IL MESSAGGIO DEL MINISTRO BUTTIGLIONE PER LA VIII SETTIMANA DELLA CULTURA
Ho sempre trovato suggestiva l'idea di una "settimana della cultura", perché a suo modo indica un'esigenza che in maniera magari inconsapevole tutti ci portiamo dentro.
Le centinaia e centinaia di iniziative che soprintendenti, direttori, funzionari, con la generosa disponibilità dei dipendenti riescono a proporci in modo speciale in questi giorni, ci mettono in condizione di incontrare con più facilità il nostro immenso e prestigioso patrimonio culturale.
E' un invito ad essere consapevoli di ciò che, per fortuna, nel nostro paese può essere incontrato ogni giorno, ma che a causa della vita frenetica o, peggio, dell'ignoranza viene colpevolmente trascurato.
Richiamare l'attenzione sul museo sotto casa o portare i ragazzi a vedere dal vivo come si effettua uno scavo archeologico serve a fermare la distrazione con cui viviamo in mezzo a capolavori che pure esprimono le radici e l'identità da cui veniamo. La settimana della cultura è perciò uno strumento intelligente ed immediato, e come tale va incoraggiato e sostenuto.
Non basta, però, far sapere con voce più forte che il tal museo è aperto o che quel palazzo è visitabile in orario più comodo: la vera sfida è di utilizzare queste occasioni per spiegare cosa significano quelle pietre, perché è stata dipinta quella figura, cosa c'è dietro quella forma. Le opere d'arte parlano, bisogna imparare a conoscere il loro linguaggio, farsi colpire dal messaggio che altri uomini ci hanno trasmesso per condividerne la stessa emozione.
Ecco, a voler essere paradossali, la missione delle "settimane della cultura" è proprio quella di arrivare un giorno a non averne più bisogno, ricongiungendo la capacità di tutelare, conservare e mettere a disposizione di tutti i cittadini i beni culturali, con la capacità di ciascuno di sentirsene emotivamente partecipi ed interpreti.
Intanto, non facciamoci sfuggire l'occasione di mettere a frutto le occasioni che anche quest'anno ci vengono offerte.
Rocco Buttiglione