“STORIE SEGRETE”

Operazioni sconosciute o dimenticate della seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale è stato probabilmente il conflitto più studiato e indagato da storici e ricercatori di tutto il mondo. La bibliografia che riguarda questo immane confronto bellico che ha sconvolto gli equilibri geopolitici, geografici, diplomatici e demografici di mezzo pianeta, è infatti sterminata. Ciononostante, più si indaga su certi suoi aspetti, più si continuano a scoprire coni d’ombra che pongono nuovi ed interessanti spunti di riflessione.

Fatta questa premessa, occorre sottolineare un fatto: la storia è scritta da chi vince, o almeno era così fino a pochi anni fa, quando ricercatori di nuova generazione ed editori con sufficiente dose di coraggio hanno dato il via al nuovo corso dell’indagine, basata sul principio della verità storica al di sopra e al di fuori delle diverse connotazioni ideologiche. Con ciò è altrettanto vero che indagare e scoprire la verità storica è un impegno più che notevole e, a maggior ragione, quando si tratta di verità storiche le cui conseguenze si fanno ancora oggi sentire e sono considerate, in un certo qual senso, “verità scomode”.

Una vera e propria sfida, e una scommessa, per lo storico. Nel caso specifico di Alberto Rosselli una scommessa vinta su molteplici livelli. Alberto Rosselli è un ricercatore ormai collaudato, che si è cimentato e si cimenta proprio sugli aspetti meno noti della storia recente come attestato da riusciti testi quali “Quebec 1759:il conflitto anglo-francese in Nord America” (tradotto anche in inglese); “L’ultima colonia: la guerra nell’Africa Orientale Tedesca 1914-1918”; o “Il ventennio in celluloide” in collaborazione con Bruno Pampaloni (ricercatore storico, romanziere ed esperto di storia e tecnica cinematografica) che affronta una rivisitazione della cinematografia italiana del periodo fascista attraverso l’evoluzione, o l’involuziojne, della dittatura sotto gli aspetti politici, economici, sociali, con una sapiente comparazione con le arti visive di paesi come Francia e Germania nello stesso periodo; “Il tramonto della mezzaluna” che descrive le cause della disgregazione

dell’impero ottomano durante la prima guerra mondiale e la fase immediatamente seguente; e i più recenti “L’olocausto armeno”, profilo geografico e storico dell’Armenia e indagine storiografica e geopolitica della chiesa armena, delle persecuzioni hamidiane, e fino all’Armenia dei giorni nostri; “Sulla Turchia e l’Europa” dove si affrontano i profondi conflitti dell’attuale dibattito sull’ingresso della Turchia nella UE; oppure, ultimo ma non ultimo, “La resistenza antisovietica e anticomunista in Europa Orientale dal 1944 al 1956”, panorama della lotta alle dittature che rientravano nella sfera di influenza di Mosca e fenomeno per anni occultato e minimizzato agli occhi dell’opinione pubblica occidentale e non solo.

“Storie Segrete” è un opera, si diceva, riuscita sotto diversi punti di vista, in particolare per il fatto che in poco più di 200 pagine sono sapientemente raccolti una serie di capitoli che, per ognuna delle operazioni descritte, richiederebbero un libro a parte, esempio di uno dei principi basilari del cronista storico che è la capacità di sintesi, unita ad una profonda verifica delle fonti (altro principio ispiratore del lavoro dello storico) come si può notare dal lungo elenco riportato nella bibliografia. Fonti, per altro, di non sempre facile identificazione e ricerca, data la natura di ciò che affrontano, ovvero operazioni segrete. Inoltre è da sottolineare l’uso di un linguaggio scevro da tecnicismi, che, pur contenendo le necessarie note in approfondimento che interessano l’addetto ai lavori, è fruibile anche dal lettore non uso ad argomentazioni di questo genere.

Alberto Rosselli evidenzia anche un altro aspetto: il fatto che cause ed effetti dei fatti narrati si incastrino alla perfezione in quegli spazi rimasti vuoti del grande mosaico di uno dei periodi cruciali della storia recente, abbracciando molteplici teatri di guerra anche lontani fra loro. Una cosa che richiama quello strano fenomeno detto “entropia”, per il quale se una farfalla batte le ali più forte del solito in Cina, scoppia un temporale in Spagna. Così, se un sommergibile che trasporta materiale particolare viene affondato nell’Oceano Indiano, in un altro paese si apre una crisi di governo, o se lo stesso sommergibile arriva invece a destinazione, le conseguenze sono ben diverse.

“Storie Segrete” raccoglie ventotto avvenimenti che, come riporta il titolo, non sono mai stati resi noti, o conosciuti solo in parte, o comunque mai diffusi al grande pubblico.

Vale la pena di soffermarsi su una presentazione degli argomenti: la traversata che da Asmara a Roma viene effettuata, con un aereo in condizioni quantomeno precarie, da alcuni sopravvissuti alla battaglia vinta dalle preponderanti forze inglesi in Africa Orientale nel 1941, attraverso tempeste e disagi di ogni genere, toccando diverse città lungo un itinerario di migliaia di chilometri e atterrando a Roma grazie alle capacità dell’equipaggio composto dai sottotenenti Caputo e Lusardi e dal motorista Barilli. A seguire, il viaggio aereo ancora più lungo, da Roma a Tokyo e ritorno attraverso l’intera Asia, del colonnello Moscatelli, con il capitano pilota Curto, e il sottotenente Mazzotti, impresa che consente l’apertura dei collegamenti fra l’alleato tedesco, Manciuria e Giappone.

Vi è poi la descrizione del bombardamento effettuato da un bimotore tedesco Heinkel-111, decollato dal campo italiano di Tummo, al confine fra Libia e Niger, sulla base francese di Fort Lamy in Ciad. La scena si sposta poi in Oriente per le imprese giapponesi contro l’Australia (bombardamenti aerei e operazioni di ricognizione a largo raggio, sbarchi di piccoli reparti, attacchi subacquei) e i combattimenti a cui presero parte i pochi piloti americani da sperdute basi nelle isole del territorio, fra cui Timor, quindi sempre i piloti giapponesi con il raid sulle basi statunitensi delle isole Hawaii nel marzo 1942, e fino alle coste occidentali del continente nordamericano, o ancora il salvataggio del leader indiano Subhas Chandra Bose prelevato da un sommergibile nipponico dall’isola di Madagascar, con annotazioni e riferimenti soprattutto riferiti ai singoli uomini.

Molto interessante e colorito l’episodio che vede protagonista il sommergibile italiano Perla del comandante Bruno Napp che, per sfuggire alle vittoriose truppe britanniche, lascia Massaua e dopo un viaggio a dir poco rocambolesco con la circumnavigazione dell’Africa, e arriva alla base francese di Bordeaux, concludendo un’odissea più fortunata di altri battelli come il Guglielmotti o il Ferraris. Ancora italiani i protagonisti delle avventure vissute dai mercantili italiani che al momento dell’entrata in guerra dell’Italia si trovavano in scali lontani dalla madrepatria come Brasile, Cina e Giappone, Colombia, Argentina, Thailandia, porti britannici del Commonwealth e altri, per un totale di 212 unità. Di queste il Cortellazzo, dal porto nipponico di Kobe riesce ad effettuare la traversata di due oceani, Pacifico e Atlantico, giungendo infine a Bordeaux. Altrettanto sorprendente, ma vero e documentato, l’episodio dell’Eritrea, unità italiana da guerra in verità non molto tem

ibile che, grazie alle doti percettive del contadino eritreo Mohammed Shun Omar, vero e proprio “radar umano” per altro mai salito su una nave, compie, evitando unità nemiche, il viaggio da Massaua a Kobe. Da sottolineare poi la singolare storia del marinaio italiano Raffaello Sanzio, da gustare senza anticipazioni.

Un capitolo di notevole importanza è poi quello che descrive la guerra aeronavale e meteorologica con la sperimentazione di dotazioni e attrezzature sorprendentemente moderne per l’epoca, situate in luoghi della calotta polare artica o montate su navi sperimentali che si sono avventurate su rotte considerate inaccessibili. Ancora protagonista il sommergibile con l’episodio dell’U-Boot 234 che, nel febbraio 1945, trasporta uranio attraverso il Mare del Nord per raggiungere la base giapponese di Penang, in Malesia. Un viaggio costellato di episodi drammatici, fra cui diversi suicidi fra i membri dell’equipaggio.

Il libro prosegue con il racconto dell’ammutinamento delle isole Cocos (piccolo arcipelago dell’Oceano Indiano) che avrebbe potuto avere conseguenze strategiche di primo piano nella guerra che il Giappone aveva ingaggiato con le forze alleate, dove compare il già citato leader nazionalista indiano Chandra Bose; e ancora con l’episodio delle isole Christmas, avamposto giapponese nel mare di Giava, o le imprese degli U-Boot dell’ammiraglio Doenitz in Oceano Indiano, per proseguire con la narrazione delle gesta di navi corsare nipponiche come la Hoikoku Maru e la Aikoku Maru.

Si apre poi la seconda parte del libro con una serie di operazioni dai nomi in codice pressochè sconosciuti: Pike (ricognizione inglese sui giacimenti petroliferi in Azerbaijan), Wunderland (forze aere e navali tedesche per il controllo delle rotte del Mare Glaciale Artico contro i convogli alleati diretti a Murmansk e Arcangelo); Dora (operazione del reparto speciale tedesco Brandeburg in pieno Sahara); Felix (la pianificata e mai attuata occupazione tedesca di Gibilterra); Halyard (azioni di alcuni sconosciuti piloti americani nei Balcani con una rivalutazione della figura del generale cetnico Draza Mihailovich); l’invasione anglo-sovietica dell’Iran e del corridoio persiano; per finire poi con la sorprendente impresa delle truppe alpine tedesche che si sono spinte fin sulla vetta del monte Elbrus nel 1942; la sconosciuta vicenda della deportazione di oltre 250mila militari e civili polacchi dall’Europa al deserto iraniano ad opera dei sovietici; la guerriglia di alcuni uff

iciali italiani dopo la resa del duca d’Aosta in Africa Orientale. In conclusione, la vicenda degli scienziati tedeschi della Fondazione per l’Eredità Ancestrale e la Preistoria dello Spirito, e della Società Segreta di Thule, alla corte del Dalai Lama.

Con “Storie Segrete”, lo scopo di Alberto Rosselli non è la presunzione di riscrivere grandi parti di storia, pur evidenziando il fatto che comunque andrebbero riscritte, ma proporre lo spunto per una riflessione e presentare soprattutto gli accadimenti come il prodotto delle azioni dei singoli uomini che vi hanno preso parte, con differenti epiloghi, nelle file alleate, dell’Asse, o di altri paesi, sul piano terrestre, marittimo e aereo. Traspare inoltre il principio già espresso alcuni secoli prima di Cristo dal cinese Sun-Tzu in “L’arte della guerra”: un conflitto, una battaglia, si vince o si perde prima di combattere, con le trame segrete, nell’ombra. A dimostrazione che, in certi campi dell’umano agire, due più due può risultare cinque.

Roberto Roggero

“Storie Segrete – operazioni sconosciute o dimenticate della seconda guerra mondiale” di Alberto Rosselli

Gianni Iuculano Editore, Collana Biblioteca Universale - p. 239

Roberto Roggero
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