliner Zeitung, invece, in un articolo dal titolo «Il modello americano», si legge «quasi ogni giorno escono nuove rivelazioni sulla vita privata di Silvio Berlusconi».

New York Times. Oltreoceano, il New York Times, in un articolo intitolato «Berlusconi si difende mentre scema la tolleranza dell'Italia», riporta l'intervista del premier al settimanale "Chì" e alcuni commenti degli ultimi giorni da parte della stampa italiana.

La Nacion. Anche l'argentino La Nation punta alla cronaca dei fatti di ieri e titola «Berlusconi si difende: ha detto che mai ha pagato una donna».

Di Pietro: su aerei di Stato nani e ballerini per satrapo. «Si è trovata una soluzione per sbiancare un atto immorale e anche illecito» ha detto, a Potenza Antonio Di Pietro. «È stato fatto un decreto governativo - ha proseguito - in cui si dice che, per motivi di opportunità, purchè sia al seguito del sultano di turno, si può salire sugli aerei militari e andare a fare nani e ballerine nelle residenze del satrapo di turno». (Cfr. Il Messaggero.it).

Quale politica, allora?

Non son pochi, in Italia, gli esasperati di quel che sta avvenendo nel Paese: fuori casa l'attenzione delle democrazie si concentra sulla crisi economica, sui meno protetti che ne patiranno, su governi che per decenni hanno omesso di vigilare, sui rapporti di forza che mutano nel mondo, mentre da noi i giornali si riempiono di storie ripugnanti che hanno il premier come protagonista e i suoi patemi, i suoi impulsi, le sue libertine sregolatezze come trama. Si vorrebbe parlare d'altro, ma quest'altro è introvabile. L'altro è il bene pubblico, è lo spazio dove il cittadino scopre il mondo esterno e vi si adatta, ma precisamente questo spazio è svanito. Il casalingo supera ogni cosa, il privato ingoia il pubblico, perfino il tempo è strano. Si vorrebbe avere un'idea del nostro oggi, si vorrebbe pensare il domani, ma un solo presente e un solo futuro occupano la scena: il presente e il futuro del leader, il destino della sua personalità, della sua dimora privata, delle sue donne, del suo corpo, delle sue emozioni. È come se vivessimo in pantofole, senza mai infilare le scarpe per uscire all'aperto. Il leader politico è il primo a vivere nel chiuso, dando l'esempio: quel che conta è la sua vestaglia, la sua toilette, la sua camera da letto (Cfr. La Stampa, 23/06/2009). Che vergogna, dare un così grande spazio alle faccende private e affidarle poi ad un Signorini! E' inutile richiamare la nostra storia politica, tanto andrà ancora avanti così, a dispetto del comune senso del pudore.

Già, ma esiste ancora??? Ed esiste ancora una politica limpida, onesta per il popolo italiano???

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Società