Verdi: via il nucleare. Svizzeri: ma siamo matti?
Verdi: via il nucleare. Svizzeri: ma siamo matti'
Torniamo sul tema dell'energia nucleare che in Svizzera rappresenta circa un terzo del totale energetico. Curioso: noi abbiamo chiuso i rubinetti del nucleare e gli svizzeri, proprio in base a quel che hanno visto nel nostro referendum si sono ben gurdati di imitarci.
L'Italia aveva quattro centrali nucleari ma il futuro era ambizioso. Quando una società dell'ENI stava lavorando in Val Vedello per gli interventi preliminari sul ricchissimo giacimento di uranio tra il nostro versante e quello bergamasco la Comunità Montana unica era ovviamente intervenuta. Le analisi aveva rilevato l'assenza di problemi ma era stato detto che per moltissimi anni non ci sarebbe stato uno sfruttamento, tenendo il giacimento di riserva. La società aveva messo infatti in casa 20 contratti con i Paesi produttori che poi fu necessario onorare, tramontato il nucleare. a spese di tutti noi. Fatto il referendum l'idiozia non fu quella di limitarsi a negare la costruzione di nuovi impianti, ma si decise addirittura di chiudere quelle in funzione con due code. Intanto le spese che ancora oggi troviamo nelle nostre bollette elettriche e poi l'idiozia di una chiusura mentre lo smantellamento durerà sino al 2025!
Tertium non datur. I Verdi, la farfallina del dr. Mattioli soesso in TV, avevano provocato il referendum garantendo però che dietro l'Italia sarebbero venuti tutti gli altri. Da quasi 30 anni diversi Paesi si affidano in larga parte al nucleare e non hanno dato retta ai Verdi. Nel 1979, nel 1984, nel 1990, nei due del 2003 fino ad arrivare all'ultimo, quello del 27 novembre scorso. Istruttivo scorrre i dati per avere il quadro completo della situazione.
Referendum ultimo, gli svizzeri bocciano lo stop accelerato al nucleare.
GINEVRA - Gli Svizzeri hanno bocciato l'iniziativa dei Verdi, appoggiata dai partiti di sinistra, e sottoposta a referendum popolare, di un'uscita anticipata dal nucleare. I 'no' alla proposta (che prevedeva la chiusura di 3 dei 5 reattori presenti nel Paese entro il prossimo anno) sono stati pari al 54,23% contro il 45,77%. A livello di Cantoni il risultato è stato di 20 su 26. La partecipazione al voto è stata del 44,8%. Il Ticino ha bocciato il testo con il 53,74% di "no" e i Grigioni con il 55,95%. Gli unici cantoni a favore del testo sono stati Basilea Città (60,48% di "sì"), Basilea Campagna (50,44%), Neuchâtel (56,78%), Vaud (54,57%), Ginevra (58,96%) e Giura (57,47%).
Va precisato che il quesito non riguardava il futuro del nucleare in Svizzera, bensì la chiusura di 5 reattori che producono circa un terzo dell'elettricità del Paese. Di fatto un'accelerazione dell'uscita della Svizzera dal nucleare con il divieto di costruirne di nuove centrali e limitando a 45 anni la durata d'esercizio degli impianti esistenti.
Dopo la catastrofe di Fukushima, in Giappone, le autorità elvetiche hanno già deciso una graduale chiusura delle centrali nucleari, senza tuttavia fornire un calendario. L'idea del governo è di decommissionare le sue centrali man mano che queste raggiungono la fine della loro vita. Tuttavia le centrali elvetiche operano su licenze che permettono loro di continuare a produrre finché soddisfano i criteri di sicurezza. Durante la campagna elettorale, il governo ha insistito sulla "sicurezza dell'approvigionamento" del Paese, che rischierebbe di essere minacciata da Pna "chiusura accelerata" delle centrali.
Se avesse vinto il "si", la centrale di Beznau nel cantone di Aargau, la più antica funzionante al mondo, con 47 anni di produzione, avrebbe dovuto chiudere i battenti nel 2017. Idem per il reattore di Muhlberg, entrato in attività nel 1972, nel cantone di Berna. Le ultime due sono più recenti: quella di Gosgen,
a Soleure, è in servizio dal 1979, e quello di Leibstadt funziona dal 1984. La Svizzera produce circa il 33% dell'elettricità con il nucleare, quasi il 60% con le centrali idrauliche e un po' più del 4% tramite fonti rinnovabili come l'energia solare ed eolica.
Era stato proposto dai verdi elvetici. La maggioranza dei cantoni l'ha respinto con il 54,23% di NO contro il 45,77% dei SI. I dati ufficiali
Bernina
Brusio 905 344 1 0 343 133 38.78% 210 61.22% 38.01%
Poschiavo 2'842 1'344 7 31 1'306 504 38.59% 802 61.41% 47.29%
Total: Bernina 3'747 1'688 8 31 1'649 637 38.63% 1'012 61.37% 45.05%
Engiadina Bassa/Val Müstair
Bever 456 212 0 0 212 92 43.40% 120 56.60% 46.49%
Bregaglia 1'208 591 0 3 588 236 40.14% 352 59.86% 48.92%
Gemeinde berechtigte eingelegte leere ungültige gültige Ja Ja % Nein Nein % bet.
Comune legittimo inserita valida vuoto valido Sì% No Nessuna scommessa%.
stimmungsgegenstand: Volksinitiative «Für den geordneten Ausstieg aus der Atomenergie
(Atomausstiegsinitiative)»
Stimm- Stimmzettel StimmGemeinde
berechtigte eingelegte leere ungültige gültige Ja Ja % Nein Nein % bet.
Zusammenfassung
Albula 5'810 2'318 5 28 2'285 885 38.73% 1'400 61.27% 39.90%
Bernina 3'747 1'688 8 31 1'649 637 38.63% 1'012 61.37% 45.05%
Engiadina Bassa/Val Müstair 6'746 2'928 16 35 2'877 1'378 47.90% 1'499 52.10% 43.40%
Imboden 13'714 6'032 29 47 5'956 2'694 45.23% 3'262 54.77% 43.98%
Landquart 17'549 6'846 15 123 6'708 3'078 45.89% 3'630 54.11% 39.01%
Maloja 11'184 5'191 18 65 5'108 1'849 36.20% 3'259 63.80% 46.41%
Moesa 5'791 2'648 20 19 2'609 1'280 49.06% 1'329 50.94% 45.73%
Plessur 29'498 12'280 34 38 12'208 6'050 49.56% 6'158 50.44% 41.63%
Prättigau/Davos 17'884 7'511 27 76 7'408 3'344 45.14% 4'064 54.86% 42.00%
Surselva 16'307 8'167 43 86 8'038 2'896 36.03% 5'142 63.97% 50.08%
Viamala 9'440 4'370 11 26 4'333 1'978 45.65% 2'355 54.35% 46.29%
Total: Zusammenfassung 137'670 59'979 226 574 59'179 26'069 44.05% 33'110 55.95% 43.57%